foto da Quotidiani locali
Vabbè, questa è Treviso Basket, prendere o lasciare. È quella degli alti e bassi, quella che ci fa disperare per come va sotto giocando in maniera orrenda ed è sempre quella che sa risorgere dalle proprie ceneri seppellendo una grande come Reggio. E lo scalpo auspicato da Giofrè è finalmente arrivato. Sotto di 19 era Treviso, in totale balia di una Reggiana che faceva tutto bene con disarmante facilità. Non il peggiore primo quarto di sempre, ci sono sempre i tre punti segnati a Napoli a salvare la statistica ma, certo, una sagra degli orrori che faceva presagire l'ennesima serata triste e rassegnata. Invece questa Nutribullet un cuore ce l'ha e pure gli attributi, perchè senza di quelli non risali per andarla a vincere.
" A Treviso il basket è realtà. Grazie Paolo."
Lo striscione sciorinato dai Fioi prima del salto a due e della premiazione dell'ex presidente si è rivelato beneaugurante, se per caso Treviso dovesse restare dov'è oggi ricordiamoci di questo 9 marzo e di una gara che ha avuto un andamento tipo grafico di un terremoto, con l'indice a schizzare in su e giù senza soluzione di continuità, in un frullato di emozioni che sarà ricordato per un bel pezzo. Si comincia e subito emerge tutto il repertorio dei vecchi difetti di TvB: tiri affrettati, palle perse, attacco perimetrale, non si tengono gli uno contro uno e qualche rimbalzo perso in difesa, dove si lascia troppo spazio ai tiri pesanti avversari. Insomma, inizio da incubo, 4-20 all'8' e partita chiaramente, se non ovviamente compromessa, certo già in netta salita. Vitucci a questo punto allora prova a velocizzare la manovra con lo small ball: Harrison e Zanelli al posto dei dannosi Robinson e Paulicap: non cambia assolutamente nulla. 32 a -1 la valutazione dopo 10 minuti: imbarazzante.
In campo anche Mezzanotte e Faggian nel tentativo già disperato, rimescolando le carte, di invertire il trend: macchè. Il caos tattico, leggasi totale confusione, continua a regnare sovrano. Ci vorrebbe almeno una reazione nervosa, qualcosa che desse la scossa, anche a costo di buttarla in caciara. E che non può non arrivare dalla difesa: ma a che serve difendere se poi non la metti mai e poi mai? Un riavvicinamento, faticando e sbuffando, finalmente c'è: con un 9-0 ecco il 16-26 al 16', Olisevicius. Altra cosa: visto l'1/12 da tre non sarebbe opportuno cambiare tattica? Com'è come non è, ora è Reggio nel pallone: se possibile fa anche peggio di Treviso sbagliando, contro finalmente l'aggressività avversaria, ciò che può sbagliare, comprese un paio di rimesse difensive contro un quintetto strano, con tre panchinari come Mezzanotte, Camara e Zanelli.
Ed insomma è un secondo quarto vinto 18-6... E con la bomba in transizione di Harrison siamo a -1 al 21': la bellezza (o il contrario) del basket è tutta qui: le cose possono cambiare quando meno te l'aspetti. Poi però succede che, sul più bello, la Nutribullet ripiombi nei suoi errori, vedi un paio di perse sanguinose. Ovvio che la UnaHotels ringrazi e così si torna a -7 al 23'. Ma ormai si fa presto ad invertite il trend: Harrison dalla lunetta per un altro -1. E la tripla di Robinson per il primo pari: 38-38. E il lay up di Oli per il primo vantaggio... Dopo di che Uglietti da tre, ma certo, vede il pallone impennarsi e ricadere dentro... C'è anche addirittura un +8 (Bowman) al 32' a far sperare nel miracolo.
Ma adesso il braccino si fa corto, anche se Zanelli la mette da tre ai 24": ancora +8 al 35'. Arriva il tecnico a Paulicap ma c'è sempre un (D')Angelo custode di nome Harrison: triplone dal gomito ed è 60-50, massimo vantaggio migliorato a +14 da Olisevicius al 36'. Da strabuzzare gli occhi per come era andata in precedenza. Si entra nel 38' sul 66-56, il braccino torna corto, Reggio ci crede ancora, servono ancora un paio di canestri: uno lo segna Osi, l'altro la bimane di Paulicap alla sirena. Signori, l'ennesima serata da attentato alle coronarie è servita. E forse non sarà nemmeno l'ultima. —
