Più di 640mila dosi già somministrate, una delle medie più alte d’Europa, ma numeri ancora bassi e tante differenze fra le regioni. C’è chi esaurito le dosi a disposizione e lamenta di averne avute meno di altri che sono invece in ritardo sul piano vaccini. È il caso della virtuosa Campania e della Lombardia invece al palo.
Non ha mancato di farsi sentire il presidente campano Vincenzo De Luca: «La nostra regione ha raggiunto la percentuale più alta d’Italia nella somministrazione dei vaccini…Le aziende si fermano per mancanza di vaccini. È questo l’esito di una distribuzione fatta in modo sperequato nei giorni scorsi». Con altre parole lo hanno detto anche i suoi colleghi di Toscana e Veneto. In questo inizio di settimana arrivano i nuovi carichi di vaccini. Oltre a Pfizer, sempre oltre 470 mila dosi a settimana ma con ritardi e consegne dirette alle regioni, arrivano le prime 47 mila dosi del vaccino Moderna e poi altre 67 mila in origine destinate alla popolazione over 80.
La distribuzione dovrebbe però essere diversa. Le dosi in arrivo andranno prima alle regioni che hanno già esaurito le scorte. Quando le avranno a disposizione saranno le regioni a poter decidere se usare quelle di Moderna per l’immunizzazione dei medici, inseriti nella prima fascia di vaccinati, oppure se tenerle per gli ultraottantenni. Il vaccino Moderna non va direttamente ai centri di somministrazione, ma viene stoccato nel deposito centrale all’aeroporto militare di Pratica di Mare e poi inviato alle regioni.
Il commissario Arcuri conferma gli obiettivi: 6 milioni di vaccinato entro marzo e la maggior parte della popolazione entro l’autunno. Serve però che arrivino i via libera anche ai vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson, altrimenti per l’Italia le dosi di vaccino a disposizione copriranno solo 30 milioni di persone.
Da allargare anche la platea dei vaccinatori. Non appena saranno immunizzati, i medici di famiglia hanno dato disponibilità a somministrare i vaccini nei loro studi o nei centri vaccinali. I loro dati e la conoscenza dei pazienti servirà anche per stabilire le priorità di vaccinazione quando i vaccini arriveranno alla popolazione che non è personale ospedaliero e non vive in Rsa.
La Federazione italiana dei medici di medicina generale renderà disponibile ai medici di base una piattaforma per dare un ordine alle vaccinazioni da condividere con le regioni. I medici potranno utilizzare soprattutto i vaccini diversi da Pfizer che non hanno la necessità di basse temperature per la conservazione. Esiste un piano di priorità già organizzato, ma ci sono diverse categorie che chiedono di essere inserite prima di altre: gli insegnanti per mettere al sicuro la scuola, ma anche gli atleti in particolare quanti puntano ai giochi di Tokyo.