Il «mistero» è risolto: Archie Harrison Mountbatten-Windsor è nato in ospedale. E non nell’ospedale locale di Windsor, vicino al Frogmore Cottage, ma nell’esclusivo Portland Hospital di Westminster, Londra, distante ben 40 chilometri dalla nuova dimora di campagna dei duchi del Sussex.
Lo dice il certificato di nascita, reso noto ben 11 giorni dopo la nascita del primogenito di Meghan Markle e Harry: la duchessa del Sussex ha partorito quindi in ospedale e non in casa, come desiderava. Probabilmente a causa della settimana di ritardo, rispetto alla data prevista di «scadenza». Non è chiaro se il parto sia stato indotto o meno. L’ex attrice e il principe devono aver lasciato la dimora nel cuore della notte: Archie è nato alle 5:26 di lunedì 6 maggio. Il bebè ha fatto il suo debutto al castello di Windsor due giorni dopo la nascita, davanti a un solo reporter, un fotografo, tre cameramen, nonché al fotografo privato della coppia e a un addetto stampa della famiglia. Poco prima Archie aveva già incontrato la bisnonna regina e il bisnonno Filippo, duca di Edimburgo.
Finora i duchi aveva voluto tenere privato il luogo di nascita. Il Portland Hospital è una clinica esclusiva – lì sono nate anche Eugenie e Beatrice di York, e i figli di David e Victoria Beckham – da circa 20 mila sterline a parto (si può arrivare anche a 26 mila con una serie di trattamenti «vip»). L’intenzione di Meghan era anche quella di tenere i ginecologi di Sua Maestà lontano dalla sala parto («non voglio essere circondata da uomini in giacca e cravatta), disobbedento al protocollo e preferendo una squadra composta da sole donne. Non sappiamo ancora, però, com’è andata a finire. L’ospedale di lusso, come riporta il Daily Mail offre ai nuovi genitori un «pasto di festa» a base di champagne, aragosta e foie gras.
Alla voce «occupazione» dei genitori del certificato di nascita si legge «principe del Regno Unito» per quel che riguarda Harry, e «principessa del Regno Unito», per quel che riguarda Meghan. La stessa «qualifica» attribuita a Kate Middleton nei certificati dei tre figli: George, 5 anni, Charlotte, 4, e Louis, 1.
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