Ebbene, abbiamo paura. Abbiamo paura perché ci siamo accorti di non essere invincibili, e questa tremenda consapevolezza ci ha travolto; un po’ come facevano le onde troppo alte quando da piccoli giocavamo sulla spiaggia. In quel tempo, non temevamo niente, neanche il mare, lo guardavamo dritto negli occhi e spavaldi, gli correvamo incontro. Un giorno però, il mare ci ha voluto insegnare una lezione, ha mandato un’onda più grande delle altre, un’onda altissima; che ci ha travolto. Mentre l’acqua ci trascinava sempre più in profondità e non potevamo respirare e sbattevamo la testa e bevevamo, per la prima volta abbiamo avuto paura del mare; da allora nuotare non è più stato lo stesso.
La pandemia è stata per noi giovani, “l’onda altissima” della vita. Niente poteva fermarci, noi potevamo fare e essere tutto ciò che volevamo, ogni idea era reale, palpabile, ogni sogno concreto ai nostri occhi e così un giorno eravamo astronauti e quello dopo magari scrittori. La vita però, proprio come il mare, ci ha voluto insegnare una lezione e ha travolto la nostra realtà. Nulla è più come prima, il nostro presente è stato sconvolto, non possiamo più confrontaci con persone della nostra età, che vivono ciò che viviamo noi, che pensano ciò che pensiamo noi e siamo costretti a relazionarci soltanto con il duro giudizio che abbiamo di noi stessi.
Anche il nostro futuro è irresoluto, in una società come la nostra, altamente competitiva, solo chi studia può avere una speranza di vita degna e ci si domanda dunque, se nel mondo del lavoro, vi sarà spazio per dei giovani, cui sono stati sottratti due anni di studi. Insomma, l’incertezza domina nelle nostre esistenze, ci sentiamo completamente soli e per la prima volta abbiamo paura della vita; sappiamo che da adesso sognare non sarà più lo stesso. Questa paura ci ha pietrificati, terrorizzati, e disorientati enormemente, tuttavia ci ha anche donato un insegnamento prezioso. In fondo noi sappiamo che, se non temessimo il mare, un’onda troppo alta potrebbe affogarci e allo stesso modo che se non temessimo la vita, tutto a un tratto, essa potrebbe sopraffarci. Dobbiamo dunque ringraziare le onde e le difficoltà per averci insegnato a sopravvivere, a non mollare mai, a essere resilienti e a superare con grazia gli “scogli” della vita.
Stefania Aldieri 5E Liceo Linguistico S. Quasimodo Magenta (MI)
Potete inviare la vostra lettera alla scuola all’indirizzo: lettere@vanityfair.it. Le sono nello speciale Cara Scuola, ti scrivo…