Madonna è stata definita la popstar più provocatoria dei nostri tempi e, senza dubbio, è quella che ha spianato la strada alle varie Lady Gaga, Rihanna e Miley Cyrus. Il suo continuo sfidare la decenza, spingendosi oltre i limiti del lecito, le ha procurato, ieri come oggi, infinite censure, critiche selvagge, ma anche una popolarità senza pari.

Ripercorriamo insieme, attraverso i suoi testi più audaci e i videoclip più contestati, il percorso che l’ha portata a diventare la regina indiscussa della trasgressione, ma anche una voce non banale quando si parla di una sessualità più aperta e disinibita.

«Physical Attraction», il sesso fine a stesso

Qualche prodromo della star che oggi conosciamo tutti si può scorgere già nel suo disco di debutto, Madonna (1983) - “Dici di voler restare per la notte, ma domani mi lascerai. Non importa, ogni tua mossa funziona perfettamente [...] So che ti voglio e non c'è niente di cui vergognarsi”, canta in Physical Attraction. Qualcosa ci dice che siamo di fronte a una donna sessualmente libera.

«Express Yourself», il rifiuto dell'identità

Se Like a Virgin (1984) gioca con un titolo lievemente provocatorio, le “rogne”, quelle vere, arrivano con Like a Prayer (1989). La canzone che dà il titolo all’album - il videoclip soprattutto - infastidisce alquanto la Chiesa, ma è la seconda traccia quella più rappresentativa delle intenzioni di Miss Ciccone. Express Yourself apre decisa, con un’esortazione rivolta a tutte le donne: “Non accontentatevi delle seconde scelte, mettete alla prova il vostro amore!”. Viene lanciata da un video - diretto da David Fincher (Seven, Fight Club) - in cui la nostra si muove sinuosa in guêpière e calze nere velate, per poi simulare un crotch-grabbing (la mossa di afferrarsi il pacco, stile Michael Jackson), in una versione androgina con tailleur maschile. Un inno al polimorfismo e al rifiuto categorico dell’identità. «Se non ti esprimi, se non dici quello che vuoi, non lo otterrai», dirà la stessa Madonna a proposito del significato del brano, «Incatenato dall’incapacità di dire cosa senti, non sarai nemmeno in grado di inseguire ciò che vuoi». E, dopo quel disco, effettivamente comincerà a esprimersi con estrema chiarezza, sul sesso innanzitutto.

«Justify My Love», liberi tutti

L’anno successivo esce The Immaculate Collection, il suo primo greatest hits. Contiene due inediti, uno dei quali incendiario, a dir poco. È con Justify My Love che Madge rompe la barriera della decenza e scoperchia il vaso di Pandora dei tabù sessuali: nudo, bisessualità, sadomasochismo, sesso di gruppo... MTV si rifiuta di passare il videoclip, girato da Jean-Baptiste Mondino (soltanto successivamente lo manderà in onda nella fascia notturna).
“Cosa hai intenzione di fare?", canta, anzi sussurra, "Parlami, raccontami i tuoi sogni. Ne faccio parte? Dimmi le tue paure. Sei spaventato? Raccontami delle tue storie. Non ho paura di quello che sei. Possiamo volare”.
«La canzone ha a che fare con le fantasie sessuali, con l’essere sinceri e onesti nei confronti dl se stessi e del proprio partner e proprio di questo parlano le immagini del video», dirà Madonna all'epoca per difendersi dalla censura. E a proposito di quello che la tv deve o non deve trasmettere: «In televisione in non voglio vedere violenza, umiliazioni e mortificazioni. Tutte questioni che qui non compaiono minimamente».
Nella stessa intervista, torna anche sul video di Express Yourself, quando le fanno notare che contiene immagini di lei in catene: «In quel video io ho incatenato me stessa ai miei desideri, non è stato un uomo a farlo. Sono io che comando. Umiliazione è essere costretti da altri a fare qualcosa che non ci piace».

«Erotica» e il libro «Sex», dolore e piacere

Quando esce l'album Erotica (1992), nomen omen, in contemporanea arriva anche Sex, un libro che lascia ben poco all'immaginazione e appare piuttosto evidente che non basteranno tutti i Parental Advisory del mondo a fermare l’audace Madge. Mi censurate i video? Io allora vi sbatto le mie fantasie nero su bianco. E lo fa grazie a una serie di scatti di Steven Meisel che, oltre a lei, coinvolgono anche l’attrice Isabella Rossellini, la top model Naomi Campbell e il rapper Vanilla Ice.

In Erotica (come pure nel libro), sceglie per sé un alter ego, si tratta di un omaggio all’attrice tedesca Dita Parlo (La grande illusione, L’Atalante): “Il mio nome è Dita e sarò la tua padrona stanotte", canta nel brano che dà il titolo al disco, "Ti lascerai andare selvaggiamente? Lascerai che la mia bocca vada dove vuole? […] Dopo aver giocato col fuoco, non sarai più lo stesso. Provare dolore procura una certa dose di soddisfazione. [...] Ti darò amore, ti investirò come un tir. Ti darò amore, ti insegnerò a… (‘scopare’ è la rima sottintesa)”. Il videoclip, che viene definito un soft porn in salsa BDSM, alterna le immagini di una Madonna dominatrice alle riprese dietro le quinte del servizio fotografico per il libro. 

«Human Nature», nessun rimpianto

Tra una trasgressione e l’altra, siamo arrivati a Bedtime Stories (1994), sesto album della nostra. Ci infilerà Human Nature, un brano stilettata ai vari detrattori, uno statement con cui, da brava mistress, percuoterà i più bigotti col frustino, rivendicando in qualche modo i suoi atti osceni in luogo pubblico. Spiegherà al Los Angeles Times: «L’ho scritta pensando al trattamento che ho ricevuto per aver avuto il fegato di raccontare me stessa in un disco e in un libro (Erotica e Sex, n.d.r.). Mi è venuta proprio dal cuore. Nel testo sono sulla difensiva, ma anche sarcastica, ironica e soprattutto non mi vergogno di quello che ho fatto e non chiederò mai scusa a nessuno».
“Ho detto qualcosa di sbagliato? Ops, non sapevo di non poter parlare di sesso”, canta nel ritornello, “È la natura umana. Suonerebbe meglio se io fossi un uomo?”. Ancora una volta Miss Ciccone ci tiene a sottolineare il suo diritto di parlare e di agire come un uomo: «Sono stata punita perché sono una donna single, perché sono potente e ricca e per aver detto le cose come stanno, essendo una creatura sessuata. Non sono diversa dagli altri, semplicemente ne parlo. Se fossi un uomo non avrei problemi. Nessuno parla mai della vita sessuale di Prince».