A Castelfranco il funerale. Lina e Giuseppe, fratelli della 50enne uccisa dal marito, confortati da parenti e amici
Serena Arbizzi
CASTELFRANCO. «Carmela era una donna meravigliosa. Una bravissima persona, che si dava da fare per gli altri. Questa tragedia è assurda».
Lina e Giuseppe sono i fratelli di Maria Carmina Fontana, detta Carmela: oltre 200 persone ieri si sono stretti al loro lutto hanno partecipato al funerale alla parrocchia di Santa Maria Assunta in pieno centro a Castelfranco. Hanno portato conforto anche ai figli della donna, Teresa, 25 anni, e Nicola, 30, atterriti per la scomparsa della madre Carmela per mano del marito, Luigi Fontana, 54 anni. Il delitto è avvenuto nella villetta che i coniugi condividevano ad Altopascio, in provincia di Lucca. Fontana ha ucciso Carmela con 15 coltellate.
Ieri mattina il feretro è partito da Altopascio per Castelfranco, dove abitano i parenti della donna. Lacrime e cordoglio sono stati espressi sul sagrato della parrocchia, da parenti e amici che non hanno abbandonato per un attimo i famigliari, stringendoli in forti abbracci anche nei primi banchi della parrocchia. Sul feretro, una ghirlanda i gerbere rosa, rose rosse e fiori bianchi per ricordare Carmela. Ai lati dell’altare omaggi floreali di tanti amici e parenti e della Movitrans, società modenese di cui Giuseppe Fontana, fratello della vittima, è presidente. Tanto lo sgomento unito alla perplessità. «Io conosco anche il marito, Luigi, e mi chiedo come possa aver commesso un gesto così raccapricciante – si chiede un’amica della donna mentre attende la funzione religiosa – Si parla della scoperta di un tradimento, ma, anche se fosse, è questo il modo di reagire? Sono costernata».
È presente anche una folta delegazione proveniente da Casa Pesenna, provincia di Caserta, paese di origine della 50enne, sul sagrato della parrocchia di Santa Maria Assunta. «La conoscevo da quand’ero piccola e non avrei mai detto che potesse succedere quello che è avvenuto», afferma Antimo Fontana.
All’arrivo del feretro, intorno alle 15, per le esequie, curate dalle onoranze funebri Iside, è iniziata l’omelia commossa di don Remigio Ricci. «Questa è una storia di dolore e angoscia – spiega il parroco – Ci induce a tante domande e in questo momento: in che società stiamo vivendo?». Durante la funzione è stato letto un brano dell’Apocalisse dal capitolo 21 ai versetti 3 e 4.
«Una speranza, quella della risurrezione, che ci è di conforto e che, grazie a Dio, ci porta luce. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, le cose precedenti sono passate», aggiunge il don, riprendendo il brano biblico.
A livello investigativo la Polizia scientifica sta analizzando i reparti sequestrati, tra cui la felpa intrisa di sangue appartenente all’omicida e un paio di scarpe, i telefoni cellulari appartenenti all’ex cameriera di Castelfranco che da un anno e mezzo faceva la nonna a tempo pieno. Verrà verificata anche la compatibilità delle armi da taglio usate dall’assassino poiché sono stati sequestrati due coltelli da cucina che lo stesso Fontana ha ammesso di aver utilizzato. —
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