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Erano gli anni ’90, si guadagnava in lire, esisteva l’industria discografica. Era l’ultimo periodo in cui potevi diventare una pop star coi dischi, non coi like. A 19 anni, un Cremonini coi capelli tinti di rosso era «a far l’imbecille a Milano Marittima», e il suo commercialista lo chiama per dargli una notizia che lo fa piangere: «Volevo dirti che hai un miliardo». E oggi?