La sua voce la conosciamo bene: è dal 2000 che conduce su Radio Deejay La voce del mattino, nel 2008 ha iniziato a doppiare Po, il protagonista del cartoon Kung Fu Panda, mentre dal 14 novembre diventa narratore al cinema del documentario Ailo – un’avventura tra i ghiacci, in cui racconta la storia della piccola renna che dà il titolo al film di Guillaume Maidatchevsky. Il diretto interessato, come molti avranno intuito, è Fabio Volo, popolare anche per i suoi romanzi: l’ultimo (Una gran voglia di vivere), tanto per cambiare, è in cima alle classifiche.
L’attore, doppiatore, scrittore, radio-intrattenitore ecc. ha accettato di raccontare la storia di Ailo «per i miei figli», rivela, «da quando sono diventato padre (di Sebastian, 6 anni il 26 novembre, e Gabriel, 4 anni ndr) le mie scelte sono condizionate. Mi piace fare il figo con loro», dice, «ma lo sono stato solo una volta quando ho fatto un cameo in un video di Rovazzi (Faccio quello che voglio ndr)», sorride.
Mostrare Ailo – Un’avventura trai ghiacci, ambientato in un luogo incontaminato come la Lapponia, «è importante per i giovanissimi in un momento in cui l’ecologia è al centro del dibattito mondiale», sottolinea lo scrittore. «Questo genere di prodotti sono più interessanti dei cartoni animati o dei film con gli animali parlanti come Il re leone, perché mettono i bambini in contatto diretto con la bellezza dei luoghi». I suoi figli conoscono bene la natura visto che sono cresciuti da una madre islandese. «Jóhanna li porta a giocare al parco anche quando piove», racconta il papà, «se gli islandesi dovessero aspettare una giornata di sole quando uscirebbero di casa? È questione di cultura: noi italiani consideriamo la pioggia un ostacolo».
La ventata green portata dal fenomeno Greta Thunberg ha avvicinato molti giovani alla causa ecologista. «Non penso che i giovani siano più rispettosi della natura. Non è una questione anagrafica», è convinto Volo, «Greta è arrivata al momento giusto: è stata la scintilla che ha fatto scoppiare la camera colma di gas, ma prima c’erano altre Greta. Speriamo che il momento duri. I ragazzi stanno seguendo un flusso», continua Volo,«l’importante è stare connessi con la natura: se lo sei è la natura stessa a fornirti la grammatica comportamentale per non lasciare in spiaggia una bottiglia di plastica; se non sei connesso, perché vivi costantemente in un appartamento, non avrai mai un comportamento ecologico, indipendentemente dall’anagrafica».
Fabio Volo dopo la nascita di Sebastian e Gabriel ha abbandonato un po’ la tv e il cinema. «Ma tornerò», assicura,«sto scrivendo un soggetto per un film e ho due o tre idee per un programma televisivo, ma non è il momento giusto per la tv: non ci sono più i direttori di rete che rischiano. Se oggi due puntate non vanno bene la trasmissione viene cancellata dal palinsesto. Il primo anno de Le iene è stato un buco nell’acqua, ma c’era qualcuno che credeva nel progetto e dopo 20 anni è ancora in onda». Su Fiorello e l’esperimento VivaRaiPlay! Volo ha da dire qualcosa: «Fiorello fa Fiorello, è il numero uno a cantare, ballare, imitare e a improvvisare, ma la grammatica è quella di Noschese: il suo linguaggio non è innovativo».