Nenad Zimonjic è stato l’allenatore di Novak Djokovic durante un paio di tornei disputati da quest’ultimo sulla terra rossa subito dopo il divorzio da Goran Ivanisevic (e più precisamente in quel di Montecarlo e a Roma) e in occasione dell’ATP Cup 2020, dov’è stato capitano della Serbia (che ha poi trionfato nell’evento). Consigliere fidato del campione serbo, Zimonjic è anche e soprattutto un ex specialista del doppio (dov’è arrivato fino al numero 1 del ranking). Va da sé, naturalmente, che l’ex atleta originario di Belgrado conosca quasi ogni dinamica dell'”Universo Nole“. Così come si evince chiaramente dall’intervista esclusiva rilasciata al collega Adam Addicott di Ubitennis.net.
“Sono stato il suo mentore dentro e fuori dal campo, praticamente da quando l’ho incontrato. Novak aveva 12 anni“, ha spiegato Zimonjic. “Ogni volta che era nei guai, come a Wimbledon 2022, mi chiedeva di andare ad aiutare la squadra. Sono riuscito a farlo e ad aiutarli a vincere Wimbledon insieme al mio caro amico Goran Ivanisevic. All’inizio di quest’anno l’ho trovato in una situazione in cui non era molto motivato e si era un po’ perso con il suo gioco, non aveva ottenuto buoni risultati rispetto al 2023 ed era in difficoltà dopo l’Australian Open. Sono riuscito a risolvere la cosa abbastanza rapidamente e inaspettatamente“.
Una disamina piuttosto accorata, quella di Zimonjic. Che poi ha continuato: “Novak non aveva molte aspettative prima di Monte Carlo, ma le due settimane in cui abbiamo lavorato insieme prima del torneo lo hanno aiutato a raggiungere le semifinali. Quelle nuove cose su cui abbiamo lavorato durante questo periodo lo hanno anche aiutato a vincere l’oro alle Olimpiadi di Parigi, che era il suo obiettivo più grande“.
Poi, l’attenzione dell’ex tennista si è spostata sulla scelta – alquanto sorpredente – da parte di Djokovic di farsi allenare dall’ex amico/rivale Andy Murray: “Novak è un ragazzo molto intelligente nel prendere decisioni e la sua carriera ne è la prova“, ha evidenziato Zimonjic. “Quindi, ogni volta che aveva bisogno di qualcosa di veramente speciale in termini di coach e aiuto, si faceva avanti. I risultati ne sono la prova e direi che lui sa cosa è meglio. Lui e Murray si conoscono abbastanza bene e giocano l’uno contro l’altro, o insieme, fin da quando erano bambini. Hanno uno stile simile. Tatticamente, Andy era uno dei migliori. Quindi può aiutarlo con una visione diversa e prospettive diverse“.
E sulla pressione in cui potrebbe incappare il tandem serbo-britannico, Zimonjic ha pochi dubbi: “Novak è una persona che ha sempre grandi aspettative. Quindi, per lui, il Grande Slam sarà il prossimo obiettivo. Questa è una cosa nuova per tutti. Ecco perché hanno accettato di lavorare al prossimo Australian Open e vedere come va e se si adattano bene. Potrebbero continuare a lavorare insieme, ma potrebbe dipendere da quanto Andy vorrà viaggiare dopo aver giocato per così tanti anni. Auguro loro buona fortuna. Ero un buon amico di Andy e mi sono allenato molte volte con lui e ho anche avuto la possibilità di giocarci in doppio in un paio di tornei“.