Promessa, ma non ancora certa, la fornitura di altre 2.340 dosi dello Pfizer. Al Poma si naviga a vista: «Quello che arriva lo sappiamo solo poche ore prima»
MANTOVA. L’unica certezza è l’incertezza sulle forniture e sui tempi di consegna dei vaccini. Nella lotta alla pandemia da coronavirus si resta col fiato sospeso, perché ormai anche al Poma nessuno è in grado di dire quello che succederà nelle ventiquattro ore successive. «Da quello che sappiamo al momento – fanno sapere dall’ospedale – nelle prossime ore dovrebbero arrivare le 2.340 dosi del vaccino Pfizer promesse la scorsa settimana e destinate ai richiami nelle Rsa. Sul resto non ci hanno ancora detto nulla».
I due vassoi in arrivo al Poma tra oggi e domani per le Rsa del territorio sono necessari come l’oro: nei giorni scorsi la somministrazione del richiamo era stata sospesa per mancanza di fiale e l’appuntamento era stato spostato dai ventuno giorni canonici dopo la prima iniezione al ventiseiesimo giorno.
Se le dosi arriveranno, le strutture per anziani del territorio potranno tirare un respiro di sollievo, dopo aver ricevuto la garanzia dal direttore generale dell’Asst, Raffaello Stradoni che il vaccino farà il suo dovere anche se il richiamo viene prorogato di cinque o sei giorni. «Siamo riusciti a ottenere la parziale fornitura anche questa settimana ma non è stato facile – racconta un operatore sanitario del Poma – la Farmacia ha fatto i salti mortali per avere almeno due vassoi. Hanno telefonato ovunque, anche direttamente alla Pfizer».
Ma non è tutto, perché l’arrivo delle dosi in queste ore è subordinato anche a una lunga ed estenuante trattativa tra Asst e Ats lombarde che si scambiano vassoi in base alle rispettive necessità e alle urgenze.
Stradoni la settimana scorsa aveva riferito che Pfizer non era in grado di ritornare a un livello normale di consegne nella settimana dal 2 al 8 febbraio e che quindi le Rsa avrebbero dovuto attendere alcuni giorni prima di somministrare il vaccino a dipendenti e ospiti. Nel frattempo l’ultima consegna del 2 febbraio (2.340 dosi) è servita a completare la vaccinazione dei sanitari e dei sociosanitari e per la prima dose di chi ha aderito in ritardo alla campagna. Secondo quanto annunciato dal direttore generale questa settimana sarebbe previsto l’arrivo di altre 3.500 dosi. Alle quali dovrebbero aggiungersi altre 4.200 la settimana seguente e altrettante il 23. E sempre entro febbraio dovrebbero arrivare anche 4.400 dosi del nuovo vaccino, il Moderna. E le 250mila dosi di vaccino AstraZeneca sbarcate sabato a Pratica di Mare? Fino a ieri nessuna notizia.
Nel frattempo Ats Val Padana fa sapere che al 31 gennaio in provincia di Mantova sono state vaccinate 12.003 soggetti: 5.917 all’Asst di Mantova, 4.983 tra operatori e ospiti delle Rsa e 1.193 tra operatori di altri enti erogatori accreditati. Mercoledì, stando a quanto annunciato dalla Regione, la campagna vaccinale dovrebbe proseguire con le prime vaccinazioni di altre categorie individuate dal ministero come fase 1 bis: farmacisti, dentisti, centri diurni, centro di riabilitazione e altri.
A questo punto resta la domanda: con questa tempistica sarà rispettato il piano del neo assessore regionale Letizia Moratti che ha garantito che dal 24 febbraio il vaccino sarà somministrato agli ultra80enni?