Il Procuratore ha ricevuto il materiale acquisito dalla Guardia di finanza: «Servono accertamenti»
BELLUNO. C’è anche la lettera dei 32 operatori della casa di riposo di Trichiana tra gli interessi della procura, all’indomani del sequestro dei documenti relativi all’emergenza Covid-19. «Se si scrivono queste cose, bisogna giocoforza fare accertamenti», si limita a dire il procuratore capo Paolo Luca. «Ho giusto il giornale aperto su questa pagina».
Di fatto, la durissima lettera resa pubblica dai 32 Oss della casa di riposo di Trichiana è uno squarcio sul silenzio che copre le strutture per anziani. Una denuncia verbale dalla quale può partire un’indagine, visto che a oggi in tribunale non sono arrivati esposti da parte di potenziali parti offese.
Martedì, su delega di Luca, le Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico finanziario del comando provinciale di Belluno hanno bussato all’uscio della direzione generale della Usl 1 in via Feltre a Belluno e nelle direzioni mediche degli ospedali di Feltre e Belluno. Un buon volume di documenti è stato acquisito, su richiesta della procura. Sul tavolo di Luca c’è un fascicolo modello 45: dunque una postulazione ancora preliminare degli accertamenti. Non ci sono indagati e ipotesi di reato ancora. E la documentazione non è ancora tutta, visto che altro materiale verrà trasmesso nei prossimi giorni.
Documenti sui decessi, specie quelli che riguardano gli ospiti delle case di riposo; poi gli ammalati e qui l’interesse va a operatori sanitari, medici, infermieri e parasanitari, che sono stati contagiati in corsia. E ancora: i dispositivi di protezione sono stati forniti agli operatori sanitari? Sarà un’indagine ad ampio spettro, con tanti documenti da scandagliare sulla gestione Covid-19 alla Usl 1. La Guardia di Finanza ha acquisito anche documenti sui protocolli seguiti nelle cure e nelle case di riposo.
«Non abbiamo acquisito subito tutto il materiale, altro ne verrà trasmesso. Per quanto ci riguarda, ora stiamo raccogliendo la documentazione», continua il procuratore, «poi valuteremo come procedere. E con quali ipotesi. Per ora abbiamo davanti un accertamento per ricostruire la linea del contagio, vogliamo capire se i comportamenti messi in atto dai responsabili sanitari sono stati conformi alle indicazioni in materia di prevenzione», conclude Luca.
L’inchiesta legata al Covid sarà lunga e complicata per la procura della Repubblica di Belluno. Sono sicuramente i decessi a essere finiti nel mirino di possibili indagini, ma sotto i riflettori finiranno anche la prevenzione nelle strutture per anziani e le eventuali negligenze nella gestione dell’emergenza nelle corsie di ospedale. Toccherà agli uomini della a Finanza iniziare a spulciare atti su atti per capire qualcosa in più.