[5] D. Medvedev b. [29] M. Arnaldi 5-7 6-4 6-4
Al Shanghai Rolex Masters un Matteo Arnaldi attento e gagliardo dimostra di aver imparato a giocare contro Daniil Medvedev ma non trova il primo successo contro di lui, arrendendosi dopo quasi tre ore di match. È stata una partita in crescendo con i protagonisti piuttosto fallosi per due ore e più precisi ed efficienti alla battuta nella parte conclusiva.
Matteo non ha mai giocato attendendo, ha scelto di spingere e di tenere il rivale in movimento, potendo comunque contare su una condizione fisica ottimale che fa ben sperare in chiave-Davis. Ha vinto un primo set che sembrava compromesso e nel seguito ha avuto solo due brevi momenti di abbassamento della tensione; uno per set, che però gli sono costati i break decisivi.
Medvedev giunge così agli ottavi di finale, che disputerà con Tsitsipas o con il francese Muller in un programma ostacolato anche domenica dalla pioggia (la partita di cui scriviamo si è disputata indoor); per Matteo la trasferta nel Lontano Oriente si conclude con una vittoria e due sconfitte: forse non un bottino ideale. L’occasione per riprendersi è a Basilea tra due settimane.
Arnaldi può contare sull’esperienza di tre sconfitte contro la testa di serie numero cinque, di cui due sul veloce con nemmeno un set carpito al moscovita; con perspicacia Matteo prova immediatamente a muovere il rivale con una continua ricerca della linea orizzontale o di quelle laterali del corridoio. Per la verità gli errori fioccano e facilitano il break in apertura per il tennista favorito sulla carta, ma l’atleta ligure non vuole deflettere dalle scelte in merito all’atteggiamento tattico
L’imprecisione descritta, unita alla scarsa resa della prima battuta, porta Arnaldi sull’orlo dell’1-4, ma l’azzurro si rialza dal 15-40 nel quarto game osando con la palla corta e mettendo un poker sul tavolo che gli vale l’1-3. Sul successo parziale Matteo fa leva per risalire nel punteggio palleggiando con accortezza e avvicinando le righe dalla parte giusta; il servizio parimenti si fa più insidioso e Daniil commette qualche errore in più.
Arnaldi inoltre lavora bene in difesa e riesce a non concedere troppi angoli all’avversario, che in tal modo accusa il ritorno del sanremese che si porta sul 5-4. Medvedev si prende il primo quindici ma deve subire le variazioni dell’italiano, che manovra egregiamente anche con il rovescio slice a una mano e conquista il 15-30 con una bella volée di rovescio. Il russo replica temperando al meglio la prima palla ma Matteo non gli è da meno nel game seguente, quando annulla per la sesta volta una palla-break con un ace e si costruisce l’approdo al 6-5.
Medvedev parte in caccia del tie-break ma il servizio lo tradisce con il quinto doppio errore e anche un dritto al volo plana ben oltre l’out difeso dall’azzurro. Il moscovita annulla la prima palla-set con uno smash ma ancora il drive gli volta le spalle e consegna la frazione al ligure. Tanti errori, diciotto a quattordici per il nostro, che però mette altrettanti colpi vincenti, sette in più del rivale. Per Matteo undici punti in sedici discese a rete: ha vinto il set giocando in maniera tutt’altro che perfetta, come del resto Medvedev, ma con brillante sfoggio di intelligenza tennistica.
Medvedev riparte allo stesso modo, ovvero con un break a favore, ma Arnaldi pone subito fine alla ricreazione e ripaga il russo con la stessa moneta; il numero cinque del ranking si innervosisce e si rivolge al giudice di sedia, l’italiano Manuel Messina, coprendosi la mano con la bocca. Daniil critica con volgarità una sua chiamata e si merita il penalty point; Messina lo invita in italiano alla calma e il russo si porta in risposta e rimedia al punto perso d’ufficio con due belle iniziative.
Arnaldi sopporta lo show del rivale che convoca il supervisor per chiacchierare e forse ritrovare la calma invocata dal referee, e contrattacca con coraggio, completando un serve and volley con una volée bassa di rovescio d’altri tempi; con personalità l’azzurro tiene il servizio e successivamente si porta sul 3-2, superando così anche le trappole per il sistema nervoso propinategli da Daniil.
Il settimo game vede Arnaldi soffrire un piccolo momento di crisi nel quale manca un dritto facile e non governa un rovescio nei pressi della rete, affossandolo e ponendo i presupposti per il break del 3-4. Medvedev sta dismettendo ogni temporeggiamento e rompe il palleggio in diagonale per primo, entrando in campo e obbligando il rivale alla corsa; il russo sorprende Matteo e si porta sul 5-4 con la pallina in mano.
Il ventitreenne sanremese mostra di poter rialzare il livello di gioco ma Medvedev annulla due palle-break consecutive con altrettanti ace e una terza con un servizio vincente; il set è suo e la parità è ristabilita dopo due ore di partita. Per il russo nemmeno un doppio fallo e, sempre rispetto al primo parziale, una maggiore attività nei pressi del net: saprà Matteo trovare le contromisure adatte?
Per la prima volta nell’incontro Arnaldi non cede la battuta nel game d’ingresso dimostrando di essersi dimenticato dei frangenti negativi del secondo set; l’azzurro non perde iniziativa e brillantezza, confermando le proprie qualità atletiche di resistenza e scatto. Per lui ci sono ancora dritti a uscire che colgono angoli anomali e sorprendenti ma anche una buona copertura della rete; dal canto suo però il russo conferma i progressi rispetto alla prima frazione e si disimpegna da par suo, trovando un turno di servizio a zero per il 2-2.
La novità del terzo parziale è che il rendimento della battuta è cresciuto per entrambi i protagonisti e nei primi sette game non si arriva mai ai vantaggi; Arnaldi non soffre cedimenti e continua a spingere bene sull’onda di un ottimo 79% di prime palle in campo, non disdegnando la soluzione tattica del dropshot e del gioco di volo. Nell’ottavo game per Matteo qualcosa va storto sul 30-30, quando l’azzurro sceglie il dritto inside in e trova Medvedev che lo aspetta con il passante di dritto incrociato. Il colpo a uscire avrebbe potuto dargli il 30-40, che invece evapora e favorisce il ritorno del russo sul 4-4.
Forse Arnaldi rimane un attimo di troppo a pensarci e arriva lo 0-40 nel game successivo, cui Matteo non trova rimedio: Medvedev si muove bene in orizzontale e chiude le discese a rete del ligure con i passanti che gli valgono il break. Daniil si reca al servizio, pasticcia sul 40-15 ma ai vantaggi mette in campo il servizio vincente che chiude la partita dopo due ore e quarantaquattro minuti.