Le bambine del mondo chiedono di essere protette. Ancora oggi sono spesso costrette a matrimoni forzati, sin da piccolissime, gravidanze indesiderate, violenza fuori e dentro le mura di casa. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui ogni anno, l’11 ottobre le Nazioni Unite hanno istituito la Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze.
11 October is #dayofthegirl!
It’s time we encourage girls to pursue their dreams, uplift their self-esteem and celebrate all their talents. #GenerationEquality pic.twitter.com/p1SDibWmIG
— UN Women (@UN_Women) October 7, 2019
Si stima che nel mondo siano 1,1 miliardi. Secondo i dati diffusi da Save The Children , organizzazione internazionale da sempre al fianco dei più piccoli, oltre 575 milioni di bambine e ragazze vivono in contesti segnati da profonde discriminazioni di genere nei loro confronti. 15 milioni di bambine nell’età della scuola primaria non avranno mai la possibilità di imparare a leggere e scrivere.
Entro quest’anno 12 milioni di ragazze saranno coinvolte in matrimoni precoci (un matrimonio ogni tre secondi) e solo quest’anno 2,4 milioni di ragazze (4 ogni minuto) si sposeranno prima di aver compiuto i 15 anni. In particolare, quelle che vivono in paesi colpiti da conflitti o altre crisi umanitarie sono spesso le più vulnerabili di tutte a diventare spose bambine.
E anche nel nostro Paese, le conseguenze della povertà educativa impediscono ancora a tante bambine e ragazze di sviluppare le proprie capacità e i propri talenti. Per loro Save The Children lancia insieme a OVS e all’attrice Chiara Francini, la campagna Wonder(ful) girl, con un messaggio preciso: dietro ogni donna meravigliosa c’è una bambina meravigliosa. Ma non tutte le bambine hanno la possibilità di esprimere il loro potenziale.
Era stato così per Delia, nata in Bolivia in una famiglia composta da tre fratelli e una sorella. All’età di nove anni, per aiutare i suoi genitori, Delia ha iniziato a vendere bigiotteria dentro sacchetti di plastica in strada. Ogni giorno finita la scuola, si fermava a vendere quello che aveva. A 10 anni ha avuto la possibilità di entrare in uno dei programmi di adozione avviati nel Paese da Save The Children e ha smesso di lavorare.
«Ricevere quelle lettere mi ha fatto credere in me stessa», racconta. «Che un estraneo dall’altra parte del mondo si preoccupasse così tanto del mio futuro mi ha ispirato a continuare ad andare avanti e a
inseguire i miei sogni». Delia ha mantenuto ogni singola lettera del suo sostenitore, i suoi libri preferiti e
cartoline. Ora fa parte dello staff dello stesso programma di cui è stata beneficiaria a Cochabamba, in
Bolivia. Grazie al supporto del suo sostenitore, ha potuto continuare a studiare ed ora è coordinatrice di una scuola elementare e aiuta altri bambini.
Delia ha avuto la possibilità di credere in se stessa e perseguire un sogno. «Le ragazze possono essere potenti agenti di cambiamento», spiega António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite. «Nulla dovrebbe impedire loro di essere partecipi, pienamente e attivamente, in tutti gli ambiti della vita». Mai.