UDINE. Alessandro Calori si rivede un po’ in Bram Nuytinck. E il difensore olandese, sappia, che si tratta di un gran bel complimento perché l’ex capitano ha fatto la storia della prima Udinese europea diventandone un simbolo e un punto di riferimento in campo e dentro lo spogliatoio.
Sandro, l’Udinese nel girone d’andata ha fatto 0 punti con Spezia e Verona, nel ritorno 6. Tutta colpa di quel maledetto mercato che si chiude sempre a stagione già cominciata.
«Per gli allenatori è un problema , però bisogna fare di necessità virtù. E comunque la scorsa estate era inevitabile considerando che il campionato era terminato ad agosto».
Va anche detto che mai come questa volta rispetto alle ultime stagioni è stata inserita tanta qualità: Pereyra, Pussetto, Deulofeu.
«Vero. Sono state acquistate delle individualità che, inserite in una buona organizzazione di base, vedono esaltate le loro caratteristiche».
Sembrava che la squadra non fosse stata completata neanche nel mercato di gennaio col mancato acquisto del sostituto di Lasagna.
«La società ha deciso di puntare su Deulofeu. Non stiamo parlando di un giocatore qualsiasi, ma di uno cresciuto nel Barcellona e che ha solamente 26 anni. Era reduce da infortunio e andava giustamente aspettato. In questo senso l’Udinese è da sempre una società lungimirante».
Pensa che nella testa dello spagnolo sia scattato un clic dopo che Gino Pozzo ha trasferito tutto il suo cartellino dal Watford a Udine?
«Dopo una lesione al crociato serve del tempo per ritrovare non solo la condizione ma anche la brillantezza, qualità fondamentale per un calciatore con le caratteristiche di Deulofeu. Poi anche l’acquisto a titolo definitivo può aver dato un contributo».
Llorente è meno finalizzatore, ma per caratteristiche ricorda Bierhoff?
«Premesso che lo spagnolo i suoi gol li ha sempre fatti, all’Udinese porterà fisicità, esperienza ma anche buona tecnica e tempi di gioco. Ecco, quest’ultima è la qualità più importante. Poi, certo sarà importante che venga anche rifornito con qualche cross dal fondo per sfruttare le sue doti nel gioco aereo».
Capitolo della difesa. L’Udinese ha subito un solo gol nelle ultime cinque partite. Gotti ha trovato la quadra?
«Quando hai un reparto composto da giocatori che giocano insieme da un po’ di tempo si alza il livello dell’intesa e della compattezza. Ora si è aggiunto solo Bonifazi che sta facendo bene».
L’uomo che dietro fa la differenza è Nuytinck. Si rivede un po’ in lui come guida della difesa?
«Perchè no? L’olandese è un leader, è tosto, dà certezze a chi gli gioca a fianco. Non è un caso che con lui l’Udinese abbia subito pochi gol».
Fatte le debite proporzioni un po’ come Chiellini nella Juve...
«Sì. A Torino poi ci sono due ragazzi, Demiral e De Ligt che sono il futuro e che stanno apprendendo da Bonucci e Chiellini ciò che ancora manca nel loro bagaglio».
Calori, domenica l’Udinese gioca con la Roma. Pirlo ha spiegato che ha voluto affrontarla puntando su difesa e ripartenze.
«Se ai giallorossi lasci campo ti fanno male perché oltre alla profondità hanno anche ampiezza con gli esterni che agiscono quasi da ali. Credo che Gotti ci starà pensando a come affrontarli».
Con le neopromosse Benevento e Spezia che stanno facendo bene, il rischio che una “big” scenda in B è sempre più alto.
«Credo che il Torino abbia le qualità per uscirne. La più in difficoltà è il Parma, la Fiorentina è sempre a metà del guado».
Prima la rissa Lukaku-Ibra, poi la lite Agnelli-Conte. Sono cose di campo o si sta un po’ eccedendo?
«I battibecchi sono sempre esistiti e chi vuole fare il moralista su un campo di calcio non lo capisco. In entrambi i casi sembravano due galli nel pollaio che vogliono dimostrare la loro superiorità. Però dico anche che non essendoci il pubblico, bisogna evitare certi comportamenti».
