Il fidanzato di Internet, Harry Styles, in Italia lo scorso weekend, è stato avvistato con un nuovo taglio di capelli. I suoi fan hanno subito registrato il cambiamento e tra commenti positivi e negativi il cantante ha attirato l’attenzione sui social.
Con barba incolta e bowl cut Harry Styles ha abbandonato i suoi ricci iconici. Harry che si è dichiarato apertamente amante dei capelli lunghi, in un’intervista durante l’Alan Carr show ai tempi dei One Direction, aveva confessato che ci aveva impiegato un anno intero per far crescere i capelli e poter fare un man’s bun che non si disfacesse.
E adesso? Sarà che Harry, da inguaribile fashion victim, ha ceduto al trend del momento? Non solo Timothée Chalamet, protagonista di «The King», film presentato a Venezia, ha riportato in auge il bowl cut, ma di recente anche Charlize Theron ha tagliato i capelli per le riprese di «Fast & Furious 9», e si è fatta ispirare da questo taglio, corto dietro e più lungo avanti, nella versione anni novanta alla Linda Evangelista, per interpretare il suo ruolo nel film.
LA STORIA DEL BOWL CUT
Si tratta di un taglio nato negli anni ’60, ed era quello della famosa stilista di moda inglese Mary Quant, l’inventrice della minigonna. Creato dall’hair guru, Vidal Sasson nel 1963, che lo chiamò taglio «a cinque punte», o boule, tradotto come taglio a scodella, era emblematico della Swinging London. Le modelle di allora come Twiggy, Peggy Moffitt e Grace Coddington, lo resero famoso, e assieme alla minigonna rappresentò la scelta di libertà alle donne che si spogliavano del superfluo: capelli e gonne troppo lunghe.
Nel corso degli anni il taglio fu adottato da iconiche band musicali, oltre ai Beatles che della versione «Mod» fecero il loro signature look, i Ramones debuttarono agli esordi con i bowl cut. Negli anni ottanta divenne il taglio più amato dai teeneager e in Italia fu reso celebre da Alessandra Martines nel ruolo di Fantaghirò. Negli anni novanta con l’avvento del grunge andò fuori moda. Adesso sta ritornando alla ribalta perché si presta a diverse interpretazioni ed è un taglio dall’allure genderless.
È senza dubbio il corto del momento. Se volete darci un taglio tirate fuori la scodella e replicate la magia di Fantaghirò!
