Le due sorelle che lo gestiscono vanno avanti da anni con tante eccellenze. "Il Comune ci può aiutare e darci degli spazi per l'estate"
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Il centro sportivo scuola di danza ASD Caribe Loco in via Dorsale a Massa, prima dell’emergenza Covid-19 si distingueva per la grande varietà di corsi che offriva, per adulti e bambini, sia a livello amatoriale che agonistico e, affittandolo la sera per i corsi di anziani. Il personale, composto da 6/7 persone impartiva lezioni di danze accademiche, coreografiche, disco dance, caraibiche, latino-americano, show dance, jazz, arti marziali, ginnastica artistica e poi si occupava di fitness con zumba o total body. Poi la serrata totale, in un periodo molto attivo in vista delle varie competizioni che si svolgono a partire da luglio. Dal 25 maggio, come le palestre, anche le scuole di danza hanno avuto l’ok per ripartire ma invece il Caribe Loco rimarrà chiusa.
«È un’area di 850 mq, non ce la facciamo ad aprire perché le sanificazioni costerebbero troppo ed è impossibile tenere aperto con il numero ridotto delle persone previste dal nuovo decreto – dice Marilena Minieri, titolare con la sorella Valeria della scuola – ma non è l’unico problema. In questi mesi, mentre rinunciavamo alle quote dei soci per la chiusura dell’attività, in realtà continuavamo a pagare bollette ma principalmente l’affitto e si parla di un migliaio di euro. Il nostro locatore è una persona disponibile, ma è comunque un privato e uno spazio così ampio va pagato.. Dovremmo vedere come minimo di spostarci in un fondo più piccolo in centro, ma è difficile ripartire. Non c’è possibilità di creare momenti collettivi, c’è tanta paura e forse qualche difficoltà economica da parte dei genitori da tenere in conto. Purtroppo il più penalizzato risulta l’agonismo, che è poi la cosa più importante per noi. Le gare dovrebbero riprendere in autunno e ben 3 nostre corsiste figurano nella lista speciale delle 52 atlete del Coni, ma come facciamo a recuperare le prestazioni con gli allenamenti fermi? E più ci si ferma, più si danneggia la prestazione. Le gare sono uno stimolo ad allenarsi, se si crea il distacco poi esci da un meccanismo anche psicologico, ti distrai con altro e molti magari abbandonano del tutto. Secondo me molte associazioni sportive andranno a morire. Abbiamo provato a tenere vivo l’entusiasmo con delle iniziative online, ma non hanno funzionato molto. La danza va fatta in presenza». Marilena, negli anni da quando ha aperto, non ha mai fatto mancare l’appoggio della sua scuola ad ogni iniziativa sportiva comunale o provinciale, partecipando molto attivamente: «Non ho mai chiesto alcun aiuto economico all’Amministrazione, ho sempre pagato il mio spazio di lavoro, ma ora rimarrà chiuso ed è impossibile allenarsi all’aperto, ci vuole un pavimento idoneo. La Federazione e il Coni non ci aiutano, ed è il Comune l’unico che può essere decisivo nella riapertura di scuole come la mia. Ho già chiesto all’Assessore allo sport Paolo Balloni un aiuto concreto concedendoci spazi comunali come in altre città e una deroga a tenere aperte tutta l’estate le palestre scolastiche dove potremmo iniziare a lavorare già da subito». —
