Sorana Cirstea annuncia il ritiro: il 2026 sarà il suo ultimo anno nel circuito
di Federica Migliorati
Sorana Cirstea ha scelto Instagram per condividere un annuncio che segna la fine di un’era: il 2026 sarà il suo ultimo anno da tennista professionista. Nel suo lungo messaggio, la giocatrice rumena ha raccontato con sincerità il legame profondo che la lega al tennis, uno sport che l’ha accompagnata fin dall’infanzia e che ora si avvia verso il capitolo conclusivo della sua carriera.
“Adoro il tennis. Adoro la disciplina, la routine, il duro lavoro. La competizione e l’adrenalina alimentano la mia anima“, ha scritto la romena, ricordando come il 2026 coinciderà con il suo ventesimo anno nel tour. Pur non avendo mai immaginato di restare così a lungo nel circuito, ha spiegato che gli ultimi due anni sono stati i più felici della sua carriera e le hanno dato la forza per continuare.
“Ho ancora molte cose che voglio migliorare, ho obiettivi e ambizioni. Spero di raggiungerli l’anno prossimo e di concludere questa meravigliosa carriera con una nota alta e alle mie condizioni“, ha aggiunto.
Una carriera longeva e ricca di risultati
Nata nel 1990, fa il suo debutto in un tabellone principale nel 2006, Cirstea si è imposta negli anni per talento, grinta e potenza da fondo campo, diventando una figura rispettata del circuito. Il suo best ranking — numero 21 del mondo — è arrivato nel 2013, stagione simbolo della sua carriera.
In quell’anno ha vissuto il suo risultato da incorniciare: la finale alla Rogers Cup di Toronto, una settimana straordinaria in cui ha superato tre Top 10 — Caroline Wozniacki, Petra Kvitová e Li Na — prima di arrendersi in finale a Serena Williams. Quel risultato l’ha portata per la prima volta nella top 25 e ha consolidato la sua reputazione di giocatrice imprevedibile e capace di grandi exploit.
Nel tempo Cirstea ha dimostrato continuità, attraversando varie fasi della carriera senza mai uscire dai radar. Il 2025 le ha regalato un nuovo momento di gloria: il titolo di Cleveland, vinto partendo dalle qualificazioni, oltre al più importante trionfo di doppio della sua carriera, il WTA 1000 di Madrid accanto a Anna Kalinskaya. Il tutto coronato dalla decima stagione consecutiva chiusa nella Top 100.
Il quadro dei suoi risultati recenti racconta di una giocatrice che ha saputo reinventarsi più volte. Nel 2024 si è distinta con la semifinale a Dubai — ottenuta dopo aver annullato sei match point a Vondrousova — e i quarti ad Abu Dhabi, prima di doversi fermare per un intervento al piede. Nel 2023, invece, ha vissuto una delle sue migliori stagioni negli Stati Uniti, raggiungendo i quarti a Indian Wells e allo US Open, oltre alla semifinale a Miami.
Negli anni precedenti ha mostrato grande versatilità: nel 2022 è arrivata in semifinale su tutte e tre le superfici (Lione, Istanbul, Birmingham) e all’Australian Open ha raggiunto gli ottavi; nel 2021 ha interrotto un’attesa di quasi tredici anni conquistando il suo secondo titolo WTA in singolare a Istanbul. Nel 2020 ha vinto un ricco ITF a Dubai; nel 2019 ha disputato la finale a Tashkent e ha vinto un titolo di doppio a Lugano. Nel 2017 è tornata negli ottavi di uno Slam, in Australia, risultato che mancava dal Roland Garros 2009.
I suoi primi successi risalgono addirittura al 2008, quando ha conquistato il suo primo titolo WTA a Tashkent, dopo aver debuttato nel circuito solo pochissimi anni prima. Un percorso iniziato da bambina in Romania, cresciuta nel circuito ITF e poi capace di affermarsi nei palcoscenici più prestigiosi del tennis mondiale.
Il ringraziamento finale
Nel suo messaggio sui social, Cirstea ha ricordato la bambina di quattro anni che impugnò una racchetta per la prima volta, consapevole di aver realizzato un sogno più grande di quanto potesse immaginare: “Ne è valsa la pena di tutti i sacrifici fatti“. Ha poi concluso con un invito ai tifosi: “Non vedo l’ora di vedervi vicino al campo per un ultimo ballo in tutto il mondo. Ci vediamo nel 2026!“.
Il tennis si prepara così ad accompagnare una delle sue interpreti più longeve e appassionate verso l’ultimo atto di una carriera durata due decenni, vissuta sempre con autenticità, dedizione e amore per questo sport.