Il 14 agosto del 2018, poco dopo le 11 del mattino, a Genova crollava il Ponte Morandi spezzando tragicamente le vite di 43 persone. Un evento inimmaginabile eppure, come oggi sappiamo, prevedibile. «Stiamo cercando di trasformare il nostro dolore in qualcosa di positivo e forse sarà dato anche un senso alla morte assurda dei nostri cari», dice Egle Possetti, fondatrice del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, che in quel drammatico giorno ha perso la sorella, il cognato e due nipoti e che continua a battersi insieme a tanti altri parenti di vittime, «affinché nessuno abbia una sorte come quella delle nostre famiglie».
A distanza di tre anni dal tragico evento, è impossibile dimenticare quanto accaduto, perché «rappresenta il culmine dell’incuria con cui sono state gestite le nostre infrastrutture», sottolinea Egle.
Di recente, il Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi è sceso in piazza insieme ad altri cittadini per protestare contro la vendita di Autostrade, di cui contesta l’acquisizione da parte di Casse Depositi e Prestiti (società finanziaria controllata per l’83 per cento dal ministero dell’Economia) per un importo compreso fra i 3 e i 4 miliardi di euro, giudicato «eccessivo». Per far luce sulla questione e, in particolare, sulla gestione finanziaria dell’operazione, il Comitato ha presentato un esposto alla Procura di Roma, come Egle Possetti spiega in questo video.