Swiatek positiva a sua insaputa: “Un calvario” (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
«Voglio condividere con voi la peggior esperienza della mia vita. L`unico test antidoping positivo nella mia carriera, che ha mostrato un livello incredibilmente basso di una sostanza proibita di cui non avevo mai sentito parlare prima, ha messo in discussione tutto ciò per cui ho lavorato così duramente per tutta la mia vita. Ero scioccata, non riuscivo a capire. Ho provato un forte senso di ingiustizia». L’universo tennis è scosso da un nuovo caso di doping: la numero 2 del ranking mondiale, Iga Swiatek, è risultata positiva alla trimetazidina (TMZ) il 12 agosto 2024, durante un controllo antidoping fuori competizione prima del WTA 1000 di Cincinnati. L’Agenzia Internazionale per l`Integrità del Tennis (ITIA) ha rivelato che l`ex numero 1 del mondo ha accettato una squalifica di un mese, parzialmente scontata dal 12 settembre al 4 ottobre, periodo in cui ha saltato tre tornei: il WTA 1000 di Pechino, il WTA 500 di Seoul e il WTA 1000 di Wuhan. Il restante periodo di sospensione terminerà il 4 dicembre. Il caso Swiatek presenta differenze significative rispetto a quello di Sinner ma alcuni parallelismi possono aiutare a comprendere il comportamento dell`ITIA. Vale la pena ricordare che, nel caso Sinner il verdetto era stato emesso da un tribunale indipendente. Partiamo dalla conclusione: un mese di squalifica per Swiatek, zero per Sinner. Per l`azzurro, la contaminazione era stata causata da un massaggio del fisioterapista Naldi; per la polacca, invece, la positività è legata all`assunzione di un farmaco contenente una sostanza dopante, la trimetazidina (TMZ). Questa, però, non sarebbe dovuta essere presente nel LEKAM, un integratore di melatonina che la tennista assume da anni per il jet lag. Il prodotto è venduto in farmacia e non è considerato dopante. A differenza di Sinner, Swiatek non ha identificato subito la fonte della contaminazione, individuata solo il 26 settembre. I1 30 settembre ha inviato il prodotto all`ITIA. Un laboratorio indipendente ha poi analizzato le compresse, rilevando la contaminazione del lotto. È emerso che il produttore del LEKAM produce anche farmaci contenenti TMZ, un dettaglio che ha rafforzato la credibilità della versione fornita da Swiatek. Oltre a queste prove, la tennista ha presentato test antidoping negativi effettuati 10 giorni prima e 15 giorni dopo il controllo positivo, insieme a un test dei capelli che non mostrava tracce di TMZ. […]
Swiatek positiva al doping: “E’ stata contaminazione”. Un mese di stop concordato (Claudio Lenzi, La Gazzetta dello Sport)
Ancora un caso di doping, ancora nel tennis. A cadere nella rete dei controlli, dopo l`episodio controverso di Jannik Sinner, stavolta è la polacca Iga Swiatek, già numero 1 al femminile per 125 settimane, compresa quella di metà agosto in cui, durante il torneo di Cincinnati, è risultata positiva alla trimetazidina, un farmaco stimolante inserito dalla Wada nella categoria S4, quella dei modulatori ormonali e metabolici. Secondo la 23enne cinque volte vincitrice di Slam, l`assunzione sarebbe avvenuta attraverso un integratore alimentare contaminato (il (Lek-Am melatonina 1 mg, usato per alcune difficoltà dovute al jet-lag), una spiegazione, supportata da ulteriori analisi sul prodotto, che ha convinto l’ITIA (International tennis integrity association), in accordo con la Wada, a sospendere la giocatrice per un mese, già parzialmente scontato. Swiatek, alla quale è stato riconosciuto «il livello più basso di colpa significativa o negligenza» ha perso punti e premi conquistati a Cincinnati (circa 150.000 euro) e rinunciato a fare ricorso, mentre la stessa Wada e l`agenzia polacca Polada potranno appellarsi alla decisione. Com`è stato possibile, allora, vedere la fortissima giocatrice in campo a metà novembre nelle finali di Billie Jean King Cup, anche contro l`Italia? La sanzione, ricorda l`Itia, è iniziata formalmente con la notifica del 12 settembre e si è interrotta il 4 ottobre (ecco spiegata la sua assenza dai tornei di Seul, Pechino e Wuhan), di fronte alla prima dimostrazione della contaminazione. Adesso, incassato il mese di condanna, “sconterà” la pena rimanente fino al 4 dicembre, per poi tornare in campo a gennaio.[…] Quello della Swiatek, alla quale è arrivato il sostegno di tanti sportivi – dalla collega Naomi Osaka alla leggenda dello sci Lindsey Vonn – è solo l`ultimo della moltitudine di casi registrati negli ultimi anni, a partire dalla star del nuoto Sun Yang (2014) e dalla vicenda dei 23 nuotatori cinesi risultati positivi alla trimetazidina otto mesi prima dei Giochi di Tokyo 2021 e poi scagionati, passando per la 15enne fuoriclasse del pattinaggio, la russa Kamila Valieva, alle Olimpiadi di Pechino 2022, lei sì squalificata per quattro anni dal Tribunale Arbitrario dello Sport di Losanna (Tas). Per ultimo, appena due settimane fa, c`è stato il caso di un`altra tennista, la 18enne ceca Nikola Bartunkova risultata positiva al Tmz per due volte a inizio anno: anche in questo caso l`Itia ha appurato la contaminazione di un integratore contenente estratto di cardo mariano, limitando a sei mesi la sospensione. Né colpa né dolo, insomma, proprio come Jannik Sinner, con la differenza che l`azzurro è stato chiamato dalla Wada a dimostrarlo nuovamente davanti al collegio del Tas di Losanna.
Un mese per Swiatek. La Wada farà ricorso? (Giovanni Pelazzo, Tuttosport)
A pochi mesi di distanza dal caso di contaminazione involontaria da Clostebol di Jannik Sinner, il mondo del tennis viene nuovamente scosso da una notizia inattesa che coinvolge uno dei suoi protagonisti principali. Questa volta a finire nell`occhio del ciclone è Iga Swiatek, n. 2 Wta e a lungo regina del circuito femminile nel 2024. Ieri pomeriggio l`Itia ha comunicato pubblicamente di aver sospeso per un mese la tennista polacca, risultata positiva alla sostanza proibita trimetazidina (TMZ). Swiatek aveva assunto la sostanza per far fronte a problemi di sonno e jet-lag – normalissimi per una tennista sempre in giro per il mondo – avendo acquistato in una farmacia polacca un farmaco a base di melatonina, contenente appunto la TMZ. In Polonia non è necessaria una prescrizione medica per comprare quel farmaco, non considerato dopante. Una differenza con il caso di Jannik Sinner sta nell`assunzione della sostanza: diretta e consapevole da parte di Swiatek, indiretta e inconsapevole per quanto riguarda Jannik. Per questo motivo (ma non solo) alla polacca è stato comunque inflitto un mese di squalifica da parte dell`ITIA, accettato e già quasi totalmente scontato dalla diretta interessata. Swiatek, infatti, è rimasta provvisoriamente sospesa dal 12 settembre (da quando, cioè, le è arrivata la prima comunicazione ufficiale dell`Itia) al 4 ottobre. Un totale di 22 giorni in cui Iga non ha mai messo piede in campo, saltando i tornei di Seoul, Pechino e Wuhan che hanno avuto un peso determinante sulla perdita del n. 1 mondiale. Gli ultimi otto giorni saranno scontati dalla 23enne di Varsavia durante l`off season: il suo periodo di ineleggibilità terminerà il prossimo 4 dicembre. Come Sinner, anche i precedenti e successivi test anti-doping di Swiatek hanno avuto esito negativo, contribuendo a dimostrare che l`assunzione della sostanza non è avvenuta in maniera prolungata o intenzionale. […] Anche nel suo caso la notizia non ha avuto immediata diffusione pubblica, poiché il ricorso di Swiatek a un tribunale indipendente – come quello di Sinner – ha dato esito positivo. La grande differenza con il caso di Jannik, tuttavia, sta nel fatto che Sinner non è mai stato sospeso e ha sempre potuto giocare perché è riuscito immediatamente a risalire alla fonte della contaminazione. Cosa che invece non è riuscita a fare Swiatek, o quantomeno non nei brevissimi tempi richiesti per non incorrere in sanzioni. Soltanto in un secondo momento la polacca ha capito da dove provenisse la contaminazione, appunto da un farmaco che nel suo Paese si trova comunemente in farmacia: non era quindi semplice per lei risalire alla fonte del “peccato originale”. […]
Doping, un mese di stop a Swiatek. La sentenza le ha tolto il n. 1 (Cosimo Cito, La Repubblica)
Tennis e doping, ci risiamo. Dopo Jannik Sinner tocca a Iga Swiatek, attuale n.2 della classifica Wta ma n.1 al momento del controllo positivo – dover rispondere dell`assunzione non intenzionale di una sostanza. Non il Clostebol contenuto nel Trofodermin, come nel caso dell`altotesino, ma la Trimetazidina, un farmaco per la cura di patologie cardiache e circolatorie. La contaminazione, secondo quanto riporta l`Itia (l`agenzia che si occupa di corruzione e doping nel tennis) nel dispositivo – un mese di squalifica totale – , è avvenuta a causa di un medicinale contenente melatonina assunto dalla polacca per via dei problemi di jet lag e disturbi del sonno. Il controllo positivo (fuori competizione) è datato 12 agosto, il giorno prima dell`inizio del Cincinnati Open, dove Swiatek venne poi battuta in semifinale dall`attuale n.1 del mondo, Aryna Sabalenka. Considerate le risultanze del colloquio con la tennista e il suo staff e il fatto che al medicinale si può avere accesso in Polonia senza prescrizione medica, il livello di colpa della 23enne cinque volte vincitrice di tornei dello Slam è stato valutato come il più lieve nel campo dell`assunzione involontaria. La polacca ha preso parte agli Us Open, ma, dopo aver saputo della positività (i1 12 settembre) non ha giocato a causa della sospensione provvisoria (22 settembre-4 ottobre) nei tornei di Seul, Pechino e Wuhan e ha perso così la leadership. «Motivi personali» la sua spiegazione, allora. Nel frattempo il suo entourage ha scoperto la provenienza della positività, la polacca ha richiesto l`interruzione dello stop e la Itia non si è opposta: di lì il ritorno in campo alle Wta Finals di Riad (eliminata al round robin). Per completare il mese complessivo di squalifica le restano 8 giorni, da scontare ora, a tornei finiti, più la decurtazione dei premi e dei punti guadagnati a Cincinnati. Swiatek ha accettato la sanzione il 27 novembre. Il 4 dicembre tutto sarà alle spalle. Un danno tutto sommato lieve. A meno che, come nel caso di Sinner, la Wada o l`agenzia antidoping polacca (la Polada) non facciano appello al Tas di Losanna, la cassazione dello sport. In quel caso tutto tornerebbe in discussione. Una, ma fondamentale la differenza rispetto al caso Sinner: quella di Swiatek è un`assunzione diretta che è stata valutata come evitabile. Sinner, contaminato dall`azione del suo fisioterapista, era stato giudicato senza “nessuna colpa”. […] «Negli ultimi due mesi e mezzo» ha scritto Swiatek su Instagram «sono stata sottoposta a un rigoroso procedimento da parte dell`Itia, che ha confermato la mia innocenza. L`unico test antidoping positivo nella mia carriera, che mostra un livello incredibilmente basso di sostanza vietata di cui non avevo mai sentito parlare prima, ha messo in discussione tutto ciò per cui ho lavorato così duramente per tutta la mia vita. So di non aver fatto nulla di male, ma è stata la peggiore esperienza della mia vita. Ho pianto molto e ho trascorso molte notti insonni». La Trimetazidina è uno stimolante utilizzato per la sua azione anti-ischemica. Insieme ad un gran numero di altri farmaci, la sostanza era stata rinvenuta a fine 2021 nei campioni della pattinatrice Kamila Valieva, squalificata per quattro anni dal Tas. La Trimetazidina è al centro della vicenda dei 23 nuotatori cinesi positivi nel 2021 ma mai squalificati: la Wada ha accettato la giustificazione della contaminazione alimentare, attirandosi su di sé però tantissime polemiche. […]
Swiatek sospesa un mese, le differenze con Sinner (Marco Bonarrigo, Corriere della Sera)
Una pasticca di melatonina costa un mese di squalifica a Iga Swiatek, 5 Slam vinti, fuoriclasse del tennis. La sanzione è stata resa nota ieri a processo concluso dall`ITIA, come nel caso di Jannik Sinner che però venne prosciolto. Il Clostebol di Sinner è vietato, la melatonina no ma quella assunta della polacca alla vigilia del Cincinnati Open del 12 agosto per assorbire i cambi di fuso orario era contaminata con trimetazidina, farmaco (proibito) che cura le ischemie nei malati e negli atleti migliora il metabolismo dei
grassi. Come per Sinner, i legali di Swiatek hanno fatto un gran lavoro recuperando prescrizioni, scontrini, la confezione del prodotto aperta ed altre (stesso lotto) sigillate. Il loro compito però era più facile: dovevano solo provare una contaminazione, certificata dalle analisi, mentre a Jannik è toccato ricostruire una catena di eventi. Perché quindi la squalifica, sia pur minima, contro l`assoluzione di Sinner? Perché l`altoatesino ha dimostrato di non aver avuto ruolo nell`assorbimento del Clostebol durante un massaggio mentre Swiatek, recita la sentenza, essendo atleta di alto livello «avrebbe potuto utilizzare melatonina doping-free o far testare quella che usava». Per sua fortuna il prodotto in Polonia (a differenza di Usa e Italia) è in vendita solo come farmaco e non come integratore, cosa che fa pendere la colpa più dal lato del produttore che dell`atleta. […] Unico dubbio: la Wada farà ricorso come con Sinner?