Daniela Carrasco era conosciuta come El Mimo, il mimo, per le strade di Santiago del Cile. La sua immagine è il simbolo della protesta che va avanti da più di un mese nelle strade del paese sudamericano. Daniela Carrasco è morta. È stata trovata impiccata a una recinzione il 20 ottobre. Per il collettivo Non una di meno non è solo un fatto di cronaca all’interno di una protesta. C’è di più dietro la morte di una donna.
https://twitter.com/nonunadimeno/status/1197456898355798016Secondo i gruppi impegnati nelle proteste la 36enne è stata catturata, torturata e impiccata e solo ora la loro richiesta di aiuto alla comunità internazionale è stata ascoltata, proprio sulla scia di quanto accaduto a Daniela. Amnesty International da tempo segnala la violazione dei diritti umani da parte dell’esercito.
Era stata vista per l’ultima volta durante l’arresto a seguito di una delle manifestazioni contro l’aumento dei prezzi di molti prodotti e servizi a partire dalla metropolitana. La sezione cilena del collettivo Non una di meno dice che la donna, dopo il fermo da parte dei militari, sarebbe stata stuprata e torturata fino alla morte: un omicidio, «un monito a tutte le donne scese in strada per protestare contro il carovita». L’hashtag perché la sua storia non sia dimenticata è #justiciaparamimo insieme a #EstadoFemicida, stato femminicida.
Cinque giorni dopo il ritrovamento del cadavere la procura di Santiago ha aperto un’inchiesta che ha dato risultati opposto. Secondo il rapporto medico Daniela sarebbe morta per soffocamento, non ci sarebbero segni di una violenza sessuale e nemmeno di un intervento di terze persone nella dinamica della morte.
Dopo 4 settimane di guerriglia è di 23 morti, cinque dei quali delle forze dell’ordine, e oltre 2400 feriti il bilancio degli scontri. Sono stati 17mila gli arresti. La protesta, dall’iniziale motivazione contro il carovita è diventata un più ampio movimento contro diseguale distribuzione della ricchezza e per la mancanza di politiche di welfare. Sotto accusa anche i metodi della polizia che ha sparato proiettili di gomma sui manifestanti, colpiti spesso agli occhi.