Dalla riunione del Comitato tecnico-scientifico del 15 aprile della Federcalcio dovrebbero arrivare secondo Gravina indicazioni per tutte le Leghe
MANTOVA. Oggi 15 aprile si riunisce il Comitato tecnico scientifico della Figc, al termine del quale il presidente Gravina ha detto che darà indicazioni a tutte le Leghe calcistiche sul loro futuro e sui campionati interrotti per l'epidemia di coronavirus. Mentre la serie D attende dunque il proprio destino, dirigenti e allenatori del girone D, quello del Mantova, intervistati dalla Gazzetta, hanno già espresso il loro punto di vista. Ovvero, a stragrande maggioranza, tutti giudicano troppo rischioso e praticamente impossibile riprendere il campionato, laureando nel contempo la squadra biancorossa come meritevole del passaggio di categoria. Auspicando interventi dall'alto (anche dalle Leghe di A e B, come avviene in Germania) per evitare che i tornei dilettantistici corrano il rischio concreto di vedere dimezzati i numeri delle loro squadre il prossimo anno.
«Riprendere a giocare sarebbe un sogno - dice Tabbiani, mister del Fiorenzuola - anche perché vorrebbe dire che la situazione di emergenza sarebbe stata risolta. Mi pare non sia ancora così e inoltre se i parametri sono quelli letti in questi giorni per la serie A, in serie D non è possibile. Campionato? Non è corretto annullare tutto: per la promozione il Mantova finora se l’è meritata. Sia che si parli di serie C, o come si sta ventilando, di una possibile D élite alla quale potremmo partecipare anche noi».
Secondo il ds della Correggese Bernardi «ci vorrebbe un colpo di magia per pensare che a maggio si possa ritornare in campo. Il campionato comunque per 2/3 è stato giocato, c'è una classifica, le società hanno speso quattrini e non mi sembra giusto ripartire da zero». Non discute nemmeno il presidente dello Sporting Franciacorta Belotti: «A livello di famiglia sono stato toccato da questa epidemia e non me la sento di mandare in giro per l'Italia i miei ragazzi senza opportune garanzie. Il Mantova per 25 partite su 34 è stato il migliore di tutti e se si ferma il campionato merita la promozione. Magari insieme alla seconda, tanto vedrete che posti liberi il prossimo anno in serie D ce ne saranno parecchi: tante squadre salteranno». Franco Farneti, allenatore del Sasso Marconi, vede anche risvolti psicologici: «Oltre alla sicurezza, che non c'è, con quale spirito andremo a giocare contro squadre di città come Crema, Lodi, o della provincia di Brescia, toccate in maniera anche più pesante da questa situazione? Per la promozione si è giocato il 70% del campionato e se si fermasse qui il Mantova meriterebbe la C. Cambiando categoria, chi toglierebbe la promozione al Benevento in serie B? Piuttosto, io bloccherei le retrocessioni in D: sarebbe un'ulteriore penalizzazione per chi il prossimo anno si troverebbe una situazione ancora più difficile».
Dello stesso avviso è il ds del Mezzolara Calzolari: «Siamo il girone che è stato più martoriato, non vedo i presupposti per ripartire a breve. E il Mantova, per gli investimenti che ha fatto e la classifica che si ritrova, non può fare altro che essere promosso». Totò De Falco, ds della Savignanese, esclude che si riprenda: «La A è un mondo a parte e pure ha dubbi, figuriamoci la serie D. Credo sia il momento giusto per una riforma totale dei campionati, che privilegi le squadre delle città capoluogo. E che i Dilettanti si ridimensionino tornando quelli di un tempo». Sulla stessa lunghezza d'onda, ovvero stop e promozione del Mantova, sono Rossini (mister del Carpaneto), Dellagiovanna (team manager del Fanfulla), Di Fabio (ds del Forlì), Tacchinardi (tecnico del Breno), Gori (allenatore dell'Alfonsine), Protti (allenatore della Sammaurese) e Biagini (ds del Lentigione).
Qualche contributo maggiore viene portato da Matta, direttore sportivo del Progresso, che guarda avanti e, oltre a consigliare il veto alle retrocessioni, chiede, per salvare il movimento dilettantistico «di non far ripartire dalla terza categoria le società che non potessero iscriversi alla D». Eugenio Olli, ds della Calvina, spera ancora invece di concludere il campionato, ovviamente se ci fossero le condizioni, dichiarandosi disposto a giocare anche d'estate. E per quanto riguarda promozioni e retrocessioni teme che si vada incontro a una raffica di ricorsi, pur riconoscendo che non è giusto congelare un torneo disputato per due terzi. Rossi, dg del Crema, dice che «spiace per il Mantova ma la cosa più democratica sarebbe annullare tutto». Correggendo poi il tiro dicendo che almeno le retrocessioni andrebbero tolte. La chiusura del presidente del Ciliverghe Bianchini è curiosa: «Noi scenderemo in campo solo col 100% delle assicurazioni. La promozione? Vorremmo proporre alla Lega di ricominciare l'anno prossimo i gironi di serie D con le stesse squadre e la stessa classifica. Il Mantova ripartirebbe da 51 perché li ha meritati, noi giustamente da 25. Da lì in poi giocheremo un nuovo campionato a 34 partite».