“Jannik e Carlos? Io non vedo l’ora” (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
«La prima racchetta l`ho presa in mano a 1 anno e mezzo. Mio padre è avvocato, mia madre professoressa ed entrambi sono grandi appassionati. Sin da piccolo ho sempre fatto scuola a casa con mamma, poi mattina e sera giocavo a tennis con papà: è iniziata così». 60 vittorie e 12 sconfitte: è stato semplicemente impressionante il 2024 del giovane Learner Tien, classe 2005, che alle Next Gen ATP Finals ha già rubato l`occhio con l`esordio vincente su Jakub Mensik. La sua storia ha il sapore del sogno americano: entrambi i genitori sono emigrati dal Vietnam per coronare i loro sogni. Suo padre è arrivato a Los Angeles in aereo, sua madre dopo dieci giorni di viaggio in nave. Il destino li ha fatti incontrare su un campo da tennis. Learner ha iniziato a vincere da piccolo e per il momento non vuole fermarsi. Già numero 4 del mondo under 18, nel 2024 ha conquistato sette titoli (3 Challenger e 4 Futures) e scalato oltre 350 posizioni toccando poche settimane fa un best ranking di 114 ATP. Dove fisicamente non arriva, il californiano compensa e si distingue per la grande pulizia tecnica e un`intelligenza tattica fuori dal comune. Il salto tra i grandi sarà una sfida, ma le Next Gen ATP Finals rappresentano un trampolino perfetto per farsi conoscere meglio, anche dai suoi futuri rivali.
60-12prima delle Next Gen Finals. E’ un momento in cui le sembra tutto facile?
È una prospettiva nuova, ma non direi che è tutto facile. Tra i professionisti ogni avversario ha le armi per batterti. Tante vittorie sono merito della mia capacità di problem solving che mi hanno consentito di trovare la formula giusta in giornate tutt`altro che perfette. Una volta che si inizia si alimenta un ciclo virtuoso che ti dà fiducia e serenità per continuare. Sono molto contento di poter contare su quest`arma.
Sinner, Alcaraz, Shelton e pochi altri hanno fatto così bene da subito nei Challenger. Adesso sente la pressione di dover fare lo stesso nel circuito maggiore?
La mia classifica è cresciuta rapidamente, ma sento di avere ancora molto margine di miglioramento e questa consapevolezza mi entusiasma. Significa che il mio potenziale è molto alto e questo mi dà grande fiducia. So che arriverà un momento in cui la mia ascesa rallenterà e le cose si stabilizzeranno per un po’. Ma non mi scoraggio mai davanti a un muro e non vedo l`ora di cimentarmi con i migliori, compresi Jannik e Carlos, questo è il traguardo a cui ambire.
Dalle Next Gen Finals si aspetta qualcosa in particolare?
Sono contento di esserci e di come ho iniziato con Mensik. Per me questo torneo, più che la fine del 2024, segna l`inizio del 2025. Ho fatto la preparazione in California e poi andrò subito a Hong Kong, senza tornare a casa. Jeddah è un bel banco di prova, ci sono diversi ragazzi che conosco. Tra questi, Fonseca, che avevo affrontato due volte da junior: al Roland Garros avevo vinto io, e agli US Open lui. È un ragazzo splendido, ha un grande talento, e il 2025 può essere un anno importante per lui.
In un tennis dominato da potenza e fisicità, lei si fa strada con qualità diverse. Quanto è stato difficile?
Ho sempre sentito di far parte di una nicchia di giocatori perché già in età junior ho affrontato tanti ragazzi con fisici più importanti del mio. Per me è fondamentale difendere bene e rimanere nei pressi della riga anche quando affronto tennisti con servizi e colpi potenti. Sul piano atletico mi muovo bene e so ingegnarmi per mettere pressione agli avversari senza affidarmi solo alla forza bruta. […]
Pensa di poter vincere uno Slam?
Come tanti, ho questo sogno, ma crescendo non mi sono fissato sull`obiettivo di diventare numero 1 o vincere uno Slam. Ciò che mi ha motivato finora è stato scoprire quanto bravo potessi diventare ed è ancora così. Ovviamente spero che questo mi porti tra i giocatori in grado di vincere titoli importanti.
Michelsen e Fonseca semifinalisti alle Next Gen (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Le Next Gen ATP Finals a Gedda, da quest`anno riservate ai migliori 8 under 20 del mondo, hanno già due semifinalisti. Nel Red Group ha staccato il biglietto l`americano Alex Michelsen, n. 41 Atp, che dopo la vittoria nella prima giornata si è ripetuto contro il francese Luca Van Assche, in rimonta: 1-4 4-2 4-3 4-3. Partita intensa, Michelsen ha fatto valere la maggior potenza di cui dispone in un`ora e 42 minuti. Michelsen è seconda testa di serie. Nel Blue Group promosso il talento brasiliano Joao Fonseca, 18 anni lo scorso 21 agosto e attuale n. 145 Atp, l`ultimo a essere entrato nel lotto dei migliori. Ma da tutti atteso presto molto in alto. Dopo la gran vittoria in apertura contro il francese Fils ieri Fonseca ha fermato il mancino Usa Learner Tien: 4-0 4-0 1-4 4-2, in poco più di un`ora. Il n. 1 del torneo, Arthur Fils, 20 del ranking, ha operato l`immediato riscatto mettendo in un angolo un altro talento del tennis mondiale, il ceco Jakub Mensik, n. 48 atp. Al transalpino, in corsa per il
passaggio in semifinale, sono bastati tre set: 4-2 4-3 4-2. Primo successo Atp per Nihesh Basavareddy (Usa) contro il cinese Shang, n. 50 Atp, in 4 frazioni: «È un sogno. Non avrei mai pensato di essere qui». Basaraveddy, attuale 138 Atp, aveva iniziato la stagione da n. 457. […]
Jannik, il vero Slam è stupire ancora (Gabriele Tassi, Quotidiano Sportivo)
Ribattezziamolo pure il suo grande Slam o l`impresa della vita. Ma nel 2025 la vera sfida di Jannik Sinner sarà continuare a stupire, magari anche sulla terra rossa. Sì, far saltare sul divano ancora una volta l`Italia assuefatta di campioni e da un ragazzo poco più che ventenne capace di vincere 73 partite (e parliamo solo di quelle ufficiali) in un anno. I fantastici tre – Federer, Djokovic e quel Nadal appena uscito di scena -, lo hanno dimostrato: la carriera del tennista moderno può diventare lunghissima, quasi a sfiorare gli `anta`. La chiave è quindi questa: preservare il fisico e aggiungere ogni anno qualcosa di nuovo al proprio repertorio. Se Rafa negli anni si è avvicinato al campo, re Roger ha lavorato sul rovescio in top e ha preso una racchetta più grande per tornare a vincere uno Slam, ci si aspetta nel 2025 una mossa a sorpresa anche dall`altoatesino. Gran parte del lavoro ruota attorno alla programmazione, in particolare – e questo è ovvio – agli appuntamenti Slam. Proprio come l`anno scorso Jannik ha deciso a gennaio di partire direttamente dal bersaglio grosso, gli Australian Open, evitando i tornei di inizio stagione. Mentre leggete si allena al caldo di Dubai. Clima non così lontano dalla rovente estate australiana che sarà e a metà strada con la terra del suo coach Darren Cahill. Ma l`azzurro avrà comunque la chance di testare il veloce australiano grazie alla Opening Week, in programma dal 7 al 10 gennaio alla Rod Laver Arena di Melbourne. Si tratta di partite di esibizione con scopi benefici che si disputeranno alla Rod Laver Arena. Presenti anche Djokovic e Alcaraz. Da lì, poche variazioni sul tema rispetto alla prima parte dello scorso anno: Slam in Australia, Atp 500 di Rotterdam. Poi l`Atp di Doha (17-22 febbraio). A quel punto dell`anno potrebbe essere già arrivata la sentenza del Tas di Losanna dopo il ricorso Wada sul caso Clostebol, con l`ombra di una possibile squalifica. […] Jannik rimarrà in testa al ranking fino al termine degli Australian Open, eguagliando le 34 settimane di Alcaraz (ma quelle di Sinner saranno consecutive). Tutto lascia pensare che quest`anno si punti molto sul rosso. C`è più di una soddisfazione da togliersi dato che il re del cemento vanta solo un titolo dei 18 conquistati (Umago 2022) sulla terra rossa. Un po` perché l`anno scorso l`anca ha iniziato a farsi sentire proprio lì a Montecarlo, un torneo quasi di casa per l`altoatesino. Poi è arrivato il forfait a Roma per iniziare le cure, e c`è da scommetterci: l`azzurro non vede l`ora di far bene al Foro. Nel 2024 Sinner si è giocato una bella fetta di occasioni a causa dell`anca e dell`incubo del caso doping, che a Wimbledon non lo ha fatto dormire. Nel 2025 l`occasione c`è per prendersi tutto quello che resta. E Sinner è già più determinato che mai.