Gianni Morandi è stato il primo, fra i cantanti, a inaugurare un ritorno alla vita in presenza. Nel mezzo del Parco Lambro, alle porte di Milano, ha deciso di ricreare un contesto bucolico, e portarvi la sua Allegria, brano «che mi ha regalato Jovanotti. Mi fa guarire anche la mano», ha detto, raccontando l’incidente che l’undici marzo scorso lo ha costretto a ventisette giorni di ospedale. «Sono caduto dentro un buco di un metro, non so cosa mi abbia fatto uscire fuori. Urlavo: c’era adrenalina, c’era dolore. Al Bano mi ha raccontato che suo zio ha avuto uno stesso incidente, il vento, però, è cambiato e non è riuscito a salvarsi», ha raccontato Morandi, ringraziando le stelle e i dottori. «Il Signore mi ha aiutato. Sono qua, sono vivo. Ho salvato anche la faccia», la consapevolezza dell’artista, che dalla terapia intensiva di Cesena, reparto Grandi Ustionati, ha gettato le basi di una tra le collaborazioni artistiche più prolifiche dell’estate.
«Mi è arrivata una telefonata di Lorenzo, quando ero in ospedale a Cesena. Non pensavo alla canzone, allora. Poi sono tornato a casa, e Lorenzo mi ha richiamato. “Oh, sai, c’ho una canzone, ma è meglio se la fai tu, sarebbe più forte”. Me lo ha mandato, e ho sentito un pezzo un po’ strano, con frasi molto particolari. Era forte, però. Lo abbiamo inciso due giorni più tardi, a Milano», ha raccontato ancora Morandi, cui una frase ha colpito più di tutte.
«“Mi serve una botta di vita, un’azione che riapre la partita”, recita il brano. E non so cosa cambierà, ma questa canzone ha cambiato l’estate. E, alla base, resta l’idea che questa – ammesso che non si facciano grandi errori – possa essere una vera ripartenza, i dati sono buoni», ha continuato il cantante, mentre Jovanotti si è limitato a poche parole. «Non ha nessun’altra pretesa se non quella di essere una canzone che porti allegria, proprio quando l’allegria sembra tornare nelle nostre vite», ha detto del brano scritto di suo pugno, promettendo – insieme a Morandi – di girare un brano vero e proprio.
«Il video che abbiamo fatto è stato un video-tampone, girato in fretta e furia perché potesse essere mandato in radiovisione», ha spiegato Morandi, il cui primo incontro con Jovanotti risale a tempi lontani. «Era l’88, avevo fatto un disco con Lucio Dalla che era andato benissimo, io e Lucio eravamo gasati. Andiamo a vedere la classifica il venerdì: numero uno Jovanotti. Chi è Jovanotti? Ci siamo rimasti un po’ male», ha ammesso il cantante, che con Jovanotti, oggi suo caro amico, potrebbe incidere un’altra canzone.