L’Equipe di domenica pubblica un articolo che segnala un caso di generosità e solidarietà tra colleghi davvero remarquable. Succede in Francia, a Mouilleron-le-Captif, che il tennista Harold Mayot, ventiduenne numero 107 del ranking, perda la semifinale del challenger locale contro il suo connazionale Lucas Pouille (poi vincitore del torneo). Mayot è atteso a Roanne per il torneo successivo, dove tra l’altro è testa di serie, ma valuta di non partecipare e quindi di ritirarsi.
Non sembrerebbe che un caso di normale rinuncia, forse per affaticamento. Ma c’è dell’altro. Secondo il regolamento per ritirarsi Mayot deve andare sul posto, perché fa parte del seeding, ha già utilizzato dei ritiri-bonus e un altro forfait lo esporrebbe a una multa di 2500 euro. Mayot si informa su chi beneficerebbe della sua rinuncia, sale sulla sua auto e guida per 600 chilometri circa alla volta di Roanne.
L’atleta francese giunge a destinazione, intorno all’una di notte, e si ritira prima dell’inizio delle qualificazioni. Così facendo rinuncia al premio per chi gioca il primo turno, 1200 dollari che invece avrebbe percepito in caso di ritiro dopo l’inizio delle partite del tabellone cadetto, permettendo però a un altro francese, Clement Chidekh (n. 218 del mondo), di entrare direttamente nel main draw.
Chidekh ha per il suo collega parole di grande ammirazione per lo sforzo compiuto: “Non gli ho chiesto niente, l’ha fatto solo perché sono francese. Harold ha solo pensato a come aiutarmi a entrare in tabellone. Spero un giorno di potermi rendergli il favore; si parla molto di come migliorare i risultati del tennis francese ma io penso che la risorsa della solidarietà tra colleghi sia un elemento sottovalutato, qui da noi, un fattore che altrove viene utilizzato meglio. In Olanda, ad esempio, i migliori accettano di fare coppia nei tornei dello Slam con i connazionali che hanno classifica più bassa per permettere loro di entrare in tabellone”.