Letizia Moratti sarà la nuova assessora al Welfare nella nuova giunta regionale lombarda al posto di Giovanni Gallera che invece non avrà nessun nuovo incarico.
La Lady di Ferro del centrodestra milanese, prima presidente donna in Rai e prima sindaca donna di Milano, in quota Forza Italia, torna alla sua grande passione, la politica e diventa anche vicepresidente della Regione e quindi «braccio destro» di Fontana.
L’imprenditrice è già al lavoro per studiare un po’ di carte. Il presidente Attilio Fontana le ha spiegato i nodi aperti. Che sono due fondamentalmente: la revisione della «Legge Maroni» che regolamenta dal 2015 la sanità lombarda e la gestione dell’emergenza Covid.
Inizia così una nuova avventura politica di grande peso e impegno visto che in ballo c’è la gestione della pandemia in Lombardia dopo i disastri dell’ultimo anno.
La politica del resto è un grande amore per Moratti dal lontano 2001 quando per cinque anni è ministro dell’Istruzione e autrice di una contestata riforma della scuola, che sarà poi cancellata negli anni successi. Nel 2006 è candidata a Milano per il Popolo delle Libertà e battendo Bruno Ferrante con il 52 per cento dei consensi diventa la prima donna sindaco di Milano.
Tra i successi la sindaca ottiene l’assegnazione di Expo. Ma il suo mandato si chiude amaramente condannata in via definitiva dalla Corte dei Conti Centrale, insieme ad alcuni ex dirigenti comunali, a versare oltre un milione di euro per danno erariale per la vicenda delle “consulenze d’oro” del 2007.
Per chiudere definitivamente l’esperienza alle Comunali del 2011 con la vittoria di Giuliano Pisapia, che prende il suo posto e apre il decennio di governo di centrosinistra del capoluogo lombardo.
Negli ultimi dieci anni Letizia Moratti è tornata a fare la manager, come presidente di Ubi Banca, e soprattutto si è occupata di San Patrignano, la comunità di recupero per tossico dipendenti cui i coniugi Moratti sono stati legatissimi per tutta la vita, tornata oltretutto al centro del dibattito per la recente docu-serie “SanPa” di Netflix che ne ha ricostruito luci e ombre.