Inaugurato il parco dedicato a quattro personaggi: Mandela, don Mazzolari, Felicia Impastato e Giuseppe Ruzzenenti
CASALOLDO. Dal 2017 il Comune di Casaloldo festeggia la Giornata Internazionale dei Giusti delle Nazioni e, come ha ricordato la sindaca Emma Raschi in apertura della cerimonia in streaming sulla pagina Facebook del Comune, «oggi abbiamo il nostro Giardino dei Giusti che viene inaugurato con le prime quattro piante dedicate ai Giusti che la popolazione ha scelto». Un’opera che ha visto coinvolta tutta la popolazione che, grazie a un questionario distribuito in tutto il paese, ha potuto scegliere tre nomi fra i venticinque proposti dall’associazione Gariwo, l’ente che promuove il Giardino dei Giusti in tutta Italia.
«Abbiamo aderito subito a questa iniziativa – ricorda la Raschi – e ci crediamo. Era prevista la presenza delle classi delle scuole, ma non abbiamo potuto per via delle restrizioni sanitarie. Tuttavia, le scuole sono collegate in streaming perché riteniamo questa un’iniziativa importante per promuovere la cittadinanza attiva. I Giusti non sono eroi, neppure santi. Sono persone, uomini e donne, che hanno saputo scegliere il bene e le azioni giuste nel momento in cui si sono trovate a un bivio. Questo dimostra che c’è sempre la possibilità di fare il bene e per noi si tratta di un insegnamento importante che vogliamo trasmettere ai giovani e a tutti gli abitanti di Casaloldo» .
I tre Giusti scelti fra i venticinque proposti alla popolazione sono Nelson Mandela, Don Primo Mazzolari, Felicia Impastato. «A questi ne abbiamo aggiunto uno, Giuseppe Ruzzenenti, un nostro concittadino che ha saputo fare scelte importanti in un momento delicato». Quest’ultimo, come spiega lo storico Gian Agazzi, «era nato nel 1895 a Casaloldo ed è morto nel 1967. Era un agricoltore che, durante la Seconda Guerra Mondiale, difese l’onore, a suo rischio e pericolo, della padrona della cascina nella quale lavorava. Il nome della donna era Isolde Littman, persona facoltosa di origini ebraiche. Quando furono promulgate le leggi razziali, la donna si organizzò per fuggire in Svizzera. Ci riuscì ed ebbe salva la vita. Meno fortunata fu la sorella che invece venne deportata e morì ad Auschwitz. Isolde, al momento della partenza, affidò gran parte dei suoi averi a Giuseppe Ruzzenenti con la richiesta di prendersene cura in attesa del suo ritorno a Casaloldo. Il Ruzzenenti tenne fede alla parola data, e conservò tutti i beni della donna nel fienile, fino al suo ritorno. Un rischio enorme, perché se fosse stato scoperto avrebbe pagato caro questo gesto di solidarietà nei confronti di un’ebrea. Isolde Littman, dunque, quando tornò in paese si vide restituire ogni suo bene. E quando decise di vendere cascina Maifreni, lo fece proprio a Ruzzenenti con un prezzo di favore»” conclude Agazzi.
Nel nuovo Giardino dei Giusti le quattro personalità sono ricordate da quattro piante e altrettante targhe. «Ora sta a noi far crescere questo spazio – ha ricordato il primo cittadino – e farlo diventare un luogo vivo, ricco di simboli, spazio di riflessione. In novembre vi posizioneremo la panchina rossa, simbolo contro la violenza sulle donne» .
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