Jamie Spears «controlla tutto nella vita di Britney. Persino i colori dei suoi mobili da cucina». Lo rivela il New York Times proprio nel giorno in cui la cantante farà sentire per la prima volta la sua voce in tribunale. È prevista infatti per oggi l’udienza virtuale in cui il giudice di Los Angeles dovrà decidere il futuro della pop star che dal 2008, anno in cui ebbe ripetuti tracolli mentali, è sotto la tutela legale del padre sessantottenne Jamie (in America si chiama «conservatorship»). Britney stavolta parlerà. Perché non ne può più. Già nel 2016, secondo il New York Times, lamentandosi con un investigatore del tribunale la cantante aveva espresso tutta la sua insofferenza verso quel padre che controllava ogni minimo dettaglio della sua vita, restyling dei mobili compreso, e le passava «solo» 2.000 dollari a settimana. Jamie, diceva già all’epoca Britney, approfitterebbe della conservatorship per sfruttarla. Opposta la versione del padre dell’artista. L’uomo sostiene che il patrimonio di Britney sia cresciuto proprio grazie al suo acume finanziario: da sottozero una decina di anni fa, ai 60 milioni di dollari dell’ultima valutazione di Forbes.
Buona parte della stampa americana è dalla parte della cantante. Come ha ricostruito Usa Today, approfittando della conservatorship Jamie «ha impedito alla figlia di spendere i propri soldi, di guidare una macchina o sposarsi, di prendere decisioni autonome sulla propria carriera, di vedere i suoi figli, di utilizzare un telefono o un social network senza il suo sotto stretto controllo».
Ma Britney, che secondo Page Six «non parla col padre da oltre un anno», continua a dargli battaglia. I suoi avvocati, nei mesi scorsi, hanno presentato una petizione al tribunale della California affinché Jamie sia sostituito da una donna: Jodi Montgomery, manager dell’ex Spice Girls. Di lei «Britney si fida». Anche perché ha già temporaneamente sostituito Jamie nella «conservatorship», nel 2019, quando lui ha avuto problemi di salute. Un giudice ha poi esteso il ruolo temporaneo di Montgomery fino a settembre 2021. Tuttavia, a Jamie è rimasta la co-tutela, dunque il controllo della vita – e delle finanze – di Britney.
Se il giudice, nell’udienza oggi in programma, farà uscire suo padre dalla sua vita, «Britney ricomincerà a lavorare». Mesi fa la cantante aveva detto infatti che non sarebbe salita più sul palco finché Jamie fosse rimasto suo tutore legale. Perché «ha paura del padre», come aveva fatto sapere il suo avvocato.
Oggi Britney, forte anche dell’appoggio del fidanzato Sam Asghari, farà sentire per la prima volta la sua voce. E il suo intervento, com’è ovvio, è attesissimo sia dai media che dai fan di mezzo mondo. Il tribunale ha messo a disposizione dei giornalisti una sala a circuito chiuso perché i posti in aula non sono sufficienti a ospitare tutti i cronisti che seguono la vicenda. Mentre fuori dal palazzo di giustizia si sono dati appuntamento i manifestanti di#FreeBritney, il movimento che da mesi si batte per «liberare» Britney dal controllo del «padre padrone» Jamie.