Subito dopo l’incendio molti degli abitanti della Torre del Moro, il grattacielo milanese andato a fuoco domenica, hanno detto che erano stati rassicurati sulla tenuta ignifuga del rivestimento esterno del palazzo. I primi rilievi del Nucleo Investigativo Antincendio dicono altro. I pannelli sono di materiale plastico sintetico altamente infiammabile. Sono i primi risultati delle analisi di laboratorio disposte dalla Procura di Milano. C’è un fascicolo aperto per disastro colposo.
Il materiale del rivestimento esterno avrebbe fatto da conduttore, avrebbe accelerato il rogo. In appena sette minuti l’incendio è diventato incontrollabile. Si indaga ora su quale sia l’esatta composizione del materiale: mancano ancora alcuni documenti tecnici per stabilirlo esattamente e per chiarire se corrisponda a quanto dichiarato nella pratica in Comune. Certo è che il materiale si è sciolto. Ci sono pozze alla base dell’edificio.
https://twitter.com/emergenzavvf/status/1432322002795352067Al centro dell’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliana e Marina Petruzzella, c’è anche la ricostruzione della dinamica dell’incendio. Si cercano anche possibili mancanze nel sistema antincendio. Si sa che era stato collaudato nel 2010.
https://twitter.com/emergenzavvf/status/1432226274169262088Ogni giorno gli inquilini entrano a turno, accompagnati nel palazzo per recuperare oggetti dai loro appartamenti. In un incontro fra il comitato degli sfollati del grattacielo di via Antonini e il sindaco Beppe Sala è stato stabilito che tutti gli sfollati saranno accolti all’hotel Quark, a pochi metri dalla torre bruciata. «Non era un hotel convenzionato, ma ci siamo mossi e il prezzo giornaliero è scontato. Su questo dovrebbe rispondere l’assicurazione altrimenti c’è la nostra disponibilità a sobbarcarci le spese per un periodo che definiremo», ha detto il sindaco.
Sono stati individuati 80 appartamenti che gli sfollati potranno visionare già dalla settimana prossima. Sono 58 adulti e 14 bambini a non avere una casa. Il canone delle case Ers, edilizia residenziale sociale, sarà abbassato di un 30-40 per cento rispetto alla media di zona. Sarà il Comune a contattare le banche per la sospensione dei mutui. Ci sono appelli per prestiti agevolati e ai produttori per rendere disponibili mobili.