Parlano i titolari della Friul Veneta costruzioni di Sacile e della Masotti energy service company. "Il Comune ha sondato ogni possibile soluzione alternativa, senza però trovare alcuna proposta concreta né, evidentemente, i fondi e le volontà necessarie a realizzare tutti quei progetti che ora vengono sbandierati sul giornale"
Dopo aver letto l’articolo pubblicato sul Messaggero Veneto intitolato “Tutti contro il supermarket contestato il piano ex Dormisch” ci sentiamo in dovere di una breve replica che nasce non da spirito polemico verso una o l’altra fazione politica, ma dalla volontà di prendere posizione rispetto a certe affermazioni che non corrispondono a quanto da noi vissuto in questi anni, nei ripetuti confronti con l’amministrazione. Preliminarmente va sottolineato che la precedente amministrazione comunale non aveva bocciato il progetto che avevamo ipotizzato.
Si trattava di demolire l’intera area e realizzare lo spazio commerciale nel sedime in cui ora è collocato il corpo di fabbrica irrimediabilmente compromesso dall’incendio del 1999; al posto della “nave”, vale a dire la parte finale con gli oblò, sarebbe stato realizzato un parcheggio. L’amministrazione comunale, sia quella attuale che quella precedente, è sempre stata ben consapevole di non poter impedire la realizzazione di un intervento conforme alle norme urbanistiche per cui non c’è mai stato nei nostri confronti un rifiuto.
Vero è che l’amministrazione, sia precedente che attuale, ha cercato di contemperare le esigenze delle collettività e le diverse istanze che provenivano da varie parti per una destinazione di servizio al centro studi o alle realtà produttive locali, con quelle imprenditoriali dei proprietari. Il tavolo della trattativa è aperto oramai da oltre un decennio: nel corso di tutti questi anni il Comune ha sondato ogni possibile soluzione alternativa, senza però trovare alcuna proposta concreta né, evidentemente, i fondi e le volontà necessarie a realizzare tutti quei progetti che ora vengono sbandierati sul giornale.
Il precedente progetto, condiviso con il vicesindaco di allora, è stato portato all’attenzione della nuova amministrazione che ha voluto sondare nuovamente soluzioni alternative. Preso atto che non era possibile percorrere altra via che quella dello spazio commerciale è stato l’attuale sindaco a proporre di salvaguardare almeno l’unica parte architettonicamente degna di nota, vale a dire la “nave” e realizzare lì l’intervento edilizio così da garantire, contemporaneamente, alla collettività un più ampio parcheggio in prossimità del centro. Abbiamo valutato e alla fine accettato questa proposta, nonostante riduca ulteriormente la potenzialità edificatoria dell’area.
L’intervento è estremamente gravoso dal punto di vista economico e finanziario per i sottoscritti, ma non vi è altra alternativa se non quella di mantenere l’immobile così com’è. Forse sarebbe il caso che anche i politici locali si interrogassero sulle alternative concrete e non su progetti fantastici che sanno essere irrealizzabili: crediamo che nessuno possa ragionevolmente sostenere che sia meglio mantenere per altri vent’anni l’immobile fatiscente nel cuore della città piuttosto che far realizzare, peraltro a nostre spese, quanto a fatica siamo riusciti a concordare.
*Titolari della Friul Veneta costruzioni di Sacile e della Masotti energy service company