Come se non fossero già sufficienti la Venere e la Primavera del Botticelli, la Maestà di Cimabue, il Tondo Doni di Michelangelo, gli Uffizi hanno deciso di migliorarsi ancora, raddoppiare e, con l’apertura di 14 nuove sale, offrire un nuovo percorso ai suoi visitatori, quasi un museo all’interno del museo.
Nello specifico, parliamo di ben 1100 nuovi metri quadri pensati per ospitare 105 dipinti, capolavori del Cinquecento veneto e toscano, un terzo dei quali attendeva da tempo, al riparo nei depositi del museo, di riguadagnarsi un posto al sole: tornano così visibili ad esempio la Caduta degli angeli ribelli di Andrea Commodi e, dopo dieci anni di assenza, la Madonna del Popolo di Federico Barocci.
Ma in questi spazi riallestiti si ritrovano anche le opere di Lorenzo Lotto (maestro veneziano mai troppo celebrato, che soffre in vita il confronto con quella vera e propria macchina da guerra che è Tiziano), Bronzino i suoi ritratti, come quello straordinario di Eleonora di Toledo col figlio Giovanni, Tintoretto e Lavinia Fontana, una delle poche pittrici attive in quegli anni, e soprattutto Tiziano, con la sua prodigiosa, sfrontata e bellissima Venere di Urbino. A guidare il visitatore sono i colori stessi degli ambienti: così, mentre le sale dedicate alla pittura veneta sono di un verde che si ritrova in certi dipinti di Veronese, quelle che ospitano i capolavori toscani si caratterizzano per un grigio scuro, lo stesso della pietra serena utilizzata per alcune architetture della Firenze rinascimentale (Uffizi compresi).
«È come se si fosse aperto un secondo, nuovo museo dentro la Galleria. L’operazione è di portata gigantesca, ed è stata resa possibile anche grazie a una generosa donazione dei Friends of the Uffizi Galleries” dice il direttore del museo, Eike Schmidt “Finalmente possiamo mostrare nel modo migliore due settori delle nostre collezioni, quello della pittura della Controriforma e quella della pittura veneta, che sono anche tra i più importanti al mondo. Ma non è finita qui: nel giro di pochi mei tutta l’ala del Cinquecento sarà riallestita”. Non ci resta allora che aspettare…