L’arte delle drag queen per insegnare, con leggerezza, ad avere il coraggio di essere sé stessi ed essere fieri della propria unicità.
Dall’esperienza all’interno dell’Arcigay di Mantova nasce l’associazione di promozione sociale Salamandra Sisters, che attraverso show, cabaret, incontri, corsi e concorsi punta a diffondere il messaggio della diversità come valore.
I componenti, all’anagrafe, sono Diego Zampolli, Luca Madasi, Stefano Lini, Giuseppe Zampolli e Valeria Nicoli. Sul palco si trasformano in: La Milly, Regina GodGa Stanley, Heather Miatant, Peppa Pina e Lorella Celo Bella. Quattro drag queen e una bio queen, un’artista biologicamente donna che adotta lo stile delle drag.
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«Il pubblico degli Arcigay ci conosce già perché siamo presenti da anni con le nostre performance, sia come singoli che come gruppo informale – spiega il presidente della neonata associazione Diego Zampolli – Ora facciamo un passo in più e ci strutturiamo come associazione di promozione sociale registrata, con l’obiettivo di allargare gli orizzonti e diffondere i nostri spettacoli e i nostri messaggi anche al di fuori dei contesti che già conosciamo».
Il linguaggio è allegro, colorato e leggero – la “favolosità” come amano definirla le Salamandra Sisters – ma tra i contenuti ci sono temi tutt’altro che superficiali. Il gruppo nasce nell’ambito Lgbtq+ ma porta in scena tanti tipi di “diversità”. «Non trattiamo solo di identità sessuale – racconta Zampolli - ma di varie forme di individualità, che invitiamo ad accogliere come un valore combattendo la discriminazione. Nei nostri spettacoli parliamo di bullismo, di grassofobia, di disabilità. Tocchiamo aspetti diversi della vita, che possono essere discriminati e dare sofferenza».
La sfida è portare questi concetti nei contesti dove essere considerati “diversi” è più complicato. «Nelle grandi città si gioca facile. Ma è in piccoli contesti più isolati come borgate, paesi di provincia o valli montane che c’è bisogno di portare questi messaggi, perché le persone che vivono qui e che si sentono o vengono avvertite come “diverse” possano sentirsi più comprese». In calendario c’è già una mini-tourneé, in autunno, in alcuni paesi delle valli trentine, mentre in primavera le Salamandra Sisters faranno date in alcuni paesi delle province di Cremona e Siena.
Accanto alle tematiche proposte, c’è poi la voglia di far conoscere l’arte drag e smarcarla dai cliché. «E’ una forma di espressione bellissima, che ancora troppo spesso viene vista erroneamente come una macchietta. – dice Zampolli – Invece, gli spettacoli sono articolati e adatti a tutte le età, dai bambini agli adulti. Portiamo serenità e un piccolo aiuto a dimenticare i problemi di tutti i giorni e ci piacerebbe che sempre più persone si avvicinassero a questo mondo, anche provando a mettersi nei panni di una drag queen».
Nei progetti delle Salamandra Sisters, infatti, oltre a spettacoli, incontri e collaborazioni con altre realtà del teatro e dello spettacolo, c’è la creazione di un corso: «Tutti possono sperimentare l’arte drag, donne e uomini, indipendentemente dall’orientamento sessuale».