Venezia scintillante e hollywoodiana, piena di stelle e di green pass. Per il secondo anno di fila, la Mostra del Cinema non si arrende alla pandemia ma, anzi, rincara con un programma assolutamente ambizioso, capace di accontentare tutti i gusti pur nel rispetto delle norme di sicurezza previste per il contenimento: dal dimezzamento dei posti a sedere in sala al controllo degli accessi, dalla prenotazione obbligatoria al green pass indispensabile per accedere nel micro-cosmo del Lido che, dal 1° all’11 settembre, si accenderà riportando a Venezia lo splendore degli anni passati. Se il Festival di Cannes ha scelto una vita più intima e discreta, puntando sulla presenza di tanti titoli francesi ed escludendo quasi del tutto Hollywood dalla Croisette, Alberto Barbera ha deciso di ripartire proprio nel segno delle grandi produzioni e dei blockbuster, senza rinunciare al film d’autore e alla rappresentanza dei Paesi nel mondo che quest’anno a Venezia saranno 59. «La scorsa edizione ci eravamo illusi che fosse l’inizio della normalità, ma così non è stato. Nel frattempo abbiamo lavorato per tutto l’anno a selezionare i film, che sono stati tantissimi considerando che sono stati sommati quelli del 2020 e del 2021» ha spiegato Barbera nel corso della conferenza stampa di presentazione dei titoli, ponendo l’accento su una maggiore presenza italiana tra i film in concorso (sono 5) e mettendo le mani avanti sulle donne registe che l’anno scorso erano 8 e quest’anno 5 («C’è una piccola battuta di arresto, ma il lungo periodo di rallentamento ha pesato senz’altro sulla componente femminile».
https://twitter.com/la_Biennale/status/1417799367960956933Veniamo, però, ai film. Ad aprire Venezia 78 sarà, come sappiamo, Madres Paralelas di Pedro Almodóvar, che torna in concorso al Lido a 33 anni dall’ultima volta (era il 1988). Il film avrà come protagonista Penelope Cruz, che quest’anno a Venezia raddoppierà con Competencia Oficial, sempre in concorso, degli argentini Gaston Duprat e Mariano Cohn, ritrovando l’amico Antonio Banderas: un film sul narcisismo di attori e registi sorretto da una sceneggiatura brillante e ricca di colori. Sempre in concorso troviamo l’attesissimo The Power of the Dog di Jane Campion, la prima donna a vincere la Palma d’Oro nella storia di Cannes, con un grande Benedict Cumberbatch e Kirsten Dunst; Sundown di Michel Franco con Tim Roth e Charlotte Gainsbourg e, soprattutto, Spencer, il nuovo film di Pablo Larraín con Kristen Stewart nel ruolo di Lady Diana. Il film, la cui presenza a Venezia era stata anticipata nelle settimane scorse da Variety, racconterà del weekend che portò la principessa a decidere di divorziare dal principe Carlo. Grande attesa, però, anche per The Lost Daughter, il primo film alla regia dell’attrice Maggie Gyllenhaal – che quest’anno era tra i giurati di Cannes – con Olivia Colman, Dakota Johnson e Alba Rohrwacher: il film è tratto dal romanzo La figlia oscura di Elena Ferrante, inaugurando un anno che accoglierà anche la terza stagione dell’Amica geniale, prevista su Raiuno nel 2022, e La vita bugiarda degli adulti, la serie tratta dal suo ultimo romanzo prodotta da Netflix, le cui riprese inizieranno a Napoli a settembre.
Tra gli italiani, spiccano in concorso grandi titoli come È stata la mano di dio, il nuovo film di Paolo Sorrentino con Filippo Scotti, Toni Servillo e Luisa Ranieri dedicato alla sua vita (lo vedremo su Netflix); America latina, il film di Damiano e Fabio D’Innocenzo che vedrà Elio Germano come assoluto protagonista; Qui rido io, il film di Mario Martone sempre con Servillo, Maria Nazionale ed Eduardo Scarpetta dedicata alla vita di Scarpetta; Il buco, di Michelangelo Frammentino con Nicola Lanza; e Freaks Out, l’opera seconda di Gabriele Mainetti che è rimasta in sospeso per un anno (sarebbe dovuta uscire al cinema a Natale del 2020) e che si prospetta come un lavoro ambiziosissimo, ricco di effetti speciali e con un cast che va da Claudio Santamaria a Pietro Castellitto, da Giorgio Tirabassi ad Aurora Giovinazzo. Oltre a Mona Lisa and he blood moon di Ana Lily Amirpour con Kate Hudson e Jeon Jong-seo, ritratto funky di una ragazza di New Orleans dagli strani poteri, e Illusion Perdues di Xavier Giannoli con Cecile de France, Xavier Dolan e Gerard Depardieu, tratto dal romanzo di Balzac, la Mostra del Cinema di Venezia si arricchisce dei titoli presentati nelle altre sezioni, da Biennale College Cinema a Orizzonti fino al Fuori concorso.
Tra questi spiccano senz’altro Dune, il kolossal di Denis Villeneuve con Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson e Javier Bardem, e The Last Duel, il nuovo film di Ridley Scott – House of Gucci con Lady Gaga, per la cronaca, non è ancora finito – con Matt Damon, Adam Driver, Jodie Comer e Ben Affleck che riporta la Disney a Venezia dopo tanti anni. Chiedendoci se Affleck arriverà sul tappeto rosso con Jennifer Lopez, regalandoci già la coppia regina di questa Mostra, attendiamo con ansia anche La scuola cattolica di Stefano Mordini, tratto dal romanzo vincitore del Premio Strega di Albinati (nel cast Benedetta Porcaroli, Jasmine Trinca, Valentina Cervi e l’ex coppia Valeria Golino e Riccardo Scamarcio), Last Night in Soho di Edgar Wright, che vedrà la «regina degli scacchi» Anya Taylor-Joy cimentarsi con il musical, e Il bambino nascosto di Roberto Andò con Silvio Orlando nel ruolo di un professore di musica che stringe un’insolita amicizia con un’adolescente in fuga. Orlando sarà presente anche in Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, film girato in un vero carcere sardo che racconterà il rapporto tra il capo guardie carcerarie interpretato da Toni Servillo e, appunto, un carcerato con il volto di Orlando. Tra gli altri titoli, grande curiosità anche per Il paradiso del pavone di Laura Bispuri, alla sua prima volta a Venezia (nel cast Alba Rohrwacher e Maya Sansa); A plein temps di Eric Gravel con la protagonista di Chiami il mio agente! Laure Calamy; Inu-Oh, unico film d’animazione della Mostra, del giapponese Yuasa Masaaki, e Les Promesses di Thomad Kruithof con Isabelle Huppert, il primo film che sarà proiettato al Lido quest’anno.
Chiudiamo con una serie di chicche come l’italiano Atlantide di Yuri Ancarani, girato a Venezia e dedicato ai giovani lagunari; il documentario Ezio Bosso – Le cose che restano di Giorgio Verdelli; il tredicesimo capitolo della saga di Halloween, Halloween Kills, con Jamie Lee Curtis che sarà premiata anche con il Leone alla carriera; La ragazza che ha volato di Wilma Labate – la sceneggiatura è scritta dai fratelli D’Innocenzo – e al curioso Le 7 giornate di Bergamo di Simona Ventura. Ultimo, ma non certo per importanza, l’anteprima della prima serie televisiva di questa Mostra: si tratta di Scenes from a marriage, miniserie di HBO di Hagai Levi ispirata all’omonimo film di Ingmar Bergman con Jessica Chastain e Oscar Isaac nei ruoli che furono di Liv Ullmann e Erland Josephson. Insomma, un grande programma per una grande Mostra del Cinema.