La polizia aveva trovato 14 cuccioli nel bagagliaio di un’auto in A4. La Procura dispone il cambio di custodia: vanno a chi li aveva pagati
Nonostante siano passati solo dodici giorni, Teo, Tino, Ambra, Scooby e Yule ormai sono di casa e parte integrante di differenti famiglie. E questa è la parte bella dell’avventura che ha coinvolto 14 cuccioli di cane, intercettati l’11 dicembre dalla Polizia stradale di Palmanova lungo la A4, all’interno dell’area di servizio di Gonars.
Dopo essere stati trovati stipati nel bagagliaio di un’auto in condizioni sanitarie precarie e in stato di ipotermia, cinque barboncini nani, un bulldog francese e otto pomerania spitz erano stati affidati alle cure di un allevamento locale e poi trasferiti al canile di Udine in attesa di essere affidati in custodia giudiziaria alle famiglie.
La brutta notizia è che dopo essersi ambientati nelle rispettive case (a Udine e a Pordenone) sembra che i cani debbano già lasciare le loro nuove famiglie.
L’affido arriva il 21 dicembre. Per le famiglie è il regalo di Natale. Poi alla vigilia di Capodanno una telefonata che è un colpo al cuore: «I cuccioli devono essere restituiti».
«Quando siamo andati a prendere Teo al canile, dopo dieci giorni di osservazione sanitaria, ancora non godeva di buona salute – racconta Omar Cigolotto, uno degli affidatari –, tant’è che il nostro cagnolino deve prendere tre farmaci al giorno. Quando è arrivato i miei figli sono scoppiati in un pianto di felicità. Il cane si è già affezionato e dorme col ragazzo più grande – continua – ; la piccola, invece, con il suo arrivo ha vinto la paura degli animali».
Ma ora, a qualche settimana di distanza, è stata comunicata la decisione del magistrato: i cuccioli, pur restando sotto sequestro, devono essere restituiti e continueranno l’affidamento con altre persone ossia chi li aveva acquistati. «Avendoli pagati hanno più diritto di noi che li stiamo amando e curando, spendendo anche tanti soldi?» si domanda Karen Paviotti, un’altra affidataria.
«La decisione del magistrato è inaccettabile; poteva prendersi qualche giorno in più prima di affidarli – aggiunge Omar, supportato da Laura, Tania e Maria Grazia, altri affidatari – . Tra l’altro, stiamo facendo una cosa utile alla Regione perché ci facciamo carico delle spese veterinarie e di mantenimento che altrimenti dovrebbe sostenere il canile. Faremo di tutto perché restino con noi». Le famiglie coinvolte hanno fatto fronte comune contattando l’avvocato pordenonese Alessandra Marchi, coordinatrice del Movimento animalista del Friuli Venezia Giulia e responsabile regionale Lega italiana difesa animali e ambiente.
«La Procura ha disposto il cambio di custodia pur mantenendo il sequestro a favore delle famiglie che hanno sostenuto di aver pagato i cuccioli – dichiara l’avvocato –. Una decisione anomala, che è più unica che rara e della quale non comprendiamo le ragioni. Queste famiglie si sono rese disponibili ad adottarli e a sostenere l’impegno di curarli.
I cani tuttora non stanno bene, si tratta di cuccioli portati via anzitempo alle loro madri e che hanno subito un viaggio terrificante. Un’ulteriore movimentazione in questo momento porrebbe la loro vita in pericolo. Valutata la precarietà della salute degli animali e il rischio a cui andrebbero incontro mi auguro si possa fare un passo indietro».
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