La ragazza ha segnalato maltrattamenti da parte di padre e madre e la magistratura l’ha collocata in una comunità
Denuncia maltrattamenti da parte dei genitori. Una ragazza di 14 anni viene allontanata da casa dalla magistratura e collocata in una comunità. Padre e madre sono indagati per maltrattamenti in famiglia dal sostituto procuratore Alberto Primavera e rischiano di andare a processo per questa ipotesi di reato.
La fase è ancora quella dell’inchiesta e ieri c’è stato un lungo incidente probatorio, davanti alla giudice per le indagini preliminari Enrica Marson. Nella sala audizioni protette della Procura della Repubblica, è stata sentita e questo potrebbe evitare di raccontare anche in aula quello che ritiene di aver dovuto sopportare per diverso tempo.
Non trapela nulla, perché c’è il segreto istruttorio, ma è anche in base a questo interrogatorio che il pubblico ministero deciderà se chiedere o no il rinvio a giudizio. I genitori sono difesi dagli avvocati Manola Lise e Daniela Tonion, mentre la ragazza è tutelata da Ferdinando Coppa. Nell’atrio al primo piano del palazzo di giustizia, mentre aspettavano la chiamata del cancelliere, i loro sguardi non si sono mai incrociati e soprattutto la madre è sembrata molto provata dal procedimento, che riguarda sia lei che il marito.
La figlia è un’adolescente, che frequenta la prima superiore con un rendimento come quello di tante coetanee, in un istituto scolastico feltrino. Una ragazza apparentemente normale e ben vestita, che però a un certo momento dev’essersi confidata con qualcuno, rivelando di aver sofferto maltrattamenti sia fisici che psicologici da parte di papà e mamma. Percosse, ma anche condotte ingiuriose o denigratorie. Non episodi isolati, ma prolungati nel tempo e da precisare meglio, quando saranno terminate le indagini e ci potrà essere un capo d’imputazione.
Non ci sarebbero stati accessi al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Prato, quindi non esisterebbe un certificato medico, ma la sua denuncia ha mosso Primavera, che si è preoccupato di chiedere e ottenere l’allontanamento dalla casa familiare, con l’alloggio temporaneo in una struttura che rimane a sua volta sotto segreto.
Bisognerà valutare la sua credibilità, anche dopo il lungo interrogatorio di ieri. Se non sono stati già sentiti, presto dovrebbero parlare anche i due indagati, dopo di che si chiuderanno le indagini con una richiesta di processo o di archiviazione.