La Prefettura media sulla proposta delle sigle ma industriali ed ente locale si schierano contro ogni ipotesi di compartecipazione alla spesa
TRIESTE I sindacati chiedono i tamponi scontati per i lavoratori senza vaccino e la Prefettura media per svelenire il clima cittadino, ma Confindustria e Regione si schierano contro ogni ipotesi di compartecipazione alla spesa per il test che i no vax devono effettuare ogni 48 ore per garantirsi il Green pass.
«Si stanno decidendo cose importanti», assicurava giorni fa il prefetto Valerio Valenti. Aziende e sindacati sono d’accordo sulla possibilità di creare un hub per effettuare i test in zona industriale e probabilmente altri due in ambito cittadino, per risolvere il problema delle prenotazioni da tutto esaurito nelle farmacie triestine, che offrono il servizio a 15 euro a tampone.
Manca invece l’intesa per la riduzione del costo, richiesta Cgil, Cisl e Uil, che hanno trovato un alleato in Valenti, convinto che ciò «non significa invogliare a non fare il vaccino, ma tenere conto di un fatto (la mancata vaccinazione di decine di migliaia di persone) che confligge con la piena ripresa delle attività».
Valenti intravede uno spiraglio tra le posizioni dei datori di lavoro e quelle dei sindacati, ma il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti chiude la porta a doppia mandata. Agrusti mette a disposizione le imprese per «aiutare la logistica del servizio, ma non intendiamo farci carico del costo del tampone e della sua somministrazione». Fra i 5 euro auspicati dai sindacati e i 15 attuali, il punto di caduta è 10 euro a test: «Ben venga – prosegue Agrusti – ma non se ne faranno carico le imprese».
Il segretario della Cgil triestina Michele Piga ringrazia «la Prefettura per aver fatto sua la proposta che abbiamo presentato con Cisl e Uil. Quello che temevamo, è accaduto: scarsa adesione alla campagna vaccinale, tensioni, nessuna valutazione da parte di Asugi e Regione sui dati di Trieste e sulla difficoltà a fare il tampone a circa 20 mila lavoratori triestini senza vaccinazione. Parliamo di 60 mila test a settimana». Piga sottolinea «l’importanza del vaccino, ma c’è la libertà di scelta prevista dal decreto e tutti dobbiamo sforzarci per evitare la frattura fra lavoratori vaccinati e non. Un singolo test costa 15 euro e se ne devono fare 3 a settimana: significa 180 euro al mese a persona. Un costo non sostenibile con stipendi da mille euro».
La Regione non vede di buon occhio lo sconto: «Non possiamo immaginare – dice il vicepresidente Riccardo Riccardi – che la pandemia si risolva col tampone scontato per tutti: va in controtendenza con l’idea della centralità del vaccino». —