Il suo nome era tornato fuori due settimane fa, quando Charles Leclerc – proprio come lui – si aggiudicava in Belgio il primo Gran Premio della sua carriera. E si è fatto spazio nei discorsi degli appassionati di F1 pure lo scorso weekend, a Monza, quando una Ferrari ha ricolorato di rosso, dopo nove anni, il circuito italiano. Oggi però Michael Schumacher si prende in prima persona le prime pagine dei giornali, con un nuovo – seppur minino – aggiornamento sulle sue condizioni di salute.
Secondo quanto rivelato dal quotidiano Le Parisien, lo storico pilota tedesco sarebbe stato «trasportato all’ospedale Georges Pompidou di Parigi per nuove cure top secret». Stando alla ricostruzione, la barella di Schumi sarebbe uscita da un camion-ambulanza giallo e blu, registrato a Ginevra: avvolta da un telo blu per questioni di privacy e circondata da una decina di uomini tra sicurezza e infermieri, è stata spinta rapidamente nella stanza a lui riservata, nell’unità cardiologica.
A guidare il gruppo, il chirurgo ortopedico Gerard Saillant, amico personale del campione, e soprattutto il professor Philippe Menasché, grande cardiologo specialista delle terapie con cellule staminali nonché membro del consiglio d’amministrazione dell’Istituto del cervello e del midollo spinale. Forse è proprio per questo che Le Parisien ipotizza che Schumacher si sottoporrà ad una «trasfusione per via endovenosa di cellule staminali per ottenere un’azione anti-infiammatoria sistemica».
Arrivato lunedì poco dopo l’ora di pranzo, Schumacher dovrebbe lasciare la struttura e far ritorno nella sua casa di Gland, in Svizzera, già mercoledì. I condizionali restano d’obbligo in quanto da quel maledetto 29 dicembre 2013, giorno del tragico incidente sugli sci a Meribel, la moglie Corinna ha chiesto – e ottenuto – un riserbo quasi totale sulla condizioni del marito. A quasi sette anni di distanza, il cuore dei tifosi resta comunque appeso a questi piccoli ma fondamentali aggiornamenti.
La battaglia di Michael continua.