«Sinisa Mihajlovic è stato dimesso oggi, 22 novembre 2019, dall’Istituto di Ematologia Seragnoli, dopo essere stato sottoposto a trapianto di midollo osseo da donatore non familiare lo scorso 29 ottobre. Le condizioni generali del paziente e gli esami ematologici sono soddisfacenti». Il comunicato dell’Ospedale Sant’Orsola è all’apparenza scarno, ma contiene una notizia enorme per l’allenatore del Bologna.
Mihajlovic è stato sottoposto a trapianti di midollo osseo. Anche se la voce era arrivata da qualche giorno, tutti hanno atteso la conferma ufficiale per parlare dell’operazione subita dal tecnico serbo in cura dall’estate per una forma di leucemia.
Appena due giorni fa la moglie Arianna aveva postato su Instagram la sua gioia per la fine del terzo ciclo di cure per il marito. «Più bella cosa non c’è. Back home» ha scritto la moglie di Sinisa Mihajlovic, accanto a uno scatto insieme fuori dall’ospedale Sant’Orsola. L’allenatore è subito andato a vedere l’allenamento della sua squadra che potrebbe seguire già dalla panchina domenica nell’incontro contro il Parma all’ora di pranzo.
«Il nostro problema non è non avere l’allenatore, è non avere Sinisa Mihajlovic. A tavola, vicino a noi, nella vita, con la famiglia», ha detto il direttore tecnico del Bologna Walter Sabatini e ha così spiegato quanto il tecnico sia mancato alla squadra. I giocatori sono andati sotto la sua finestra in ospedale a cantare dopo la vittoria a Brescia e gli hanno dedicato ogni gol e prestazione. La città intera ha dato segnali di vicinanza con il doppio pellegrinaggio a San Luca. I suoi colleghi tecnici vorrebbero candidarlo per la Panchina d’Oro.
Fin dall’inizio l’allenatore rossoblù ha raccontato della sua voglia di lottare dopo lo sconforto dei primi giorni. «Non sono lacrime di paura, le mie. Io rispetto la malattia, ma so che la vincerò. Sono nato in un paese dove non si è duri per scelta, ma per sopravvivere».
Secondo il comunicato dell’ospedale, Mihajlovic è stato sottoposto a trapianto da donatore non familiare, quindi fra le liste dei tanti che hanno fatto i test per la donazione. Solo una persona su centomila è statisticamente compatibile con chi aspetta il midollo osseo. Il trapianto è l’unica speranza di ricominciare a vivere per chi soffre di leucemia o di altre gravi malattie del sangue. Per potersi registrare nella banca dati e diventare potenziali donatori di midollo osseo bisogna avere fra i 18 e i 35 anni, pesare più di 50 chili, non avere malattie del sangue e non fare abuso di alcool o di droghe. La disponibilità del donatore resta valida fino al raggiungimento dei 55 anni.