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Il Veneto dei volenterosi colletti bianchi al servizio dell’illegalità

Il Veneto dei volenterosi colletti bianchi al servizio dell’illegalità

foto da Quotidiani locali

E’ stato pubblicato dall’Osservatorio Legalità CGIL Veneto: il rapporto relativo al dicembre 2022, a cura di Ilario Simonaggio responsabile dipartimento Legalità e basato su noitizie di stampa e ordinanze di custodia nei casi di associazioni criminali. Contiene una serie di 57 eventi che – spiega l’autore – “abbiamo selezionato del mese di dicembre 2022 riguardanti atti, azioni, processi meritevoli di attenzione sindacale e dei portatori di interesse pubblico. In premessa, il ringraziamento doveroso ai magistrati e agli uomini delle forze dell’ordine che con il loro lavoro rinforzano l’argine democratico e favoriscono la convivenza civile nei nostri territori”.

Un caleidoscopio illuminante sulla realtà veneta: “Non ci stancheremo di ripetere che la presa d’atto formale e sostanziale del fatto che non esistono “isole felici” aiuta una indispensabile crescita culturale e di consapevolezza generale per combattere ogni forma di illegalità”.

E ancora. “La dimensione impressionante dei casi di un solo mese induce più di qualche riflessione. Temiamo che, al pari dell'inesistente modello veneto in tema di ambiente e salute, anche a proposito della legalità c'è ben poco di virtuoso. E la constatazione che questi problemi non siano un'esclusiva del nostro territorio, ma interessino tutto il Paese, non ci esime dal dovere di cercare rimedi efficaci e di metterli in pratica”.

Sette blocchi per suddividere i reati 

Le notizie numerate sono raccolte con lo schema a blocchi in 7 capitoli di reati, per favorire l’immediata ricerca delle notizie che più interessano: Associazioni criminali anche di stampo mafioso; terrorismo e violenza politica; sfruttamento lavorativo; ambiente; pubblica amministrazione; droga, rilevanti evasioni fiscali. Inoltre nei titoli appare sempre il territorio veneto cui la notizia si riferisce e la fonte da cui è tratta.

In evidenza questo mese: processo” Isola Scaligera” il PM chiede 238 anni di carcere (1.3.); aggressione neofascista alla comunità marocchina a Verona (2.1.); Tir con effige del duce in Canal Grande a Venezia (2.2.); lavoro nero e mancata sicurezza, 9 aziende sospese a Rovigo (3.5.); discarica abusiva in Zona Industriale a Padova (4.3.); inchiesta sui tamponi rapidi udienza preliminare a Padova (5.10.); relazione sul pianeta droga tra i giovanissimi della ULSS 3 di Venezia (6.1.); caso criptovalute NFT di Silea (7.10.).

1. Associazioni criminali anche di stampo mafioso.

1.1.  Processo ai “casalesi” di Eraclea.

L’udienza fiume del 1° dicembre 2022, in aula bunker a Mestre, ha riguardato unicamente la deposizione di Luciano Donadio, il presunto boss dei casalesi di Eraclea.

Con questa, siamo a 5 udienze dedicate (oltre 30 ore di deposizione) interamente alla sua versione: tra interrogatorio dei PM, delle difese, e controinterrogatorio dei pubblici ministeri. In quest’ultima udienza Donadio racconta la stagione di Casal del Principe, quando “ero amico dei camorristi per evitare guai peggiori a me e alla mia famiglia”. In definitiva, racconto che ruota attorno alla casa acquistata a Casal del Principe, su cui aveva messo gli occhi un camorrista, Donadio sostiene che per “difendersi da camorristi diventa amico di altri di maggiore spessore criminale”, come Daniele Corvino, pezzo da novanta della camorra napoletana, o Cesare e Renato Bianco.

“Sono stato costretto dai camorristi a cedere casa mia”, “mi ha salvato Cesare Bianco che ha preteso che almeno mi fosse pagata”. Anche sugli immobili acquistati a Eraclea, la sua versione è che si tratta dei soldi della moglie e dei genitori. Non sono mancati gli screzi nemmeno in questa udienza con il PM Terzo, con l’accusa diretta di Donadio: i PM fanno carriera con “la vita delle persone”. Il giudice Manduzio è dovuto intervenire per richiamare l’imputato a un linguaggio consono a un’aula di Tribunale. Il 15 dicembre 2022, avvio delle deposizioni dei testi delle difese (Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino e La Nuova di Venezia del 2 dicembre 2022).

L’udienza del 15 dicembre 2022 vede la deposizione del teste della difesa Nicola Schiavone, figlio di Francesco detto Sandokan, ex reggente del clan Schiavone-Bidognetti dal 2004 al suo arresto nel 2010, prima di diventare collaboratore di giustizia nel 2018. Schiavone illustra l’organizzazione basata su due tipi di cellule fuori dal territorio, “soldati” come quelli in Veneto autorizzati dai boss a dire “siamo casalesi”, l’uso del brand utilizzato per intimorire.

Per sfruttare il brand di Casal del Principe i “locali” dovevano garantire tutto: latitanza, investimenti ed altro necessario al clan. “Donadio non l’ho mai sentito, così come Buonanno, ma la cosa non deve meravigliare: il rapporto lo tenevano i Bianco, a me non era richiesto di conoscere tutti i 500 soldati affiliati dell’organizzazione in quanto funzioniamo con i referenti di zona”. “Importante che affluissero a Casale anche 80.000 euro per volta nei viaggi alla casa madre”. Se la difesa puntava su questa deposizione, deve rifare i conti perché questa di certo ha confermato più le ragioni dell’accusa dei PM Terzo e Baccaglini della DDA Procura di Venezia (Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino e La Nuova di Venezia del 16 dicembre 2022).

1.2. Catturato un presunto camorrista a Vò euganeo (PD).

Il soggetto dormiva da settimane in un bed and breakfast della cittadina euganea. Il blitz ordinato dalla Procura DDA partenopea contro il clan Mazzarella (cosiddetta Alleanza di Secondigliano), specializzato nell’estorsione dei commercianti ambulanti del noto mercato napoletano della Maddalena (200 bancarelle sottoposte al pizzo, dove solo un commerciante straniero ha avuto il coraggio della denuncia), ha portato a 25 arresti per associazione di stampo mafioso, estorsione e detenzione illegale di armi. Il soggetto arrestato a Vò dalla squadra catturandi della Polizia di Stato di Padova lavorava da alcune settimane in cantieri edili della provincia di Vicenza (Il Gazzettino del 7 dicembre 2022).

1.3. Inchiesta “Isola Scaligera”, il PM in Tribunale a Verona chiede 238 anni di carcere.

Si è tenuta, il 16 dicembre 2022 in Tribunale a Verona, l’udienza del processo di primo grado, rito ordinario, per 20 imputati, con al centro la requisitoria - durata ore - del PM Stefano Buccini. Il processo si sta avviando a conclusione, con le richieste di condanna per ognuno dei soggetti alla sbarra, presunti appartenenti al clan Arena - Giardino di Isola Capo Rizzuto (KR).

La condanna più alta (30 anni) è stata chiesta per Antonio “Totareddu” Giardino, ritenuto il punto di riferimento nella gestione degli affari, e 26 anni alla moglie Antonella Bova che ha assunto la guida della locale quando il Giardino è stato ricoverato in ospedale a Negrar (VR). Davanti al collegio giudicante, presieduto dal giudice Pasquale Laganà, l’accusa ha chiesto per tutti l’aggravante mafiosa.

I reati consumati vanno dall’associazione mafiosa all’estorsione, alla truffa e al riciclaggio. Il 20 dicembre 2022, l’udienza dedicata alle parti civili (Regione Veneto, CGIL Veneto e Verona, AMIA), che hanno lamentato i danni patiti e descritto “il territorio veronese conquista delle associazioni mafiose”. La Regione Veneto ha chiesto un risarcimento di 3 milioni di euro; la CGIL ha chiesto 50.000 euro di danni per ognuna delle due parti civili rappresentate; AMIA si è costituita solo contro Francesco Vallone (promotore dei corsi antincendio aziendali), chiedendo 200.000 euro (L’Arena del 17 e 21 dicembre 2022; Il Corriere del Veneto del 18 dicembre 2022; La Nuova di Venezia del 20 dicembre 2022).

2. Terrorismo e violenza politica.

2.1.Aggressione neofascista ai marocchini in festa a Verona.

Martedì 6 dicembre 2022, i tifosi della squadra del Marocco stavano festeggiando la conquista dei quarti di finale al Mondiale in Qatar. Alle ore 20, sulla via Battisti, che collega Piazza Brà a Porta Nuova, un gruppo di 13 militanti veronesi di estrema destra, vestiti di nero e a volto coperto, hanno aggredito con catene e manganelli i tifosi marocchini. Ferita una donna e danneggiate quattro auto.

La Digos ha fermato e denunciato per violenza privata e danneggiamento aggravato 13 noti esponenti dell’estrema destra veronese (tutti di Casa Pound, compresi 2 minorenni). Ora la Digos sta studiando i filmati delle telecamere e i video per accertare le responsabilità soggettive degli aggressori, che si potrebbero trovare anche una denuncia per violazione della legge Mancino (istigazione all’odio razziale).

Oltre all’aggravante dei motivi razziali, potrebbe pesare l’aggravante associativa che prevede, oltre all’intenzionalità, la volontà dell’associazione di commettere i reati in questione. Molti dei denunciati fanno parte degli ultrà dell’Hellas Verona. “Il tempo è adesso per sciogliere definitivamente le formazioni fasciste”: recita il comunicato della CGIL di Verona (Il Corriere del Veneto 8 e 9 dicembre 2022; L’Arena del 10 dicembre 2022).

2.2. Tir con l’effige del duce sfila in Canal Grande a Venezia.

Un TIR di proprietà della società Obiettivo Trasporto srl, il 13 dicembre 2022, con il ritratto stilizzato di Mussolini e la scritta “Il Duce” è partito da Concordia Sagittaria (VE) e ha percorso l’autostrada raggiungendo Venezia, dove è stato caricato su una chiatta della società Boscolo Bielo di Chioggia, ed è stato ormeggiato in Canal Grande, davanti all’hotel Bauer, in bella vista per veneziani e turisti. Il TIR doveva caricare gli arredi del noto albergo veneziano. Prevista una pioggia di denunce per apologia del fascismo.

La CGIL veneziana, nel condannare l’accaduto, chiede che non resti impunito un simile atto in una città che ha avuto migliaia di ebrei e partigiani deportati e uccisi dal regime fascista, e siano accertate con rapidità le responsabilità. L’ANPI locale annuncia denunce alla Magistratura. Il committente del trasporto ha preso le distanze dall’accaduto, esprimendo: “sdegno, è un episodio inaccettabile”. Il trasportatore ora chiede scusa.

La consigliera comunale del PD, Monica Sambo, sporge denuncia per le frasi inaccettabili ricevute via web dai soliti fascisti “leoni da tastiera”. La Procura ha chiesto una relazione alla Digos veneziana sui fatti, per una valutazione completa dell’episodio e per individuare le responsabilità (Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino e La Nuova di Venezia del 14 dicembre 2022; Il Correre del Veneto, Il Gazzettino e La Nuova di Venezia del 15 dicembre 2022; Il Corriere del Veneto e il Gazzettino del 16 dicembre 2022).

2.3. Commercio di armi non autorizzato, appuntato dei Carabinieri di Vittorio Veneto (TV) a processo.

L’appuntato dei Carabinieri, Angelo Ricci, all’epoca in forza alla Radiomobile di Vittorio Veneto, è accusato di commercio non autorizzato di 59 armi, tra il 2008 e il 2018.

Il militare è coinvolto nelle indagini della bomba carta esplosa tra il 2 e 3 giugno 2018 di fronte al liceo Flaminio di Vittorio Veneto, da cui hanno preso il via l’inchiesta per favoreggiamento del responsabile del gesto. Il carabiniere avrebbe rivelato al “bombarolo” che era in corso l’intercettazione sul proprio telefono.

La prima udienza processuale si è svolta, in Tribunale a Treviso, il 13 dicembre 2022, con la deposizione del colonello Giovanni Mura, comandante del nucleo operativo trevigiano, che svolge per conto della Procura le indagini. Per l’accusa, troppe armi movimentate per non avere un tornaconto personale. La difesa insiste sul comportamento cristallino del militare. Il processo è stato aggiornato al 19 aprile 2023 (Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso del 14 dicembre 2022).

3. Sfruttamento lavorativo (caporalato, diritti violati, sicurezza sul lavoro negata).

3.1. Violazioni sulla sicurezza e lavoratori in nero: sequestrati a Treviso 2 laboratori tessili.

Il blitz della Guardia di Finanza, a Ponzano e Paese (TV), chiude 2 laboratori di capi d’abbigliamento gestiti da cittadini cinesi. Il laboratorio di 290 metri quadri era sprovvisto di agibilità, di estintori e di cartellonistica indicanti le vie di fuga in caso di incendio; 20 macchine da cucire erano prive di protezioni contro gli infortuni; mancava del Documento di valutazione dei rischi (DVR); non aveva inviato i lavoratori a visita medica, né li aveva formati in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Vi lavoravano, al momento del blitz, sei lavoratori che abitavano nel laboratorio. L’azienda è stata posta sotto sequestro e il provvedimento è stato convalidato dal GIP di Treviso. A Paese, altro laboratorio con 2 lavoratori in nero su 6 in servizio e una grave situazione di violazioni della sicurezza sul lavoro (assenza di protezioni alle macchine e assenza di DPI).

I laboratori lavoravano in conto terzismo anche per grandi marchi della moda italiana e fanno parte della lunga schiera di società “apri e chiudi”, dopo aver maturato rilevanti debiti con il fisco. Chiudono e riaprono con diversa ragione sociale (10 volte in questo caso), con accumulo di 900.000 euro di evasione fiscale (imposte e IVA). La Guardia di Finanza di Treviso ha segnalato che siamo a oltre 20 casi simili nel solo anno 2022: di fatto un metodo consolidato per lucrare in modo sleale nel settore (Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso del 1dicembre 2022).

3.2. Tragedia sul lavoro, operaio schiacciato nella pressa a Colle Umberto (TV).

Incidente mortale alla Furlan Mobili di Colle Umberto (TV), giovedì 1dicembre 2022, dove un operaio ha perso la vita (choc emorragico) schiacciato da un macchinario costruito per pressare pannelli di legno. Dalle prime indagini dello Spisal trevigiano, non vi sarebbero state manomissioni nel sistema di protezione. Di certo il lavoratore era in una condizione operativa dentro la pressa in funzione e non ha avuto scampo.

La Procura di Treviso ha aperto un’inchiesta sulla tragedia. Le Organizzazioni sindacali di settore e confederali CGIL CISL UIL chiedono sia fatta chiarezza sull’accaduto, anche per fornire spiegazioni e rassicurazioni per chi continuerà a lavorare all’interno dell’azienda (Il Gazzettino del 2 e 3 ottobre 2022; La Tribuna di Treviso del 3 ottobre 2022).

3.3. Tre dipendenti non in regola in un locale della ristorazione in ZIP a Padova, licenza sospesa.

La Polizia ha fatto un controllo nel bar ristorante Sirena, in via dell’industria a Padova. Presente il titolare e 10 dipendenti, tra cui 3 non regolarizzati. Disposta la sospensione dell’attività (Il Gazzettino del 2 dicembre 2022).

Blitz della Polizia Locale nei laboratori tessili del camposampierese, scattano numerose sanzioni.

3.4. Controllati dalla Polizia locale del camposampierese 2 laboratori tessili gestiti da cittadini cinesi a Piombino Dese (PD).

Nel primo capannone controllato risultavano insediate 4 imprese di abbigliamento, ma solo una è stata trovata in attività. Nella vicina abitazione scoperte numerose irregolarità, tra cui le precarie condizioni igieniche negli spazi abitati, assenza dei contratti di affitto, camere ricavate in ogni dove per ospitare gli operai, rifiuti sparsi nelle camere. Le persone erano presenti senza la denuncia all’autorità di pubblica sicurezza.

La contestazione amministrativa sarà presentata al titolare italiano del terreno e del capannone, presunto responsabile delle numerose irregolarità tra cui l’assenza del contratto di affitto. Nel secondo caso sono stati trovati articoli di abbigliamento di una nota marca dell’alta moda italiana, per i quali si devono svolgere gli opportuni accertamenti (presenza lecita o contraffazione). Un terzo episodio, solo pochi giorni dopo a Loreggia, con dipendenti irregolari nel laboratorio. I lavoratori erano obbligati a vivere dentro il capannone, dove erano stati ricavati angusti posti letto e una cucina.

Due operai avevano solo un visto turistico scaduto 5 anni fa, portati in questura per il provvedimento di espulsione. La Titolare multata con sanzione amministrativa e fissate 48 ore di tempo per eliminare le opere abusive e ripristinare lo stato originario del capannone artigianale (Il Mattino di Padova del 10 dicembre 2022; Il Gazzettino del 20 dicembre 2022).

3.5. Lavoro nero e mancata sicurezza, 9 aziende sospese a Rovigo.

I controlli congiunti di Carabinieri (Nucleo tutela del lavoro) e Ispettorato del lavoro, nella provincia di Rovigo, portano al controllo di 11 imprese e alla chiusura di 9 aziende, dirette da cittadini cinesi nei settori di parrucchieri, centri massaggi e benessere, bazar. I reati consumati, sanzionati con oltre 60.000 euro, hanno a che fare con il lavoro nero e la mancata sicurezza). Di 28 lavoratori controllati, 3 erano in nero (Il Corriere del Veneto del 20 dicembre 2022).

3.6. Frode e finte cooperative nella logistica, indagato il titolare di una cooperativa a Treviso.

La Procura di Milano (PM Paolo Storari) prosegue le indagini sui colossi della logistica per sfruttamento della manodopera. Ora scatta l’accusa ai due colossi della logistica di proprietà francese BRT Bartolini e Geodis CL Italia e ad un loro partner commerciale “intermediario”, in qualità di gestore di una ventina di cooperative. La procura di Milano ha disposto il sequestro di 102 MLN di euro (44 MLN di euro alla Bartolini, 37 MLN di euro alla Geodis, 21 MLN di euro all’intermediario), a seguito di emissioni di fatture false per operazioni inesistenti e finalizzate all’evasione dell’IVA.

L’accusa parla di simulazione di contratti d’appalto, che mascheravano la somministrazione di manodopera, con l’omissione del versamento dell’IVA e di una parte dei contributi sociali e previdenziali dei lavoratori. La Procura milanese ha disposto diverse perquisizioni nelle province di Milano, Bologna, Firenze, Pavia e Treviso.

Gli appalti erano stipulati a “basso costo”, grazie alla frode fiscale e al risparmio sul costo del lavoro. Di fatto, una somministrazione illecita di manodopera. La truffa allo Stato e alla concorrenza si basa, secondo gli inquirenti, sul solito meccanismo delle cd “società filtro” e “società serbatoio” della manodopera. L’intermediario, tra il 2014 e il 2021, avrebbe acquisito redditi per oltre 10 MLN di euro.

Nelle società filtro che fornivano manodopera alla Bartolini, sarebbero “transitati” non meno di 3.100 lavoratori, ossia il 60% della forza lavoro complessiva. I lavoratori erano costretti a passare da una cooperativa a un’altra, pena la perdita dell’occupazione. Nel giro vorticoso delle società, che si sono avvicendate nel tempo, si ometteva sistematicamente il versamento dell’IVA e tanta parte degli oneri di natura assistenziale e previdenziale. A Treviso, il materiale sequestrato dalla Guardia di Finanza è stato giudicato di grande interesse investigativo (Il Gazzettino, Il Manifesto e La Tribuna di Treviso del 15 dicembre 2022).

3.7. Braccianti agricoli sottopagati a Verona, in Tribunale rinvio a giudizio per 3 imprenditori di una cooperativa multiservizi.

L’udienza del 20 dicembre 2022, in Tribunale a Verona, ha disposto il rinvio a giudizio (GUP Maria Cecilia Vitolla) per i vertici della cooperativa Multiservizi società cooperativa a responsabilità limitata e Unica Srl, per sfruttamento di braccianti agricoli sottopagati (5 euro l’ora), costretti a lavorare in estate anche 11 ore al giorno senza riposi. Ai lavoratori venivano prelevati dal già magro salario 30 euro per ogni giorno di malattia e 150 euro al mese per le utenze di appartamenti stipati di persone. Il processo a marzo 2023 davanti al giudice Francesca Cavazza. Tutti i 28 lavoratori stranieri si sono costituiti parte civile (L’Arena del 21 dicembre 2022).

3.8. Infortunio mortale alla FdF Spa di Vallese di Oppeano (VR): in due patteggiano, il terzo rinviato a giudizio.

L’artigiano lavorava per una ditta esterna ed è precipitato, il 17 dicembre 2020, dal tetto del capannone all’interno dell’acciaieria FdF di Oppeano.

Il volo di oltre 10 metri non ha lasciato scampo al lavoratore. Nell’udienza del 20 dicembre 2022, patteggiano 10 mesi per omicidio colposo, cui si aggiungono 2 mesi di arresto per le contravvenzioni alle norme sulla sicurezza sul lavoro, il legale rappresentante della ditta edile DM, appaltatrice dei lavori di manutenzione, e il professionista esterno coordinatore della sicurezza. Ha scelto la difesa al processo il legale rappresentante dell’acciaieria (udienza marzo 2023), ritenendosi non responsabile in alcun modo della tragedia (L’Arena del 21 dicembre 2022).

3.8. Cantiere edile a Codognè (TV) con gravi violazioni alla sicurezza: 2 ditte sospese e multate.

I Carabinieri del Nucleo Tutela del lavoro di Treviso sono intervenuti per un’ispezione in un cantiere edile a Codognè. Sul sito operavano 2 imprese, entrambe sospese per irregolarità (omessa redazione del piano di sicurezza, gravi inadempienze sulla sicurezza attiva e passiva) e multate per 25.000 euro. Tra i lavoratori, un manovale che lavorava in nero (risultava in infortunio da 9 mesi per un’altra impresa) (Il Gazzettino del 23 dicembre 2022).

4. Ambiente (sfruttamento e rapina dei beni primari).

4.1. Processo in Corte d’Assise a Vicenza per i PFAS alla Miteni Spa.

L’udienza del 1° dicembre 2022 per il processo in Corte d’Assise a Vicenza sul grave inquinamento e sul disastro ambientale causato dai PFAS è assai importante per la deposizione di Roberto Ferrari di ERM (società di consulenza specializzata nelle bonifiche ambientali), che svolge sino al 2009 indagini ambientali su suolo e acqua di falda sotto il sito Miteni a Trissino (VI). Ferrari racconta che era convinzione comune che la barriera fosse stata creata nel 2005, oltre all’emungimento dell’acqua ad uso industriale per contenere i composti clorurati. Poi la dirigenza Miteni ha chiesto che si cercassero i composti perfluoroalchilici.

Questi sono stati trovati, in particolare il PFOA. Quindi dal 2008 Mitsubishi sapeva dell’inquinamento da PFAS. Non solo, ma esistono due versioni di relazioni (una mancante di un capitolo). Ferrari illustra che nel piezometro V6 le concentrazioni del micidiale PFOA erano tra 40 e 400 volte maggiori del parametro di riferimento usato (era stato preso a modello, non essendoci limiti fissati in Italia, quello USA per l’acqua dopo il caso Dupont). Il capitolo, nella versione integrale (cd versione 5), trattava le concentrazioni di PFOA.

La relazione completa era stata spedita a Maki Hosada (manager Mitsubishi) e con un giro di direttive è arrivato “l’ordine” di togliere questa parte e chiudere la relazione con la cd versione 6, secondo la quale la barriera idraulica installata trattiene i contaminanti con le modifiche apportate al sistema di bonifica. In evidenza che in quel contesto storico del 2008 la fabbrica stava per essere venduta a ICIG (come poi è avvenuto per 1 euro), da qui la scelta di non menzionare le conclusioni del documento “originale”.

L’udienza del 15 dicembre 2022 ha visto la deposizione di Marco Miori, project manager della ERM, che ha stilato il report del 2009. Per Miori le elevate concentrazioni di PFAS rilevate dovevano essere comunicate agli enti preposti e questo era stato raccomandato al committente.

La seconda deposizione di Giuseppe Filauro, ingegnere e project director di ERM Italia: la barriera idraulica era funzionante nel 2009 e il sito Miteni in sicurezza, aggiungendo che non c’era evidenza di superamento di alcun valore normato, quindi la decisione di mancata comunicazione agli enti preposti. Come è noto, i PFAS non erano normati. La deposizione di Filauro proseguirà il 12 gennaio 2023 (Il Giornale di Vicenza del 2 e 16 dicembre 2022).

4.2. Bracconieri denunciati dalla Polizia provinciale a Negrar e Tregnago (VR).

La polizia provinciale dedita all’antibracconaggio sequestra arma e richiami illegali a due cacciatori (meglio definirli bracconieri), uno dei quali aveva una carabina ad aria compressa potenziata e modificata, diventata nei fatti un’arma provvista anche di silenziatore.

Il soggetto, in attività in collina a Negrar, ora rischia il carcere fino a 3 anni, oltre a una multa salata. L’uomo era intento a cacciare da una postazione fissa, inoltre usava richiami elettromagnetici vietati. Sequestrata pure la gabbia posizionata per la cattura della fauna selvatica, tra cui varie specie protette. Il secondo bracconiere denunciato a Tregnago rischia 1 anno di carcere. Stava ispezionando una rete vietata per la cattura dei volatili, tra cui specie protette (sequestrata una capinera). I cacciatori della zona prendono le distanze da simili soggetti e comportamenti a danno della fauna selvatica (L’Arena del 2 dicembre 2022).

4.3. Sequestrata una discarica abusiva in zona industriale a Padova.

La Guardia di Finanza ha sequestrato, in zona industriale a Padova, 700 metri cubi di rifiuti, tutti altamente pericolosi, tenuti alla rinfusa dentro un capannone. Quasi 20 auto fatiscenti, 16 bombole di gas non stoccate e altri rifiuti. Denunciato il titolare dell’attività per accertamenti fiscali relativi allo smaltimento illecito di rifiuti. Il soggetto, cittadino nigeriano, spediva nel suo paese i rifiuti, lucrando su tale attività, compreso il mancato pagamento dell’ecotassa dovuta alla Provincia di Padova (Il Correre del Veneto, Il Gazzettino e il Mattino di Padova del 16 dicembre 2022).

4.4. Sequestro di 2.500 chili di alimenti non tracciabili in un furgone bloccato a Codevigo (PD).

La Guardia di Finanza blocca per un controllo un furgone con targa straniera non refrigerato a Codevigo, trovando oltre 2 tonnellate di carne (avicola, bovina, suina) e oltre 500 chili di derivati del latte e prodotti vegetali trasportati in contenitori di fortuna. La merce, dal valore commerciale di 30.000 euro, senza tracciabilità, trasportata in modo inidoneo alla conservazione per il consumo umano (violazione della normativa UE e italiana) è stata sequestrata e avviata allo smaltimento, il trasportatore denunciato per l’irrogazione della sanzione amministrativa (Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino e Il Mattino di Padova del 21 dicembre 2022).

4.5. Bloccati 3 “predoni del Po”, sequestrati e distrutti 840 chili di pesce a Porto Tolle (Ro).

L’operazione congiunta della Polizia di Porto Tolle e della Guardia Costiera ha permesso di bloccare 3 bracconieri di origine rumena, dopo una lunga indagine sui cd “predoni del PO”. Trovati oltre 8 quintali di carpe e siluri nell’auto, in spazio insufficiente per l’ingente quantità di pesce accatastato e pressato nel baule e nei sedili posteriori.

Il pesce trasportato è risultato di attività illegale nel delta del Po, era in condizioni igienico sanitarie non idonee alla conservazione, misto a residui di fango e vegetali nel telo di plastica che fungeva da contenitore. 245 chili di pesce non erano tracciati, per cui è stata elevata una sanzione amministrativa di 2.000 euro. Il pesce è stato sequestrato e avviato alla distruzione dalla ULSS 5, in quanto non idoneo al consumo umano (Il Corriere del Veneto del 21 dicembre 2022).

4.6. Capannone imbottito di immondizia a Fossalta di Piave (VE), il sindaco chiede aiuto per la bonifica.

Il sequestro del capannone imbottito di immondizia (16.000 metri cubi) da parte dei NOE dei Carabinieri è avvenuto 3 anni (novembre 2018), su disposizione della DDA di Milano, inchiesta “Velenum”.

Il Comune è tenuto a sorvegliare l’area con un costo non indifferente. L'Amministrazione sostiene di aver svolto tutto l’iter per chiedere ai soggetti indagati, proprietari del capannone e della gestione dello stesso, di smaltire i rifiuti, senza successo. Ora, visti gli alti costi della sorveglianza, il pericolo per l’ambiente e la comunità, i tempi trascorsi, il Comune chiede alla politica regionale e nazionale sostegni per la bonifica dell’area inquinata (Il Gazzettino del 20 e 21 dicembre 2022).

4.7. Quattro quintali di vongole “fantasma” al Lido (VE) poste sotto sequestro.

La polizia costiera ha operato nel mese di dicembre per stroncare il traffico della pesca e la commercializzazione di prodotto ittico di dubbia provenienza. L’ispezione sulle barche ormeggiate agli Alberoni, lembo sud della laguna di Chioggia, ha portato a scoprire 28 ceste per 800 chili di vongole di mare. Le vongole tracciabili erano metà del carico, 4 quintali del prodotto non disponevano di alcuna documentazione. Il carico è stato sequestrato e gettato in mare (le vongole erano ancora vive), elevate sanzioni per 2.000 euro.

In Tribunale il 20 dicembre 2022, in aula bunker a Mestre, prosegue l'udienza preliminare a 118 persone e 4 società accusate dalla Procura (PM Giorgio Gava) di aver preso parte a un sistema di illegalità diffuso per la pesca delle vongole. I reati contestati sono: associazione a delinquere finalizzata al danneggiamento e alla frode commerciale, ricettazione. IL GUP Antonio Liguori si è riservato la decisione per gennaio 2023 per la costituzione delle parti civili: Regione Veneto e associazioni ambientaliste.

La Guardia Costiera ha presentato i risultati dell’inchiesta “senza traccia” sulla tutela della risorsa ittica, che ha individuato e sequestrato 5 tonnellate di prodotto ittico del Veneto. Le ispezioni condotte a terra hanno riguardato anche i ristoranti di pesce, pescherie e supermercati nelle province venete e lombarde. Le 90 ispezioni hanno portato al sequestro di 8 tonnellate e mezzo di prodotto ittico e 25 sanzioni amministrative per circa 43.000 euro (Il Gazzettino e La Nuova di Venezia del 21 dicembre 2022; Il Gazzettino del 23 dicembre 2022).

5. Pubblica Amministrazione (corruzione, danni patiti, peculato, truffa).

5.1. Assessore e imprenditore a Porto Tolle (RO) sotto processo per truffa e favoreggiamento in concorso.

L’accusa della Procura di Rovigo è pesante: sottratti illegalmente 900.000 euro di fondi. L’assessore comunale all’Urbanistica del comune di Porto Tolle, Raffaele Crepaldi e l’imprenditore, ex presidente ASM di Rovigo, Alessandro Duò, avrebbero - secondo la Procura - incassato per un’attività imprenditoriale 220.000 euro di fondi europei e 700.000 euro dal Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese, senza averne diritto.

L’inchiesta della Guardia di Finanza riguarda la Oibi srl start up, nata nel 2016 nel settore ittico e fallita nel 2021. I due, rinviati a giudizio il 1° dicembre 2022, sono stati in successione amministratori della società. Per la Procura avrebbero attestato falsamente una serie di caratteristiche della società per l’accesso al Fondo Europeo per gli affari marittimi e la pesca gestito dalla Regione Veneto. L’udienza processuale è fissata per fine marzo 2023 (Il Corriere del Veneto del 2 dicembre 2022).

5.2. Processo Montisci a Padova per la morte di Cesare Tiveron, deceduto a seguito dello scontro con auto blù della Regione Veneto.

La vicenda riguarda l'incidente causato dall’auto con a bordo Domenico Mantoan, segretario generale della sanità veneta. L'autista della Regione Veneto, che ha effettuato l’inversione a U davanti allo IOV di Padova, ha patteggiato per omicidio stradale. Per il motociclista Cesare Tiveron, era necessario stabilire la causa della morte.

Il dottor Massimo Montisci è accusato dalla Procura di frode processuale, falso e truffa per la consulenza medica in cui attestò che Tiveron morì per un infarto pochi istanti prima dell’urto con l’auto della Regione. In udienza, il 21 novembre 2022, la giudice Mariella Fino ha deciso di riconsegnare alla Procura una serie di messaggi whatsapp relativi a una cena in ristorante due anni dopo l’accaduto.

Il PM Sergio Dini voleva dimostrare, con questa documentazione, l’evidenza di una amicizia tra Montisci e Mantoan mai riconosciuta da nessuno dei due. Negata anche l’audizione dei commensali (per il giudice non ha attinenza con il processo) citati dal PM per presunto depistaggio.

Erano: Domenico Mantoan, il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi, il cardiologo Gino Gerosa, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Padova ed ora segretario generale della sanità Luciano Flor, gli ufficiali della Guardia di Finanza di Padova Ivano Maccani e Gavino Putzu, un ex colonello della GdF ora agente segreto e capocentro AISI (i servizi interni italiani), sotto inchiesta per rivelazione del segreto istruttorio. I

n aula sono stati sentiti i 3 consulenti tecnici della difesa di Montisci: hanno ribadito che a loro parere Tiveron è morto per cause naturali. Il PM Sergio Dini, nell’udienza del 14 dicembre 2022, ha chiesto 3 anni e 6 mesi di pena per Montisci e 8 mesi per il coimputato Giacomo Miozzo, medico del Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera di Padova.

La famiglia del Tiveron chiede 750.000 euro di risarcimento e i legali di parte hanno insistito sulla linea del depistaggio proposta dalla pubblica accusa per “compiacere” i potenti di turno. La sentenza è attesa per il 18 gennaio 2023 (Il Mattino di Padova del 22 novembre 2022; Il Corriere del Veneto e Il Mattino di Padova del 15 dicembre 2022).

5.3. Processo a Treviso all’ex finanziere Vincenzo Corrado per i presunti “favori per addomesticare” l’ispezione tributaria.

Corrado, alto ufficiale trevigiano del Comando Regionale della Guardia di Finanza, sospeso dal servizio, secondo la Procura avrebbe chiesto cene di lusso e l’assunzione del figlio nell’azienda, in cambio di un’ispezione “addomesticata” alla Burimec di Buttrio (UD). Il titolare dell’impresa ha già patteggiato 9 mesi di carcere con la condizionale ed è uscito dal processo.

Il 22 novembre 2022, il PM ha chiesto, al termine della requisitoria, 4 anni di carcere per Corrado. Il finanziere è stato già condannato (traffico illecito di influenze e collusione militare) a 4 anni di carcere in primo grado a Venezia per “l’aiuto” (in cambio di 3 rolex) fornito alla Cattolica Assicurazioni e alla Baggio Trasporti ad uscire dai guai con l’erario. Nell’udienza del 13 dicembre 2022, il Tribunale di primo grado emette la sentenza di condanna a 4 anni di carcere. La difesa annuncia appello (Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso del 23 novembre 2022; Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso del 14 dicembre 2022).

5.4. Vicenda lavori curva sud stadio Euganeo a Padova: il Comune chiederà i danni all’impresa e alla Procura il dissequestro del cantiere.

Il Comune di Padova ha deciso di agire per la tutela degli interessi legittimi maturati, con la volontà di finire i lavori della curva sud dell’Euganeo. Da un lato il mandato a un penalista per l’eventuale richiesta di danni alla ditta Esteel di Viterbo, dopo la risoluzione contrattuale (in applicazione del protocollo di legalità), dall’altro la probabile richiesta alla Procura di dissequestro del cantiere.

Il 18 novembre 2022 il Comune aveva scritto a Procura e ANAC comunicando la decisione di risoluzione contrattuale, ora questa nuova decisione prova a far rientrare l'ente in possesso della stazione appaltante dell’opera. Nel caso ci riuscisse, il Comune potrebbe provare ad assegnare il completamento dei lavori alla seconda classificata, in caso di rifiuto, bandire una nuova gara. La Esteel cambia amministratore per puntare a tornare in corsa per terminare i lavori dello stadio.

L’ultima parola sulla risoluzione contrattuale spetta ad ANAC. Il Tribunale del Riesame di Venezia, il 21 dicembre 2022, ha bocciato i ricorsi contro le misure interdittive proposti da Elio Scirocchi (manager Esteel), che un mese fa è stato destituito dai compiti attribuiti. Il Riesame ha ritenuto la misura adottata insufficiente. Anche il GIP padovano Elena Lazzarin ha respinto la revoca della misura interdittiva per Stefano Benvegnù, già RUP e direttore dei lavori.

Il Comune ha deciso di chiedere il dissequestro del cantiere e riprendere i lavori con una nuova gara per la conclusione degli stessi. L’istanza sarà presentata al GIP Lazzarin a gennaio 2023 (Il Gazzettino e Il Mattino di Padova del 30 novembre 2022; Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino e il Mattino di Padova del 6 dicembre 2022; Il Mattino di Padova del 22 dicembre 2022; Il Gazzettino e il Mattino di Padova del 23 dicembre 2022).

5.5. Il professore Litta dell’Azienda Ospedaliera di Padova assolto in Tribunale a Padova.

Il professore Pietro Salvatore Litta, noto ginecologo, già responsabile dell’Unita Operativa di Chirurgia Pelvica mininvasiva, accusato di peculato e truffa aggravata, dopo la trasmissione di un servizio su RAI uno (una cronista, finta paziente, lo filmò di nascosto), a 4 anni dall’inizio della disavventura giudiziaria depone in Tribunale.

Il professore Litta risponde su ognuno dei capi d'accusa e dei reati contestati (soldi in nero; convenzione scaduta tra la Clinica Giardino e l’Azienda Ospedaliera; la violazione della prescrizione in azienda; la visita durante l’orario di lavoro). Molte delle giustificazioni si basano sulla mancata conoscenza di dinamiche gestionali tra gli enti, mentre dichiara di non aver mai preso soldi in nero e dichiarare 450.000 euro all’anno al fisco.

Il PM, Silvia Golin, ha chiesto 5 anni di pena. La difesa del professore, in udienza il 13 dicembre 2022, ha smontato uno per uno tutti i capi d’accusa. La sentenza del collegio giudicante manda assolto il professionista. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 3 mesi (Il Gazzettino e Il Mattino di Padova del 30 novembre 2022; Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino e Il Mattino di Padova del 14 dicembre 2022).

5.6. Passeggeri “fantasma” sui voli privati all’aeroporto Canova di Treviso.

La Guardia di Finanza di Treviso ha incrociato i dati tra voli su aerotaxi e lista dei passeggeri dello scalo trevigiano negli anni tra il 2017 e il 2021, scovando che ben 72 vettori aerei, molti esteri (ben 68), hanno trasportato 1.244 viaggiatori transitati nell'aeroporto Canova senza pagare l’imposta dovuta (compresa tra i 100 e 200 euro per tratte sotto i 1.500 chilometri).

Si tratta, per la maggior parte, di ricchi turisti e imprenditori che prendono a noleggio gli aerei per evitare le lungaggini di imbarco e godere di una condizione privilegiata di trasporto aereo. Il danno per l’erario è di 133.350 euro, che sono stati chiesti con relativa sanzione ai vettori aerei (Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso del 2 dicembre 2022).

5.7. Controlli dei NAS in RSA e Ospedali: rilevate irregolarità anche in Veneto.

L’operazione, decisa a livello nazionale, riguarda la verifica dei contratti in essere per appalti con i privati per la fornitura di professionalità sanitarie (cosiddetti medici e professionisti a gettone). I controlli hanno riguardato 1.934 strutture sanitarie; il monitoraggio di 637 imprese cooperative private; la verifica di 11.600 professionisti impiegati a copertura di servizi pubblici.

Al termine dei controlli, il Nucleo dedicato dei Carabinieri (NAS) ha segnalato 205 persone, di cui 83 all’Autorità Giudiziaria e 122 a quella amministrativa, per il reato di frode e inadempienze di vario genere nelle pubbliche forniture. Deferiti all’Autorità giudiziaria 8 titolari di cooperative per forniture non conformi ai contratti stipulati (numeri inferiori; mancanza di titoli; età anagrafica superiore ai 70 anni; esercizio abusivo della professione; personale senza adeguata formazione).

In Veneto hanno subito provvedimenti sanzionatori per varie inadempienze 2 strutture a Venezia e 3 in provincia di Belluno (Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso del 6 dicembre 2022).

5.8. L’isola discarica delle Tresse a Venezia, destinata a contenere i fanghi, è oggetto di sanzione ANAC.

ANAC, a fronte della denuncia esposto delle associazioni ambientaliste veneziane del febbraio 2022, ha aperto un’inchiesta sull’isola discarica destinata a raccogliere i fanghi scavati dai canali lagunari (per mantenere i livelli minimi di navigabilità). La concessione dell’isola è assegnata alla società Tressetre, del gruppo Mantovani Spa. ANAC contesta una lunga lista di criticità dell’attuale concessione tra cui: proroghe di dubbia legittimità dal 2007 ad oggi; il subentro tra Veritas e Tressetre; lavori eseguiti con grave ritardo; varianti dei lavori pubblici; collaudi parziali.

Tutte le irregolarità si proiettano anche nel futuro dell’attuale concessione in scadenza (31 dicembre 2022), senza che si siano attivate le procedure per mettere in gara la gestione. Sono chiamati a rispondere (controdeduzioni) entro 30 giorni sia la concessionaria sia il Porto di Venezia e Veritas spa, poi ANAC tirerà le conclusioni stabilendo con delibera o atto formale l’azione amministrativa, ma anche l'eventuale segnalazione alla Corte dei Conti e alla Procura (Il Gazzettino del 7 dicembre 2022).

5.9. Revocata la rimozione di Cinzia Zincone, ex provveditore alle opere pubbliche a Venezia.

Il giudice del lavoro di Venezia dà ragione alla Zincone nel ricorso contro il Ministero delle Infrastrutture (MIMS). La dirigente fu sospesa a settembre 2021 per 3 mesi dall’incarico di Provveditore alle opere pubbliche. Le ragioni della sospensione: contestazione disciplinare per aver concesso un’intervista alla “Nuova Venezia” dove criticava l’operato di Spitz; inchiesta sulla sua abitazione di servizio; aver pagato i debiti dello Stato, scavalcando il Consorzio Venezia Nuova (CVN) e il suo commissario liquidatore Massimo Miani, verso una consorziata (Clodia srl).

La sentenza di primo grado del Tribunale veneziano (giudice Anna Menegazzo) afferma che il comportamento della Zincone fu corretto relativamente al pagamento e dispone la condanna del MIMS al pagamento di 3 mensilità e il TFR maturato per una cifra compresa tra i 30.000-40.000 euro; stabilisce che il commissario sblocca cantieri del Mose Elisabetta Spitz era alla pari con la Zincone; sminuisce il CVN aprendo un precedente che consente il pagamento diretto delle imprese creditrici ed evita l’aggio del 12% previsto dalla Convenzione.

Il MIMS fa sapere che impugnerà la sentenza di primo grado; mentre la Zincone - forte della sentenza - farà ricorso sulla valutazione finale degli obiettivi data dall’ex ministro Enrico Giovannini; inoltre la Zincone fa sapere che intende attivare la Corte dei Conti per danno erariale relativamente ai 3 mesi di stipendio da liquidare. (Il Corriere del Veneto del 6 e 7 dicembre 2022; La Nuova di Venezia del 6 dicembre 2022).

5.10. Inchiesta sui tamponi rapidi: udienza preliminare in Tribunale a Padova.

Si è aperta con l’udienza preliminare, il 12 dicembre 2022, la fase processuale che vede imputati Roberto Rigoli e Patrizia Simionato (ex DG di Azienda Zero), per la arcinota vicenda dei “tamponi rapidi” dell’agosto 2020. Il PM Benedetto Roberti accusa i due di falso ideologico e di turbata libertà di scelta del contraente. In pratica, i due sono accusati dalla procura patavina di aver pilotato l’acquisto di 2 grosse partite di tamponi da parte della pubblica amministrazione regionale (spesa per oltre 2 milioni di euro). Su Rigoli pende anche l’accusa di depistaggio. L’inchiesta prese le mosse dalle dichiarazioni di Andrea Crisanti che contestò apertamente l’efficacia di simili tamponi. Nell’udienza il difensore di Rigoli ha depositato una consulenza di parte tesa ad affermare che l’operato dell’assistito fu corretto.

Il GIP ha rinviato l’udienza al 6 febbraio 2023, e si è riservato di valutare se esistono le condizioni per il rinvio a giudizio dei due dirigenti regionali della sanità (Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso del 13 dicembre 2022; Il Gazzettino del 24 dicembre 2022).

5.11. Citrobacter in Azienda Ospedaliera di Verona depositata la superperizia della Procura.

Il batterio killer ha ucciso, tra il 2018 e il 2020, 4 neonati, infettandone un centinaio e rendendone alcuni disabili. I superperiti della Procura ci hanno messo un anno per depositare la perizia che, sull’ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento (VR), afferma “che i responsabili di reparti e laboratori dovevano segnalare gli isolamenti ed agire con gli accertamenti di merito in modo da stroncare in modo rapido l’infezione”.

Per i periti della Procura le “mancate segnalazioni del cluster epidemico sono alla base della grave vicenda” e “i bambini si potevano salvare”. I 7 indagati, medici e manager della struttura sanitaria veronese, ora potranno controdedurre (Il Correre del Veneto del 16 e 20 dicembre 2022).

5.12. Ispettore del lavoro a Rovigo condannato in Tribunale a 4 anni di carcere.

Il soggetto, ex consigliere comunale, ora in pensione, avvisava - a detta della Procura - gli amici imprenditori dei controlli in arrivo da parte dell’Ispettorato del Lavoro, chiedendo in cambio denaro. Il soggetto avrebbe anche falsificato un verbale di accertamento di un cantiere edile, attestando la regolarità dei lavori mentre c’erano cavi elettrici non isolati che avrebbero potuto folgorare dei lavoratori.

Lunga la lista dei reati ipotizzati: induzione indebita a dare o promettere utilità; falsità ideologica; rivelazione di segreti d’ufficio. Il collegio giudicante, presieduto da Angelo Risi, lo ha condannato il 15 dicembre 2022 a 4 anni di carcere (Il Corriere del Veneto 16 dicembre 2022).

5.13. La conca incompiuta di Malamocco (VE) e lo spreco di denaro pubblico.

Il progetto della grande opera di Malamocco è da sempre stato considerato essenziale per permettere ai pescherecci e a chi lavora in mare di potersi muovere durante le fasi in cui si alzano le paratoie del MOSE. L’elevato numero di alzate di questi mesi autunnali 2022 ha riproposto la drammaticità del tema. Le porte della conca, costate sinora 400 milioni di euro, pronte da due anni, sono arrugginite e sotto il sole a Chioggia.

Tutto nasce dalla decisione, assunta nel 2010, di dare il via libera ai lavori, nonostante la conca fosse sbagliata e troppo piccola (lunga 380 metri e larga 50 metri, per ragioni di sicurezza può ospitare al massimo navi lunghe 270 metri) per le attuali dimensioni di navi da crociera e portacontainer di ultima generazione. Il manufatto, completato nel 2015, durò il tempo di una mareggiata: pochi giorni dopo il collaudo, l’acqua sfondò la porta mobile rivolta verso il mare aperto.

L’opera doveva essere realizzata tra quelle preliminari prima delle dighe. Ora il MOSE c’è, sia pure con tutti i limiti impiantistici ben noti, ma per il porto d’altura e la conca siamo con: società fallite; contenziosi giudiziari ed extragiudiziari infiniti e costosi. 400 milioni di euro sprecati e tanti lavori bloccati, con evidenti danni erariali e di gestione.

Si tratta di uno dei tanti casi di ritardi, spese pazze, errori tecnici di cui è costellata la storia della grande opera da 6,5 MLD di euro chiamata MOSE. Forse è il tempo di mettere ordine e completare per davvero le opere di salvaguardia che servono a Venezia sulla base del principio di sostenibilità delle stesse (La Nuova di Venezia del 30 novembre 2022).

5.14. Condannata a Padova la funzionaria della scuola per i fondi Covid.

In Tribunale a Padova (giudice Raffaele Belvederi), il 21 dicembre 2022, udienza preliminare con rito abbreviato: Annamaria Farnesi Camellone, ex funzionaria dei servizi amministrativi dell’Istituto comprensivo di Villa Estense (PD), è stata condannata a 4 anni e mezzo di reclusione per peculato. La donna era stata accusata di aver fatto transitare 84.000 euro di soldi pubblici, destinati a investimenti della scuola, nei propri conti correnti bancari, tramite 76 versamenti dal 2018 al 2021 (Il Corriere del Veneto e Il Mattino di Padova del 22 dicembre 2022).

5.15. Concorso “congelato” per 3 posti di biologi di Azienda Zero, e invio documentazione alla Procura di Padova.

Il concorso “sospetto”, svoltosi al cinema Rex di Padova il 17 novembre 2022, è finito in Procura dopo la denuncia depositata da un gruppo di biologi e da Azienda Zero. La selezione riguardava 3 biologi da inserire nell’organico di Oncoematologia pediatrica dell’Azienda Ospedaliera patavina.

Durante una delle prove sono stati proiettati sul grande schermo del cinema dei vetrini del file che conteneva la prova d’esame, con indicato il nome di un biologo che stava partecipando allo stesso concorso e che si trovava in sala con i competitori. Il sospetto non solo che il concorso sia “truccato” ma che sia stato lo stesso candidato concorrente ad elaborare la prova d’esame. Azienda Zero, in autotutela, il 19 dicembre 2022 ha annullato il concorso e trasmesso alla Procura tutta la documentazione. Ora le indagini di rito (Il Corriere del Veneto e Il Mattino di Padova del 22 dicembre 2022).

5.16. Depositate le motivazioni del Riesame sulla vicenda Rete Veneta Jannscopulos - Ulss 7 di Bassano del Grappa.

Le motivazioni del Riesame (8 pagine) parlano di servizi televisivi faziosi ed ostili, ma non diffamatori e quindi nessun illecito perpetrato. Non esiste prova che i servizi suddetti (400 in 14 mesi, più di 2 al giorno!) fossero finalizzati a condizionare il direttore generale dell’ULSS 7, Carlo Bramezza. Il riesame afferma che rimane incerta e non individuata la finalità illecita che Jannacopolus avrebbe perseguito con tale massiccio attacco. Accolta quindi la richiesta dell’editore bassanese di revoca della misura di interdizione alla professione di editore, emessa dal GIP di Vicenza l'11 ottobre 2022 (Il Corriere del Veneto del 29 dicembre 2022).

5.17. Violata la privacy dei sanitari no vax, sanzionata la Regione Veneto.

La Regione Veneto è stata sanzionata per 100.000 euro dal Garante per la protezione dei dati personali per aver violato la privacy dei sanitari non vaccinati in Veneto. L’accusa: aver inviato ai medici del lavoro gli elenchi (protetti da password) dei non immunizzati. La vicenda è dell’aprile 2021 e il procedimento è andato avanti 18 mesi. La Regione ha pagato, ma ha impugnato il provvedimento davanti all’autorità giudiziaria ordinaria, sostenendo che “si è agito in buona fede per supportare le ULSS a fronte di 60.000 accertamenti da fare” (Il Gazzettino del 15 dicembre 2022).

5.18. Permessi “facili” per assentarsi, l’ex assessore di Breda di Piave (TV) finisce a processo.

L’ispettore Lucio Zaniol della Polfer di Treviso, ex assessore alla sicurezza del Comune di Breda di Piave, avrebbe - a detta della Procura (PM Mara Giovanna De Donà) - usufruito dei permessi che gli spettavano in qualità di amministratore per assentarsi dal lavoro senza produrre riscontri concreti. Indagine e denuncia alla Procura della Polizia Ferroviaria di Treviso, per 70 assenze retribuite per 387 ore prive di giustificazioni fondate, nell’arco di 3 anni da agosto 2016 a ottobre 2019.

L’accusa elevata è di truffa ai danni dello Stato, con l’aggravante della violazione dei doveri inerenti la pubblica funzione. Disposto, in Tribunale a Treviso il 12 dicembre 2022, il rinvio a giudizio e fissata la prima udienza a gennaio 2025. La memoria scritta, depositata dai difensori di Zaniol, non ha convinto né il PM né il GIP. Dovrà far valere nel processo le proprie ragioni (La Tribuna di Treviso del 14 dicembre 2022).

5.19. Vendeva ticket del trasporto acqueo pubblico a Venezia agli hotel, poi si intascava i soldi: questa l'accusa.

Dipendente della società Vela (gruppo ACTV- AVM) verso il processo con l’accusa di peculato, in quanto pare vendesse i pacchetti di biglietti ACTV agli hotel veneziani e incassasse i soldi che non versava alla società. Sequestrati 114.000 euro su disposizione dell’autorità giudiziaria (PM Roberto Terzo). Il soggetto è stato licenziato 2 anni fa dalla società addetta alla vendita dei biglietti ACTV Spa, la presunta truffa scoperta nel 2019. Indagata anche la moglie per ricettazione in quanto si sarebbe fatta accreditare sul conto corrente bancario 40.000 euro (Il Corriere del Veneto e Il Gazzettino del 14 dicembre 2022).

6. Droga (narcotraffico, spaccio di grosse quantità, situazioni di allarme sociale).

6.1. La relazione del capo del laboratorio forense ULSS 3 veneziana sulla diffusione della droga tra i giovanissimi.

La relazione di Giampietro Frison, del laboratorio forense della ULSS 3, al simposio internazionale del 5 dicembre 2022, svoltosi a Mestre, è una ricca miniera di informazioni sul pianeta droga e sui comportamenti degli spacciatori. In sintesi: nelle principali piazze venete si costruiscono mini-dosi (smart o legal drugs) a basso costo, a prezzi decisamente abbordabili con la paghetta dei genitori, per avvicinare i minori in sempre più giovane età. Si tratta di un vero allarme sociale, soprattutto a Mestre, crocevia per tali traffici.

Inoltre, si è agito con l’aumento della potenza psicoattiva (elevata percentuale di THC) dei preparati della cannabis, per catturare i minori all’uso abituale della droga. Altri dati di preoccupazione sono: i già 3 casi di intossicazione acuta di bambini che ingoiano in casa droga scambiata per cioccolata; 77 nuove sostanze psicoattive, dagli allucinogeni agli stimolanti, non ancora classificati come stupefacenti, ma facilmente acquistabili via internet e in grado di produrre intossicazioni acute anche mortali; i mini francobolli con potenza fino a 800 volte più forte della cannabis, distribuita tra i giovani (La Nuova di Venezia del 6 dicembre 2022).

6.2. Droga a domicilio a Padova, 13 chili sequestrati e 13 indagati.

Il giro di spaccio si snodava in tutta la città e la provincia, per cui i Carabinieri, con l’operazione “Patavium” avviata a novembre 2021, hanno posto fine a vasta rete di spacciatori. Emesse 13 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati (8 italiani e 5 africani), che spacciavano ogni tipo di droga. Nell’azione, recuperati 720 grammi di eroina, 1 chilo e 250 grammi di hashish, 1 chilo di cocaina (il Corriere del Veneto, Il Gazzettino e Il Mattino di Padova del 23 dicembre 2022).

6.3. Spaccio e tentata estorsione, 2 cittadini albanesi arrestati dai Carabinieri a Mestre (VE).

I 2 cittadini, sorpresi con mezzo chilo di cocaina destinata allo spaccio del mercato mestrino, erano incappati a maggio 2021 in un tentativo di estorsione con violenza fisica (denunciato dalla vittima ai Carabinieri) per un debito di droga non saldato. I 2, dediti allo spaccio di importanti quantità di cocaina e hashish sono stati arrestati il 14 dicembre 2022 e messi a disposizione del GIP Luca Marini per l’interrogatorio di pragmatica. Nel frattempo, considerata la pericolosità sociale, è stato disposto l’arresto (Il Gazzettino del 16 dicembre 2022).

6.4. Cocaina in arrivo dal Brasile al Catullo di Verona, in Tribunale 2 condanne per i corrieri.

In base ai riscontri su 8 mesi di viaggi aerei (da maggio 2019 a gennaio 2020), erano stati consegnati 40 chili di droga destinata al mercato italiano. La droga arrivava al Catullo e poi veniva caricata su auto, in direzione Milano, dall’organizzazione che disponeva di referenti locali e solide basi di spaccio. I 3 corrieri bloccati a gennaio 2020 hanno scelto strade processuali diverse. Il primo ha patteggiato 4 anni e mezzo di carcere, mentre gli altri 2 hanno scelto il rito ordinario. In Tribunale a Verona, il 15 dicembre 2022, sono stati condannati rispettivamente a 4 anni e 16.000 euro e 4 anni e 4 mesi e 20.000 euro di multa (L’Arena del 16 dicembre 2022).

7. Evasione fiscale e frodi fiscali 

7.1. Bancarotta, due imprenditori veneziani arrestati per debiti con il fisco per 1,2 milioni di euro.

Sono ai domiciliari gli imprenditori mestrini Stefano Minciotti e Davide Tancredi, ex soci nella società “bottega dell’energia”. Il PM Laura Cameli ha chiesto ed ottenuto il provvedimento restrittivo dal GIP Maria Rosa Barbieri del Tribunale di Venezia per il debito con l’erario contratto con la vecchia società dal 2014, e il sospetto che stessero replicando il modello con 2 nuove società attive nel settore dell'energia (vendita, contratti e servizi di installazione impianti) e manutenzione caldaie.

Il controllo della Guardia di Finanza aveva scoperchiato il dissesto patrimoniale e il presunto favoreggiamento verso alcuni creditori ai danni dell’erario. Nell’interrogatorio di garanzia del 1° dicembre 2022, i due potranno far valere le loro ragioni o avvalersi della facoltà di non rispondere (La Nuova Venezia del 30 novembre e 1° dicembre 2022; Il Gazzettino del 30 novembre 2022).

7.2. Traffico di Carburante scoperto dall’ufficio doganale di Vicenza.

L’operazione, coordinata dall’Agenzia delle Dogane in collaborazione con la Guardia di Finanza, scopre un’evasione dell’IVA per 4 milioni di euro, con il coinvolgimento di una società vicentina. Alla base della truffa all’erario, false dichiarazioni di intenti e fatture per operazioni fittizie (sempre il solito giro di società cartiere), che hanno permesso di evadere 4 milioni di euro in 2 anni (dal 2016 al 2018), beneficiando di un’alterazione del mercato dei carburanti. Scatta una sanzione di 8 milioni di euro dopo una complessa verifica fiscale (Il Giornale di Vicenza del 6 dicembre 2022).

7.3. Raggiro milionario dell’IVA per 5 milioni di euro a Venezia, con merce importa dall’Europa.

I prodotti importati da Slovenia, Lituania e Germania erano rivenduti a clienti italiani, accompagnati da fatture false attraverso una miriade di società cartiere per non pagare l’IVA. L’indagine ancora in corso della Guardia di Finanza di Venezia (PM Stefano Buccini) ha fatto iscrivere nel registro degli indagati per associazione a delinquere una coppia composta da un cittadino valdostano e una donna ucraina, presunti responsabili del raffinato meccanismo delle cd frode carosello.

Dal 2016 è stata comprata merce per 33 Milioni di euro, evadendo l’IVA per 5 milioni di euro. I due sono stati arrestati dalla tenenza della Guardia di Finanza a Jesolo (VE), che ha fatto partire le indagini su una società “fantasma” con sede nello stesso comune. Altri 2 indagati sono riusciti a sottrarsi alla misura cautelare disposta dal GIP Antonio Liguori del Tribunale di Venezia. Il 6 dicembre 2022 è previsto l’interrogatorio di garanzia dei 2 arrestati, che potranno avvalersi delle loro ragioni o della facoltà di non rispondere (La Nuova di Venezia del 6 dicembre 2022).

7.4. Crac Compiano, confiscati 15 milioni di euro per tasse evase al patron della NES di Treviso.

La condanna definitiva (sentenza del 5 dicembre 2022 della Corte d’appello di Venezia) per tasse evase tra il 2011 e il 2013, nei confronti di Luigi Compiano, ex patron della North East Services (NES). La sentenza permette all’erario di agire per la confisca di beni personali del soggetto di pari importo. Sono i soldi sequestrati nei conti correnti bancari e la villa trevigiana dell’imprenditore.

Compiano è stato già condannato nel febbraio 2021 nel processo di primo grado a 6 anni e 6 mesi per bancarotta fraudolenta (confisca di beni per 3,6 milioni di euro e risarcimento delle parti civili per 36 milioni di euro). Il provvedimento è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Treviso. Come è noto, la storia e l’epilogo della NES è fatto di migliaia di creditori beffati tra banche, aziende, condomini e privati per un rosso stimato di 104 milioni di euro tra prelievi personali, shopping sfrenato (nota la collezione unica di auto e moto d’epoca) e giri contabili. Il curatore fallimentare vende tutto e poi inizia a risarcire, fin dove può, prima lo Stato e gli enti pubblici, poi i grandi creditori. Il resto sono migliaia di creditori chirografari beffati e milioni di soldi persi (Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso del 6 dicembre 2022).

7.5. Addobbi natalizi e prodotti contraffatti, i sequestri operati dalla Guardia di Finanza.

Le Fiamme Gialle nel mese di dicembre, come da prassi annuale, hanno setacciato tutto il Veneto per bloccare la vendita di prodotti pericolosi, contraffatti, con etichettature false o mancanti. Le ipotesi di reato sono: introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.), frode nell’esercizio del commercio (art.515 c.p.), vendita di prodotti industriali con segni mendaci (art.517 cp), ricettazione (art. 648 c.p.).

I principali sequestri operati in questo campo: a Verona 38.000 addobbi natalizi contraffatti, materiali di cancelleria e accessori di telefonia; ad Albignasego e Vigonza (PD), in 2 attività, 225.000 luminarie potenzialmente pericolose perché prive delle informazioni minime richieste per la vendita; 3 controlli in negozi di vendita al pubblico rispettivamente a Mestre, Marghera e Quarto d’Altino (VE), 147.000 oggetti prodotti per Natale tra cui moltissime decorazioni per la casa prive di standard e informazioni minime sulla sicurezza in lingua italiana; in centro a Venezia, 17.000 pezzi di oggetti in vetro per turisti e addobbi natalizi senza etichette e informazioni minime sulla sicurezza; ad Arzignano (VI) sequestrati oltre 25.000 articoli in punti vendita di addobbi natalizi e prodotti per la casa senza informazioni minime; a Marano Vicentino (VI), presso la ditta Eco Bosco srl, 1.900 sacchi di pellet sloveno riportante il marchio made in Italy (Il Giornale di Vicenza del 20 e 22 dicembre 2022; L’Arena del 21 dicembre 2022; Il Corriere del Veneto, Il Gazzettino, La Nuova di Venezia e Il Mattino di Padova del 23 dicembre 2022).

7.6. Condannato in Tribunale a Venezia, promotore di investimenti privo di titoli per operare.

Leonardo Bianchin, legale rappresentante della società Ellebi Fin con sede a Delaware negli USA, prometteva investimenti etici su una ricerca medica (cuore artificiale). La promessa: la restituzione in 3 anni, con interessi dal 10 al 30% all’anno.

Chi è stato più fortunato ha ricevuto gli interessi dei primi due anni, niente il terzo e soprattutto nessuna restituzione del capitale. In Tribunale a Treviso, il 12 dicembre 2022, il giudice Stefano Bianco ha condannato Bianchin a 2 anni di reclusione e 8.000 euro di multa, e con pene a scalare gli altri 3 sodali nella raccolta dei soldi. Condannato per il reato di esercizio abusivo di promotore finanziario, assolti dal reato di truffa per la mancata tempestività della querela da parte delle parti offese. Sono 24 le parti offese, sparse nella Marca, che hanno perso le somme prestate (in media 20.000 euro, ma con punte sino a 100.000 euro). (Il Gazzettino e la Tribuna di Treviso del 13 dicembre 2022).

7.7. Condannato commercialista di Portogruaro per IVA evasa.

Luca Trebbi, commercialista e amministratore di alcune società dislocate tra Concordia Sagittaria e Azzano Decimo, è stato condannato in primo grado con rito abbreviato, in Tribunale a Venezia, a 20 mesi di carcere dal giudice Alberto Rossi per reati tributari. Disposta la confisca di 860.000 euro sottratti al fisco negli anni 2014-2015. Per l’accusa, confermata dalla sentenza, Trebbi ha svolto operazioni fraudolente tese ad annullare la procedura di riscossione coattiva da parte del fisco (Il Gazzettino del 15 dicembre 2022).

7.8. In 10 sono accusati di frode al fisco, riciclaggio e indebita percezione a Malo (VI).

L’imprenditore Franco Finozzi, in manette con l'accusa di aver eluso il fisco attraverso il cosiddetto sistema “anguilla”. I due figli, interdetti dall’impresa di famiglia “La Modelleria Finozzi”, e il resto della famiglia indagati, al centro dell’operazione della Guardia di Finanza che coinvolge anche 2 professionisti. In questa vicenda, a detta degli inquirenti, viste le posizioni politiche assunte dal Finozzi in passato sull’evasione fiscale c’è l’intreccio con l’attività del Comitato Nazionale di Liberazione del Veneto (CNLV cd venetisti).

Sigillati beni e conti correnti fino a 1,4 ML di euro, l’equivalente del presunto profitto illecito. In definitiva non volevano, a detta dell’accusa, pagare le tasse ad uno stato ritenuto “straniero”, fatto salvo che andava bene per ottenere erogazioni previste dal decreto ristori (35.000 euro) ai tempi delle misure contro il Covid 19. Le somme sono state sequestrate anche in Bulgaria e Austria, grazie alla collaborazione di Eurojust (Il Giornale di Vicenza del 1 5 e 16 dicembre 2022).

7.9. La truffa milionaria del nichel per il fallimento della Safond Martini di Montecchio Precalcino (VI), 3 rinviati a giudizio.

Secondo la Procura di Vicenza (PM Hans Roderich Blattner), il presunto raggiro del nichel pagato 189 euro a metro lineare (quando il valore effettivo è di 20 centesimi al metro) avrebbe portato al fallimento della Safond Martini. La compravendita era costata 14 MLN di euro. I reati contestati ai 3 imputati (l’ex amministratore, il consulente e il sodale), rinviati a giudizio il 15 dicembre 2022 in Tribunale a Vicenza, sono: truffa continuata in concorso e bancarotta. Il processo inizierà il 3 febbraio 2023 davanti al Collegio Giudicante. I 3 sodali avrebbe avuto un ruolo anche nel dissesto finanziario dell’impresa. Dalle Rive, il titolare della stessa è deceduto nel 2019. I 3 indagati potranno difendersi a processo (Il Giornale di Vicenza del 16 dicembre 2022).

7.10. Caso criptovalute della NFT di Silea (TV), la Procura apre le indagini a Treviso.

Il giro d’affari della NFT dovrebbe essere superiore a 100 MLN di euro, per una una platea di 6.000 investitori. Per l’ennesima volta gli amministratori dell'azienda, con una mail, indicano un rinvio dei pagamenti. L’inchiesta è passata, nel dicembre 2022, dalla Procura di Pordenone alla sede naturale di Treviso (per competenza territoriale). Agli investitori erano stati promessi interessi mensili del 10%, peccato che sinora non hanno ricevuto un euro. La Procura, visto il numero di denunce contro la NFT, fa sapere che sarà un’indagine lunga e molto difficile (Il Gazzettino del 18 dicembre 2022).

7.11. Antiriciclaggio, nei guai noti professionisti a Verona.

La Guardia di Finanza di Verona ha esaminato 9.000 trasferimenti di denaro per un totale di circa 1,8 milioni di euro. Elevate sanzioni da 1 MLN di euro per omissione di 282 segnalazioni operazioni sospette (SOS) all’antiriciclaggio (UIF di Banca d’Italia). Contestate, in provincia, 430 violazioni a 12 persone obbligate alle SOS. Sono stati ispezionati 2 esercizi di money transfer, 2 studi di professionisti, 1 notaio, 1 studio di consulenza tributaria. Nello studio suddetto, controllati centinaia di fascicoli, portando alla luce 144 casi di inefficace o omessa esecuzione di adempimenti (L’Arena del 22 dicembre 2022).

7.12. Maxi giro di fatture false scoperto a Vicenza, manager milanese finisce in cella.

Gli inquirenti (PM Hans Roderich Blattner), grazie allo sviluppo di una precedente inchiesta “Money driver”, condotta congiuntamente da Polizia Giudiziaria di Stato e Guardia di Finanza, ha portato, nel giugno 2021, all’arresto di 11 persone e alla denuncia di altre 12, per aver architettato un sistema di fatture false per 19 MLN di euro. Gli accertamenti successivi hanno portato a Luciano Mega, gravi gli indizi di colpevolezza. Arrestato a dicembre 2022 con l'accusa aver utilizzato un sistema di società cartiere, sequestrati pizzini, telefoni, sim e diversi documenti.

Nel corso degli accertamenti, denunciato un cittadino cinese di Prato che “nascondeva” tra i vestiti 50.000 euro. Molte delle società cartiere erano senza dipendenti; magazzini e sedi effettive erano intestate a cittadini cinesi che risiedono a Prato. Le società cartiere erano concentrate nelle province di Vicenza e Brescia. L’attività di queste società permetteva la disponibilità di notevoli somme di denaro non tracciabili e l’evasione dell’IVA (Il Giornale di Vicenza del 22 dicembre 2022).

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