Ha riferito di essere stato circondato da una decina di persone, intorno a mezzanotte, e di essere stato colpito anche con un coccio di bottiglia. È il racconto di un venticinquenne aggredito nella notte fra sabato 28 e domenica 29 dicembre alle Colonne di San Lorenzo, in zona Porta ticinese, tra i luoghi più noti della movida milanese. Ai soccorritori ha detto di essere stato colpito perché gay.
Erano «almeno dieci, tutti quanti nordafricani, non so riferire di preciso se marocchini, egiziani oppure altro ancora», ha riferito il ragazzo alla polizia locale che è accorsa. Si è riservato di presentare formale denuncia sull’agguato omofobo. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera gli aggressori, alla vista del 25enne, che camminava mano nella mano con il compagno (per lui nessuna conseguenza), lo avrebbero insultato e deriso, prima di aggredirlo.
Il ragazzo ha passato la notte in ospedale prima di essere dimesso con una prognosi di dieci giorni per ferite lievi alla testa e al collo: ferita lacero-contusa alla testa e forte trauma al torace. Gli inquirenti cercano testimoni ed esaminano i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona.
In Italia non esiste una legge nazionale contro l’omotransfobia. Solo nello scorso ottobre la legge in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere è arrivata in commissione Giustizia. L’obiettivo è inserire l’orientamento sessuale e l’identità di genere nella legislazione sui reati d’odio.
Secondo la denuncia di Arcigay dello scorso maggio in Italia i casi di omofobia sono in aumento. Un abuso o una violenza si verificano ogni due giorni e sono solo quelli che arrivano a essere denunciati e finiscono sui giornali: 187 i casi da maggio 2018 a maggio 2019, 72 in più rispetto al periodo precedente.
Del caso milanese ha parlato al Messaggero il Gay center con il suo portavoce, Fabrizio Marrazzo: «Purtroppo quanto accaduto è solo la punta dell’iceberg, ogni giorno oltre 50 persone in Italia sono vittime di omofobia e transfobia, dati del nostro numero verde 800713713 Gay Help Line, e purtroppo come in questo caso quasi nessuno denuncia. Per questo facciamo appello al premier Conte al fine che si approvi al più presto una legge che contrasti l’omofobia, ma sopratutto prevenga e dia supporto alle vittime. Molto spesso per le vittime lesbiche, gay, bisex e trans denunciare le violenze subite li mette a rischio di ulteriori discriminazioni, a scuola, in famiglia sul posto di lavoro».