Intervista al cantante friulano, che sarà in gara con la band romagnola Extraliscio: «Il Festival senza pubblico? Avrei preferito una scelta più coraggiosa»
UDINE. Niente pubblico in sala, misure di sicurezza stringenti, ma il festival di Sanremo si farà, com’ è noto, non senza polemiche, fra chi gioisce e chi si indigna. La formula studiata per la versione “ai tempi del Covid” obbliga organizzatori e direttore artistico a ripensare tutto e gli stessi artisti a rivedere l’esibizione su uno dei palchi più ambiti d’Italia.
Fra questi c’è anche Davide Toffolo dei Tre allegri ragazzi morti: il frontman del gruppo pordenonese pilastro della scena alternativa italiana, oltre che uno dei nomi più importanti del fumetto indipendente italiano, che sarà in gara insieme alla band romagnola degli Extraliscio.
Ci risponde da Roma, dove sta facendo le prove, e non sembra affatto demoralizzato delle difficoltà del momento. Anzi!
Davide Toffolo, con che spirito affronta il suo primo Sanremo, in un’edizione stravolta dall’emergenza sanitaria?
«Certo si prospetta un festival non convenzionale, pieno di cose nuove e modalità da affinare. Anche i protagonisti saranno speciali. Sarà il festival con più spettatori di ogni altro. È anche vero che sarà il solo palco funzionante di quelle giornate».
Cosa significa cantare senza il pubblico in sala? (certo, pur sapendo che ci sono milioni di persone davanti al video...). Dove troverà l’energia, la motivazione ?
«Tutti sappiamo che da qualche parte ci sono gli spettatori. Almeno tutto il Friuli e tutti i ragazzi morti d‘Italia (ah ah ah). Di questo ne sono certo. Avere una canzone forte come “Bianca Luce Nera” mi aiuterà».
Come giudica la decisione di fare comunque il festival ma senza il pubblico?
«Avrei preferito una decisione più coraggiosa. Poteva essere un modo per raccontare a tutti che per fare le cose dobbiamo inventare modalità sempre nuove. Ma si è preferito dire no. Dire no a tutti, rimandando il problema. Per me un’occasione mancata. Ma chi sono io per dirlo? Uno che ha sempre fatto un cento concerti all’anno in tutta Italia. Peccato».
Dal punto di vista pratico cosa vi aspetta? Le prove, per esempio: che accorgimenti dovrete utilizzare?
«Ho appena fatto le prove con l’orchestra a Roma, con tutti i tamponi. Distanziamenti e mascherine. È stato emozionante e potente uguale. La musica fa bene a tutto».
Sembra quasi uno scherzo: lei e i Tre allegri indossate da sempre la maschera. Quando suonate, quando siete su un palco, insomma... quando siete i Tre allegri. Come la mettiamo a Sanremo, fra maschera e mascherina?
«Sono il solito anticipatore e privilegiato. So già come fare un concerto in maschera. Anche se la mia maschera sarà... non posso anticipare niente. È il regolamento».
Ma com’ è nato questo “affaire” con gli Extraliscio?
«È una visione di una grande donna, regista e editrice, Elisabetta Sgarbi, (La nave di Teseo) il mio editore di fumetti, visione legata al brano “Bianca Luce Nera”. E Amadeus ha capito subito la forza di associare Extraliscio e uno dei maggiori esponenti della musica rock alternativa italiana. Me, il cantante dei Tre allegri ragazzi morti».
Con i Tre allegri come vivi questo periodo? Cosa state facendo?
«Stiamo affilando le armi per sconfiggere questo delirio di situazione. Prepariamo l’estate e tante sorprese. Ma per ora non lasciatemi solo al televoto. I Tre allegri hanno già la cornetta in mano».