C’è la sua storia, che è quella di chi, nonostante le difficoltà incontrate lungo il cammino, è riuscito a «scalare le montagne». Ma ci sono anche i racconti delle vicende travagliate di tutti quei ragazzi, di quegli uomini e di quelle donne che sono stati rifiutati dalle famiglie, osteggiati dalla società, ostacolati sul lavoro. Nel libro di Alessandro Zan, «Senza paura» (edizioni Piemme), in uscita il 14 settembre, il deputato ripercorre, attraverso le vicende dei suoi protagonisti, la storia travagliata dei diritti in Italia. Il volume approda in libreria con una settimana di ritardo: l’autore ha rifiutato di stamparlo con Grafica Veneta, che è al centro di un’inchiesta sul caporalato.
Zan è diventato uno dei politici più conosciuti di questa legislatura, da quando è stato il relatore del disegno di legge che porta il suo nome e che, da mesi al Senato dopo l’approvazione alla Camera di fine 2020, tornerà a Palazzo Madama questo mese. L’obiettivo della sua proposta è che vengano approvate misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.
«Questo libro è molte cose insieme», fa sapere la casa editrice. «Un racconto autobiografico intimo e privato in cui l’autore condivide con il lettore il suo percorso faticoso ma consapevole di militante Lgbt, dagli inizi nella piccola provincia padovana fino ai banchi della Camera dei deputati». Ma non solo: «Alessandro Zan spiega le necessità di una legge che combatta l’odio, l’omotransfobia, la misoginia, l’abilismo. Denuncia l’approccio eteronormativo del diritto, il patriarcato nelle sue molteplici e inconsce forme di dominio». «Senza paura» racconta anche chi sono i sostenitori del Ddl e gli oppositori più accaniti (e anche quelli mascherati). Ma il suo presupposto è chiaro: «Questa è una legge a tutela di tutti. Per amare chi si vuole, senza paura. Per essere se stessi, senza nascondersi».