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Guerra Russia-Ucraina, i filorussi a Severodonetsk: “Resa o morirete tutti”. Bombardata Gulyaipol

Guerra Russia-Ucraina, i filorussi a Severodonetsk: “Resa o morirete tutti”. Bombardata Gulyaipol

Gli ucraini raccontano l’orrore dei campi di filtraggio russi verso la deportazione: «Così ci spogliano, ci picchiano e ci umiliano». Il Cremlino: «Dialogo riservato con il Vaticano». Sumy, 30 attacchi russi con lanciamine

È il 110° giorno di guerra in Ucraina. Mentre emergono nuove storie di orrore dai campi di “fitraggio” russi dove gli ucraini vengono smistati verso le deportazioni, Kiev è sul punto di perdere la regione orientale di Lugansk a favore di Mosca. Per gli analisti dell’esercito americano, «la Russia controllerà il Lugansk in poche settimane». Per questo il governo ucraino ha un disperato bisogno di consegne più rapide di armi occidentali. I mezzi corazzati tedeschi Marder sono pronti ma manca l’ok di Berlino all’invio. 
Nella città strategica di Severodonetsk, dove è rimasto ucciso il soldato britannico Jordan Gatley, continuano feroci combattimenti di strada. I civili hanno iniziato sabato sera a lasciare lo stabilimento chimico di Azot. Fonti locali non escludono attacchi in altre direzioni, ovvero sulla rotta Lysychansk-Bakhmut. Secondo l’esercito di Mosca, tutte le aree residenziali della città hanno ceduto.
Intanto, Kiev conferma di aver attivato due corridoi terrestri per esportare il grano: passeranno attraverso la Polonia e la Romania. Il presidente turco Erdogan sentirà nei prossimi giorni Putin e Zelensky per allargare l’export.
Tour de force internazionale per il premier Draghi, che si prepara una visita a Kiev con il cancelliere tedesco Scholz e il presidente francese Macron. Il presidente del consiglio italiano è oggi per la prima volta in Medio Oriente per una serie di incontri in Israele e Palestina. Parlerà di Ucraina, energia e antisemitismo.
Sul fronte Nato, la Finlandia avverte: «Entriamo solo con la Svezia». Il presidente Niinisto: «La causa di Stoccolma è anche la nostra».

I missili ex Urss I russi tornano ai missili anni '80 Smerch sovietici: il video di propaganda ne esalta le funzionifoto da Quotidiani localiQuotidiani locali

Il reportage – A Kiev dopo tre mesi riaprono i teatri: dobbiamo tornare a vivere
Le tensioni – Usa-Russia, guerre stellari: è scontro sulla Stazione spaziale
Il caso – Di Maio avvisa la Russia: basta provocazioni contro i media italiani
La visita – Draghi a Kiev giovedì, l’Ue apre i corridoi del grano
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13.48 – 1.500 civili uccisi solo nella regione di Kiev. 1.200 i corpi non ancora identificati
Più di 1.500 civili sono stati uccisi nella sola regione di Kiev durante l'occupazione russa, ad oggi 1.200 corpi non sono stati identificati: si tratta di uomini per il 75%, il 2% bambini e il resto donne. A riferirlo è il capo della polizia nazionale ucraina (Npu) Igor Klymenko. «Abbiamo ricevuto segnalazioni da tutto il Paese e aperto un procedimento penale per la morte di oltre 12mila persone trovate soprattutto nelle fosse comuni», ha spiegato, «un gran numero di vittime è stato scoperto in casa, lamorte dovuta alle ferite riportate». Ma proprio sulle fosse comuni Klymenko ha sottolineato che è troppo presto per parlare di cifre definitive, «perché ogni settimana le forze dell'ordine trovano dei corpi». E «a Bucha, Irpen, Gostomel e Borodyanka c'erano molte persone uccise che giacevano per strada: i cecchini sparavano dai carri armati, dai mezzi corazzati, nonostante le fasce bianche che le persone portavano al braccio come aveva imposto i russi», ha aggiunto Klymenko.

13.28 – Milizie filo-russe: “Tre morti in un raid al mercato”
Almeno tre persone sono state uccise e altre quattro ferite in un bombardamento che ha colpito il mercato Maysky di Donetsk, nell'Ucraina orientale. Lo riferiscono le agenzie di stampa russe citando le forze di difesa territoriale dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, le quali attribuiscono l'attacco all'esercito ucraino. Nel raid, avvenuto nel quartiere di Budonivskyi, sarebbe morto anche un bambino.

13.06 – Kiev: “Abbiamo bisogno di armi pesanti”
L'Ucraina ha bisogno di arrivare a «parità di armi pesanti» con la Russia, per metter fine alla guerra. Lo ha dichiarato il portavoce della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, in un appello pubblicato sui social media. Podolyak ha così ribadito l'appello a nuove forniture di armi dai Paesi occidentali del presidente Volodymyr Zelenksy. Una decisione sulle armi da fornire a Kiev è attesa mercoledì, quando i ministri della Difesa della Nato s'incontreranno a Bruxelles.

12.58 – Bombardata Gulyaipol, quattro feriti
Bombardata Gulyaipol dalle truppe russe, colpite infrastrutture civili e case private. Lo riferisce l'amministrazione militare regionale di Zaporozhye che parla di quattro persone rimaste ferite, stando a quanto emerge dalla informazioni preliminari. «La polizia ha ricevuto più di dieci segnalazioni sulle conseguenze dei bombardamenti di artiglieria. Il nemico ha sparato missili contro le case private dei residenti di Gulyaipol. In molte di queste, l'onda esplosiva ha divelti le finestre e danneggiato le porte. I tetti delle case sono stati distrutti così come i muri e i locali annessi», si legge sul canale Telegram dell'amministrazione regionale.

12.54 – Ex premier russo: "Il Putin che conoscevo era diverso"
Fu il primo capo di governo di Vladimir Putin. E neppure nei suoi peggiori incubi, Mikhail Kasyanov, avrebbe potuto immaginare che l'uomo al fianco del quale lavorò, tra il 2000 e il 2004, avrebbe avviato la guerra in Ucraina. «Il Putin che conoscevo era diverso», ha detto Kassianov, che ha concesso un'intervista in videoconferenza all'Afp, nelle ore in cui a Severodonetsk infuria la battaglia (gli ucraini combattono ferocemente per «ogni metro», ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, ma ormai sono accerchiati). A 64 anni, l'ex ministro di Putin, che lavorò per il riavvicinamento tra Mosca e l'Occidente, ha ammesso che, come molti russi, non credeva che si sarebbe arrivati alla guerra. L'ha capito finalmente a tre giorni dall'invasione, quando Putin convocò gli uomini del suo Consiglio di Sicurezza facendo trasmettere in tv la riunione.

12.31 – Macron: mondo in disordine, difesa Ue più forte
«Il mondo è in disordine e dobbiamo essere più forti per mantenere la pace, l'Europa e il nostro Paese», afferma il presidente francese, Emmanuel Macron. «Faremo gli investimenti necessari», aggiunge sottolineando la necessità di avere «una industria europea della Difesa e una base tecnologica europea molto più forte». Macron ha chiesto al ministro delle Forze Armate e al capo di Stato Maggiore dell'esercito di "rivalutare" la legge di programmazione militare «alla luce del contesto geopolitico». Il capo dello Stato francese ha inoltre osservato che «spendere molto per acquistare altrove non è una buona idea: siamo entrati in una economia di guerra e in questa economia dovremo organizzarci in modo durevole». 

12.23 – Polonia: “Macron-Scholz-Draghi non pressino Kiev per concessioni”
I leader europei Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Mario Draghi non mettano pressione sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky affinché faccia concessioni alla Russia. E' l'appello formulato dal ministero degli Esteri polacco in vista della possibile visita dei tre a Kiev. Lo stesso presidente polacco Andrzej Duda ha esortato i leader europei a visitare l'Ucraina e ad andare a vedere con i propri occhi Bucha e Borodianka auspicando che una visita del genere possa modificare il loro approccio. Il governo polacco ritiene tuttavia che non vi sia «l'illusione» che ciò cambi completamente la linea dei tre ma è convinto che sia necessario «lavorarci su», affinché non esercitino pressioni su Volodymyr Zelensky per concessioni».

11.52 – Mosca, 67 arresti con la tecnologia del riconoscimento facciale
Nella Russia sempre più autoritaria dopo l'avvio della guerra in Ucraina, si ricorre anche a sistemi di riconoscimento facciale per intimidire gli oppositori. Almeno 67 persone sono state arrestate a Mosca in occasione della festa del Giorno della Russia. La maggior parte degli arrestati di ieri sono stati individuati nella metropolitana grazie a tecnologie di riconoscimento facciale.

11.46 – Di Maio: “Nessun paese è esente dai drammatici effetti delle iniziative di Mosca”
«L'Africa presenta enormi potenzialità, ma in questa fase ci preoccupano molto alcune fragilità, come le ricadute del conflitto in Ucraina sulla sicurezza alimentare del continente, che risulta gravemente compromessa. È l'ennesima dimostrazione che nessun paese è esente dai drammatici effetti delle ingiustificabili iniziative militari di Mosca», afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante la sua visita ad Addis Abeba, in Etiopia.

11.31 – Gazprom: stabili le forniture all’Europa via Ucraina
Il colosso energetico russo Gazprom ha fornito all'Europa, attraverso l'Ucraina tramite il punto di ingresso Sudzha, 41,9 milioni di metri cubi. Allo stesso livello di venerdì. Lo riferisce il portavoce di Gazprom, Sergei Kupriyanov. La richiesta di fornitura di gas attraverso il punto di ingresso di Sokhranovka «è stata respinta dall'Ucraina a causa del conflitto in corso», aggiunge.

11.23 – Kiev accusa i russi di aver rubato migliaia di tonnellate di ferro
L'esercito ucraino ha accusato la Russia di aver rubato decine di vagoni carichi di minerali prelevati dall'impianto di lavorazione del ferro nella regione di Zaporizhzhia. «Nel villaggio di Mala Bilozirka, nel distretto di Vasylivka, gli invasori russi hanno rubato 54 vagoni merci carichi di minerale sinterizzato dall'impianto (di lavorazione del) ferro, per un totale di 3.240 tonnellate», ha fatto sapere l' esercito su Facebook. Nella stessa zona i russi hanno sequestrato un camion tipo Kamaz. Ampie aree della regione di Zaporizhzhia, dove si trova la più grande centrale nucleare d'Europa, sono ora controllate dai russi che hanno assunto anche la gestione degli stabilimenti locali. Non è la prima volta che Kiev accusa i russi di aver rubato, per esempio sostiene che Mosca sia riuscita a portare fuori dal Paese tonnellate di grano ucraino rubato.

10.30 – Filorussi: a Severodonestsk per gli ucraini o resa o morte
Le forze ucraine sono bloccate a Severodonetsk e «quelle unità militari ucraine che sono lì hanno due opzioni: seguire l'esempio dei loro colleghi e arrendersi, o morire. Non hanno altra opzione». Lo ha detto in un incontro con la stampa, come riporta Ria Novosti, il vice capo del dipartimento della Milizia popolare della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk Eduard Basurin. Secondo lui, ieri i soldati delle Forze armate ucraine hanno fatto saltare in aria l'ultimo ponte che collegava Severodonetsk con Lisichansk , e ora non possono lasciare la città.

9.50 –  Il Ministero della Difesa britannico: le operazioni di attraversamento dei fiumi potrebbero determinare il corso della guerra

Nei prossimi mesi, le operazioni di attraversamento del fiume saranno probabilmente tra i fattori determinanti più importanti nel corso della guerra, ha affermato il Ministero della Difesa britannico nel suo ultimo rapporto.

9.39- Governatore Sumy: “Stamattina oltre 30 attacchi con lanciamine da territorio russo”
«Stamattina abbiamo avuto oltre 30 attacchi con lanciamine provenienti dal territorio russo, che hanno colpito il villaggio di Esmansk». Lo ha reso noto su Telegram il governatore della regione di Sumy Dmytro Zhyvytskyy, secondo cui, «stando alle prime notizie, gli attacchi non avrebbero provocato vittime».

9.25 – Draghi in Israele. Giovedì a Kiev con Scholz-Macron
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, vola in visita ufficiale in Israele e Palestina: il conflitto in Ucraina e le conseguenze nel quadrante del Medio oriente; la sicurezza alimentare con la necessità di scongiurare la crisi in atto, i temi energetici, sono, fra l'altro, gli argomenti sul tavolo negli incontri con le massime Istituzioni. Il premier lavora a sbloccare la guerra del grano e a garantire la sicurezza energetica all'Italia. Per Draghi saranno due settimane intense di impegni internazionali: oltre al Consiglio europeo del 23 e 24 giugno, l'appuntamento è il G7 in Germania che si svolgerà al 26 al 28 giugno, nel castello di Elmau. E ancora: il vertice Nato in Spagna, la visita ad Ankara e poi quella ad Algeri. Giovedì il viaggio a Kiev insieme al Cancelliere tedesco Scholz e al presidente francese Macron.

9.10 – Cina e India aumentano le importazioni di petrolio russo
L'India e altre nazioni asiatiche, tra cui la Cina, stanno diventando una fonte sempre più vitale per il mercato petrolifero russo nonostante le forti pressioni degli Stati Uniti affinché non aumentino i loro acquisti, visto il taglio alle importazioni nel settore energetico messo in campo da Unione Europea e altri alleati a seguito della guerra in Ucraina. In questo senso le vendite contribuiscono ad aumentare i ricavi delle esportazioni russe in un momento in cui Washington e gli alleati stanno cercando di limitare i flussi finanziari a sostegno dello sforzo bellico di Mosca. Secondo la società di dati sulle materie prime Kpler, l'India, paese affamato di petrolio con 1,4 miliardi di abitanti, ha consumato quasi 60 milioni di barili di petrolio russo nel 2022, rispetto ai 12 milioni di barili in tutto il 2021. Anche le spedizioni verso altri paesi asiatici, come la Cina, sono aumentate negli ultimi mesi, ma in misura minore.

9.03 – Cremlino: “Priorità di Putin è migliorare la vita dei russi”
Lo sviluppo della Russia e il miglioramento del tenore di vita dei cittadini russi sono le priorità del presidente russo Vladimir Putin. Parola del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che in un'intervista alla Tass alla vigilia del Forum economico internazionale di San Pietroburgo ha evitato di anticipare nuove misure sulle sfera economia e sociale che Putin potrebbe annunciare. «Aspettiamo il discorso», ha detto. «Naturalmente, l'obiettivo principale del nostro presidente è lo sviluppo della Russia e il miglioramento del tenore di vita dei nostri cittadini. Questa è sempre stata, è e rimane l'obiettivo principale per il nostro presidente», ha detto il portavoce del Cremlino. Il XXV Forum economico internazionale di San Pietroburgo si terrà dal 15 al 18 giugno, mentre la sessione plenaria con la partecipazione di Putin si svolgerà il 17 giugno.

8.51 – Mosca: “Dialogo aperto e riservato con Vaticano"
Mosca accoglie con favore gli sforzi di mediazione del Vaticano nella guerra in Ucraina e mantieneocn la Santa Sede un dialogo "aperto, riservato" e fiducioso su una serie di argomenti: lo ha detto all'agenzia russa Ria Novosti Alexei Paramonov, direttore del Primo Dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo. E aggiunge: «La dirigenza vaticana ha ripetutamente dichiarato la propria disponibilità a fornire ogni possibile assistenza per raggiungere la pace e porre fine alle ostilità in Ucraina. Queste affermazioni sono confermate nella pratica. Manteniamo un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni, principalmente legate alla situazione umanitaria in Ucraina».

8.38 – Gb: “Attraversamento fiume Severodonetsk determinante”
Nei prossimi mesi, le operazioni di attraversamento del fiume Severskij Donets, a Severodonetsk, probabilmente saranno tra i fattori determinanti più importanti per il corso della guerra. Lo sostiene il ministero della Difesa britannico nel suo ultimo rapporto. Il settore centrale chiave, lungo 90 chilometri, della prima linea russa nel Donbass si trova a ovest del fiume Siverskyy Donets e per raggiungere il successo nell'attuale fase operativa della sua offensiva nel Donbass, la Russia «dovrà completare ambiziose azioni di fiancheggiamento o condurre attraversamenti d'assalto del fiume. Le forze ucraine sono spesso riuscite a demolire i ponti prima di ritirarsi», mentre i russi «hanno faticato a mettere in atto il complesso coordinamento necessario per condurre con successo l'attraversamento dei fiumi quando sotto il tiro del fuoco».

8.29 – La Russia ha guadagnato 93 miliardi dall’export dei combustibili fossili in 100 giorni guerra
La Russia ha guadagnato 93 miliardi di euro in ricavi dall' esportazione di combustibili fossili nei primi 100 giorni della sua guerra contro l'Ucraina, la maggior parte dei quali è andata all'Ue. Secondo il Crea, l'Ue ha rappresentato il 61% delle importazioni di fossili, ovvero circa 57 miliardi di euro, nei primi 100 giorni di guerra. I maggiori importatori sono stati Cina (12,6 miliardi di euro), Germania (12,1 miliardi) e Italia (7,8 miliardi). I ricavi della Russia provengono prima dalla vendita di petrolio greggio (46 miliardi), seguito dal gas trasportato dai gasdotti (24 miliardi), poi dai prodotti petroliferi, dal gas naturale liquefatto (Gnl) e infine dal carbone. Anche se a maggio le esportazioni sono diminuite e la Russia è costretta a vendere a prezzi stracciati sui mercati internazionali, il Paese ha comunque beneficiato dell'aumento globale dei prezzi dell'energia.

8.15 –  288 bambini uccisi e 527 feriti dall’inizio della guerra
Sono 288 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell'invasione russa del Paese. 527 i feriti. Lo rende noto l'ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Kiev e Chernihiv. I bombardamenti di città e villaggi ucraini da parte delle forze armate russe - aggiunge la nota - hanno danneggiato 1.971 istituzioni educative, 194 delle quali sono andate completamente distrutte.

8.07 – Kiev: “Russi riprendono il centro di Severodonetsk”
«I russi, con il supporto dell'artiglieria, hanno preso d'assalto Severodonetsk e hanno spinto le nostre unità fuori dal centro della città». Lo ha scritto su Facebook lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate ucraine, aggiungendo che «il nemico ha anche sparato con l'artiglieria contro le nostre posizioni nei distretti di Lysychansk, Severodonetsk e Toshkivka, e ha attaccato nelle direzioni di Volyn, Polissya e Seversky senza risultati significativi. Gli occupanti russi hanno sparato artiglieria e mortai contro le nostre posizioni nell'area di Hrynivka, nella regione di Chernihiv». E nella direzione di Kharkiv i russi stanno cercando di impedire alle truppe ucraine di attraversare il confine.

7.56 – Distrutto ponte Severodonetsk, interrotta via di fuga civili
Le forze russe hanno fatto saltare in aria un ponte che collega la città ucraina di Severodonetsk, dove continuano i combattimenti, a un'altra città dall'altra parte del fiume, Lysychansk, interrompendo una possibile via di evacuazione per i civili. Lo riportano i funzionari locali. Severodonetsk è diventata l'epicentro della battaglia per il controllo della regione orientale ucraina del Donbass. Zone della città sono state rase al suolo nel corso di alcuni dei combattimenti più sanguinosi da quando il Cremlino ha scatenato la sua invasione il 24 febbraio. Le forze ucraine e russe erano ancora impegnate in combattimenti strada per strada, ha affermato il governatore della provincia di Luhansk, Serhii Haidai. Le forze russe hanno preso la maggior parte della città, ma le truppe ucraine mantengono il controllo di un'area industriale e di un impianto chimico dove si stanno rifugiando centinaia di civili.

7.03 – Amnesty accusa la Russia di crimini di guerra a Kharkiv

Amnesty International ha accusato la Russia di crimini di guerra in Ucraina, a Kharkiv: «I ripetuti bombardamenti dei quartieri residenziali di Kharkiv sono attacchi indiscriminati che hanno ucciso e ferito centinaia di civili e, in quanto tali, costituiscono crimini di guerra. Ciò vale sia per gli attacchi effettuati con l'uso munizioni a grappolo, sia per quelli condotti con altri tipi di razzi non guidati e proiettili di artiglieria non guidati. L'uso continuato di tali armi esplosive imprecise in aree civili popolate, sapendo che stanno causando ripetutamente un gran numero di vittime civili, può equivalere a dirigere attacchi contro la popolazione civile».

6.19 – Emergono nuove storie di orrore dai campi di “filtraggio” russi dove gli ucraini vengono smistati verso le deportazioni

Dai campi di “filtraggio” russi dove gli ucraini vengono smistati poi verso i luoghi finali della deportazione, in Russia, emergono racconti di nuove atrocità. In quello di  Nikolske, una città nell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (DNR), le storie sono sempre più orribili – riporta l Guardian – tra il numero crescente di rifugiati ucraini ora in Georgia. Dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, circa 20.000 ucraini sono entrati in Georgia, molti dei quali sono arrivati dalla Russia attraverso il confine montano settentrionale della Georgia, Kazbegi.

Non riuscendo a fuggire dalle città occupate dalla Russia come Mariupol e Kherson verso ovest verso il territorio ucraino, molti ucraini sono costretti a scegliere: o rimanere nella loro città assediata o fuggire nel paese che ha distrutto la loro vita. Ma per entrare in Russia, molti ucraini stanno raccontando di essere costretti attraverso il cosiddetto “filtraggio”, un processo durante il quale vengono fotografati, interrogati, rilevate le loro impronte digitali e controllato il contenuto dei loro telefoni. Agli uomini viene ordinato di spogliarsi fino alle mutande, i russi cercando sui loro corpi tatuaggi che potrebbero rivelare un legame con i gruppi nazionalisti ucraini. A tutti viene chiesto se loro o qualcuno che conoscono abbia prestato servizio nell'esercito ucraino. Una delle vittime ucraine ha raccontato che, mentre veniva interrogata un’altra guardia russa, interrogando un uomo al tavolo accanto, ha trovato su un suo portachiavi una immagine dello stemma ucraino. Quattro guardie l’hanno picchiato selvaggiamente con manganelli e calci alla testa, poi l’hanno gettato fuori a temperature sotto lo zero senza cappotto o cappello. Racconti così sono la norma, ormai.

02.00 – Ucraina: governatore Lugansk, ancora 500 civili in Azot
Sono ancora circa 500 i civili che rimangono all’interno dell’impianto chimico Azot a Severodonetsk, secondo le autorità locali citate dal Kiev Independent. Il governatore dell’oblast ucraino estremorientale di Lugansk, Serhiy Haidai, spiega che tra queste persone ci sono circa 40 bambini. Due giorni fa bombardamenti russi sulla fabbrica hanno provocato la perdita di tonnellate di petrolio e lo scoppio di un violento incendio. I civili hanno iniziato successivamente a lasciare l’impianto, in cui si sono rifugiate circa 800 persone compresi militari.

01.45 – Molti corpi delle persone uccise ad Azovstal rimangono a Mariupol 
Maksym Zhorin, un ex comandante del reggimento della Guardia nazionale ucraina Azov, ha dichiarato il 12 giugno che 220 delle persone uccise nell’acciaieria sono state inviate a Kiev, ma «altrettanti corpi» sono in attesa di recupero. Zhorin ha detto che sono in corso colloqui per facilitare ulteriori scambi ma, poiché molti dei corpi sono in cattive condizioni, «ci vorrà molto tempo per identificare ogni persona». Lo rende noto The Kyiv Independent.

01.10 – Mezzi corazzati tedeschi pronti ma manca l’ok di Berlino all’invio
«I primi Marder sono già pronti, ma manca l’ok del governo tedesco alla fornitura di questi mezzi corazzati di fanteria all’Ucraina»: lo afferma il produttore di armi Rheinmetall, citato dal quotidiano Bild. L’amministratore delegato della Rheinmetall, Armin Papperger, ha dichiarato che l’azienda sta riparando circa 100 veicoli Marder e che alcuni di questi sono già utilizzabili. Tuttavia - sottolinea Papperger - spetta a Berlino decidere dove spedirli. Sulla questione è intervenuto ieri sera anche l’ambasciatore ucraino in Germania, Andriy Melnyk, che su Twitter ha tuonato: «Perché rifiutate all’esercito ucraino questi Marder, mentre l’Ucraina sta sanguinando nel Donbass davanti ai vostri occhi?». Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ricorda il Kyiv Independent, è stato accusato di aver bloccato le forniture di armi all’Ucraina e non una sola arma pesante è stata fornita finora dalla Germania a Kiev.

01.00 – Fonti ucraine: la Russia bombarda 2 comunità nell’oblast di Sumy
Il governatore dell’oblast di Sumy, Dmytro Zhyvytsky, ha affermato che le forze russe hanno attaccato le comunità di Bilopil e Myropil il 12 giugno. Non sono state segnalate vittime o danni.

00.30 – Governatore Lugansk: russi uccidono un bambino di 6 anni
Il governatore Serhiy Haidai ha affermato, secondo quanto riferisce The Kyiv Independent, che il bimbo è morto a causa dei bombardamenti della città di Lysychansk.

00.01 – Media: russi attaccano centrale termoelettrica a Donetsk
Le forze russe hanno attaccato la centrale termoelettrica ucraina Vuhledar a Donetsk, secondo il quotidiano locale ucraino Novosti Donbassa. Lo riporta il Guardian. Nei video pubblicati online, si possono vedere pennacchi di fumo nero che escono dalla centrale elettrica, una delle strutture più alte dell’Ucraina. L’impianto è controllato dalle forze armate ucraine. Le forze russe occupano la città di Svitlodarsk, a circa cinque chilometri dallo stabilimento.

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