37 anni e nessuna voglia di mollare, questa è Sara Errani. Una tennista che, dopo una serie di stagioni difficili a partire dal 2017, ha saputo reinventarsi e tornare ai vertici del tennis mondiale. Il suo 2024 è un bellissimo quadro, l’ennesimo capolavoro di una carriera già di per sé straordinaria, coronato in particolare dall’oro olimpico in doppio. Aveva vinto tutto l’ex numero 1 del mondo di specialità in coppia con Roberta Vinci, tranne la medaglia olimpica, ed è riuscita nell’impresa quest’anno con Jasmine Paolini. Grazie a questo trionfo – il primo oro olimpico in assoluto nella storia del tennis italiano ai Giochi – Errani è diventata una delle sole sette tenniste di sempre in grado di vincere almeno una volta tutti i tornei Slam e le Olimpiadi nel doppio femminile: prima di lei ci erano riuscite Pam Shriver (1988), Gigi Fernandez (1993), Serena Williams (2001), Venus Williams (2001), Barbora Krejcikova (2022) e Katerina Siniakova (2022).
Ma l’oro olimpico non è stato una gioia isolata, poiché innumerevoli sono state le imprese compiute dalla romagnola quest’anno: tornare campionessa agli Internazionali d’Italia per la prima volta dal 2012, raggiungere la finale del Roland Garros e trionfare allo US Open in doppio misto con Andrea Vavassori. Una carriera che, già entrata nella leggenda quando con Roberta Vinci aveva completato il Career Grand Slam dieci anni fa, sta diventando sempre più decorata e ammirevole soprattutto per la sua longevità, anche per quel che riguarda la squadra nazionale. Nel 2009, quando l’Italia vinceva la sua seconda Billie Jean King Cup, Sarita era già presente. Quindici anni più tardi, è ancora lei protagonista: il successo 2-0 contro la Slovacchia ha permesso all’italiana di conquistare questa coppa per la quarta volta in carriera, quattro volte su cinque trionfi totali della nazionale azzurra. E il suo ruolo è stato fondamentale, grazie alle vittorie decisive ottenute in doppio contro il Giappone, nei quarti di finale, e in semifinale contro la Polonia di Iga Swiatek.
Sara Errani è, ad oggi, la tennista italiana con più presenze e più vittorie di tutte (sommando singolare e doppio) in Billie Jean King Cup. Non solo: è diventata la prima giocatrice di sempre a conquistare il trofeo in ben tre decenni differenti, avendo partecipato a campagne vittoriose negli anni 2000, negli anni 2010 e ora anche negli anni 2020. Una carriera spesa per i colori azzurri, con un sacrificio ed un’abnegazione incredibili. C’è stata quando l’Italia era la squadra più forte del mondo tra il 2009 e il 2013 (ben tre di quelle cinque edizioni furono portate a casa del team tricolore), c’è stata quando eravamo in Serie B e Serie C tra il 2017 e il 2020, ed ha continuato a rivestire un ruolo di imprescindibile importanza nel 2024, quando la sua esperienza e la sua perizia tecnica hanno contribuito a rendere la squadra azzurra nuovamente la più forte del mondo, proprio com’era quando lei, Francesca Schiavone, Flavia Pennetta e Roberta Vinci facevano paura anche a corazzate come quella statunitense delle sorelle Williams e di Lindsay Davenport.
Errani, grazie anche al fondamentale sostegno della sua compagna di doppio Jasmine Paolini e della capitana Tathiana Garbin che non ha mai smesso di credere nell’importanza del suo ruolo, è riuscita a mettersi alle spalle i momenti delle enormi difficoltà al servizio e con il lancio di palla, l’incubo della sospensione per doping subita a causa di una contaminazione avvenuta a casa, le notti insonni di chi non si ritrovava più. Se c’è una cosa che ha sempre permesso a Sarita di andare avanti a testa alta è stata l’enorme passione che nutre nei confronti di questo bellissimo sport che le ha dato tanto, ma a cui lei ha restituito molto di più. È un esempio per tutti Sara Errani, e la sua storia di determinazione e resilienza resterà per sempre nella leggenda del nostro tennis per le generazioni che verranno.