Era notte fonda in Italia, l’alba in Pakistan, quando l’elicottero dei soccorsi locali si è alzato per andare in soccorso di Francesco Cassardo sulla vetta Gasherbrum VII. È stato recuperato al campo base C1, dove l’alpinista piemontese era stato spostato nella notte. Ferito gravemente e semicosciente, è stato trasportato all’ospedale di Skardu.
A salvarlo è stato uno dei gruppi di scalatori più bravi al mondo e anche la sua stessa tempra, come ha detto il fratello Stefano. «Lui ha fatto il miracolo di resistere fino adesso» riporta il Corriere della Sera. Gli altri alpinisti lo hanno portato al campo base di notte su una barella improvvisata con un paio di sci: Cala (Carlalberto) Cimenti, suo compagno di spedizione, il canadese Don Bowie e tre polacchi fra cui Denis Urubko, che a gennaio dell’anno scorso salvò la francese Elisabeth Revol sul Nanga Parbat, dove sono morti Daniele Nardi e Tom Ballard.
Francesco, medico trentenne, è arrivato sabato sotto la cima del Gasherbrum (6955 metri). Nella discesa verso il campo base è precipitato per più di 500 metri di dislivello fino a quota 6300. La caduta è stata vista dal compagno Cimenti che era già arrivato più in basso con gli sci. Ha visto che più volte aveva sbattuto con le gambe e con la testa contro le rocce e la neve. Lo ha raggiunto a piedi e ha avvisato sua moglie Erika in Italia perché mettesse in moto la macchina dei soccorsi.
«Francesco è sull’elicottero verso Skardu. Cala scende a piedi!» si legge sulla pagina Facebook di Cala Cimenti che gli è rimasto accanto per tutta la notte dopo aver lo raggiunto. Marco Confortola, l’alpinista bergamasco che si trova al campo base a circa 5.500 metri ha fatto da coordinatore sul versante italiano per i soccorsi. Visti ritardi e burocrazia la famiglia aveva chiesto in Italia l’intervento del ministro degli esteri oltre che all’ambasciatore in Pakistan.