Arrivano a tutte le ore. All’alba quando il cielo sull’isola di Lampedusa è arancione e nella notte, quando il mare è nero come la notte. I migranti a Lampedusa arrivano tutti i giorni via mare. In barche piccolissime, di fortuna, continuano a sbarcare.
Sono quelli che più comunemente vengono chiamati sbarchi fantasma e che in realtà hanno portato in Italia l’80 per cento dei migranti nell’ultimo anno. Quando il ministro (ormai ex) dell’interno Matteo Salvini ribadiva che i porti erano chiusi, a Lampedusa non è mai stato così. L’isola dell’accoglienza, «che la politica ha cancellato».
«Siamo rimasti soli», ci spiega al telefono il sindaco Salvatore Martello. Negli ultimi giorni ha denunciato la situazione dell’hotspot presente sull’isola, che al momento accoglie circa 200 migranti quando la capienza dovrebbe essere al massimo di 96.
Continuano gli sbarchi?
«Gli sbarchi a Lampedusa sono quotidiani. Si fermano solo quando le condizioni del mare sono avverse. Ieri non ce ne sono stati per questo motivo mentre solo il giorno prima sono arrivate quattro barche».
Ci sono stati dei problemi di gestione?
«Si è trattato di sbarchi di tunisini e invece di adottare la normale procedura di arrivo e poi trasferimento entro 24-48 ore, sono stati lasciati, secondo me appositamente, sull’isola per creare problemi di ordine pubblico».
La politica portata avanti fino ad oggi che effetti ha avuto?
«Nessuno per noi. Con questo ministro dell’Interno che se ne sta andando, tutti hanno pensato che il fenomeno dell’immigrazione fosse terminato, non è così».
Cosa intende?
«L’unica guerra che è stata fatta è quella contro le Ong, perché così era più semplice far accendere i riflettori ma non si vedevano le barche che continuavano ad arrivare direttamente dentro il porto di Lampedusa».
Oggi l’hotspot quanti migranti ospita?
«Circa 200. Siccome il centro di accoglienza può contenere 96 persone e a Lampedusa ce ne sono state sempre oltre 200 persone, è normale che le persone all’interno stiano male e cerchino di stare fuori. Quando sono scesi i minori della mare Jonio non c’era posto in cui farli dormire. C’è stato un momento in cui in molti erano fuori e in più c’erano i tunisini che creavano problemi di ordine pubblico».
La popolazione come reagisce?
«Il problema è solo di ordine pubblico, non di accoglienza. Dobbiamo garantire alla popolazione la possibilità di vivere civilmente. Non è possibile che tutto il peso dell’immigrazione e degli sbarchi in Italia ricada sulla popolazione di Lampedusa e non viene garantito neanche l’ordine pubblico.».
Cosa si aspetta dal prossimo governo?
«Mi aspetto che Lampedusa venga presa in considerazione, cosa che non è stata possibile con questo governo. La nostra isola è stata cancellata in questi mesi dalla politica italiana, non solo per la gestione degli sbarchi ma anche dal punto di vista della popolazione. Com’è possibile che in un Paese in cui il fenomeno dell’immigrazione è costante, nessuno convochi mai il sindaco di Lampedusa per dirgli qual è l’impegno del governo per alleviare le sofferenze degli isolani?».
Qual è la vostra richiesta?
«Pretendiamo che il nuovo governo riconsideri la posizione di Lampedusa nei confronti della nazione Italia. Anche noi siamo e dobbiamo essere considerati cittadini italiani».