Per Ana de Armas incomincia la corsa verso l’Oscar grazie all’interpretazione di Marilyn Monroe in Blonde, presentato in concorso alla Mostra di Venezia e dal 23 settembre su Netflix. L’attrice cubana ha messo tutta sé stessa nel ruolo che «mi ha cambiato la vita e che mi ha spezzato il cuore», dice ai giornalisti commuovendosi. Ana interpreta Norma Jeane con i suoi traumi, le paure e le fragilità; interpreta il lato meno conosciuto di Marilyn, quello che sta sotto il corpo da pin-up, la fama, il gossip e i lustrini. 

«È stato un lungo processo», racconta l’attrice che a Venezia potrebbe accaparrarsi la Coppa Volpi, «avevo visto solo alcuni film di Marilyn. Ho imparato a conoscerla: prima leggendo il libro di Joyce Carol Oates, poi lavorando per mesi. Ho scoperto la sua vita dietro le cineprese spente e la sua verità emotiva: la donna reale dietro l’icona, la sua vulnerabilità e luoghi oscuri».

Anche il regista Andrew Dominik, ritornato a Venezia dopo L’assassinio di Jesse James per mano del Codardo Robert Ford, scava dietro la star. Prima ci porta nel 1933, quando Norma bambina rischia di morire per mano della madre. Da quel momento le loro vite si dividono: la piccola viene portata in orfanotrofio, mentre la madre in un ospedale psichiatrico. L’assenza del padre (mai conosciuto) e quell’evento traumatico segnerà per sempre la vita di Norma. 

Ana de Armas è Marilyn Monroe in Blonde (Netflix)

Blonde (Netflix)

Ana de Armas è Marilyn Monroe in Blonde (Netflix)
2022 © Netflix

Poi Blonde salta agli anni ’50. Il flusso di immagini si alterna tra bianco e nero e colore raccontando la vita di una donna che viene ingabbiata dal personaggio di Marilyn. Dominik si concentra su Norma e sul dolore di figlia rinnegata e su quel desiderio di maternità che non riuscirà mai a concretizzare. Le lacrime contaminano la vita di colei che il pubblico conosce come la regina del cinema: i suoi abiti colorati, la voce squillante e le forme del corpo nascondono delle ferite profonde, impossibili da ricucire. «L’anima non si riflette nel volto», si dice nel film.

Marilyn e Norma. Vedrete quasi due donne che non si conoscono: una dal sorriso inafferrabile, l’altra una donna dilaniata dall’infelicità, da due matrimoni falliti (con Joe Di Maggio e Arthur Miller) e dalla perdita di tre figli (uno sembra del Presidente Kennedy) che si abbandona all'autodistruzione.