La presidente Savoia: spero sia un’ipotesi e che la decisione non sia calata dall’alto. Bettuzzi: la circoscrizione ha proposto un altro sito. Condivido il pensiero dei cittadini
UDINE. «Trovo sbagliato venire a sapere di un progetto simile ai Rizzi senza che il territorio venga coinvolto preventivamente. Forse è un’ipotesi ma i progetti calati dall’alto non vanno bene». Sono parole della presidente del Comitato dei Rizzi sulla decisione che potrebbe prendere l’amministrazione comunale: realizzare un’ecopiazzola vicino allo stadio Friuli.
«Abbiamo sempre avuto un atteggiamento costruttivo e continueremo ad averlo, e anche per questo rimaniamo sorpresi nell’apprendere la decisione dalla stampa – afferma Francesca Savoia, presidente del comitato –; tanto più che il consiglio circoscrizionale aveva suggerito quell’impianto su un terreno comunale. Purtroppo è da qualche mese che non siamo più coinvolti. Un esempio su tutti è quello dei cassonetti intelligenti, il cui tema fu trattato da noi già nel luglio 2018; in altri casi il coinvolgimento non trova seguito alle richieste come successo per i cestini per i rifiuti e le deiezioni canine o le telecamere di videosorveglianza».
Ancora Savoia: «Sinceramente dispiace. Tanto più che il progetto “casa per casa” ci ha visto parte attiva fin dall’inizio. Abbiamo proposto soluzioni che riteniamo abbiano migliorato il servizio in tutta la città».
Dopo la partenza del sistema di raccolta, a dicembre 2019, il consiglio di quartiere aveva chiesto la possibilità di realizzare una piazzola provvisoria su un terreno di proprietà comunale (lato Ovest di via Candolini, lontano da edifici residenziali) dove poter conferire i rifiuti in situazioni di emergenza o necessità (raccolta di umido, vetro, verde, pannolini e pannoloni). La proposta mirava ad ottimizzare il servizio e, allo stesso tempo, risolvere possibili situazioni di criticità. Allora, il presidente Bettuzzi aveva sostenuto la scelta dell’amministrazione: «Chi ostinatamente continua a contestare le decisioni della giunta – furono le sue parole – crea scontento e rende un pessimo servizio agli udinesi, allontanandoli dall’impegno sociale e dalla partecipazione e quindi dalla politica».
Oggi Bettuzzi spiega che «condivide l’opinione del comitato e si riserva la facoltà di intervenire quando sarà coinvolto dall’amministrazione». «Non ho ancora ricevuto notizie ufficiali, ad ora l’isola ecologica rimane un’ipotesi. Al momento c’è l’impegno che nessuna decisione sarà presa senza averci interpellati».
«Sperando che la notizia sia solo una boutade – conclude Savoia –, attendiamo possa riprendere il processo partecipativo che da sempre contraddistingue l’operato del comitato con il Comune, a prescindere dal colore politico e nel rispetto delle scelte dei cittadini».—
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