Buona la prima per Novak Djokovic all’ATP Shanghai dove ha affrontato l’americano Alex Michelsen, classe 2004 e numero 43 al mondo. È servito un doppio tiebreak al serbo per archiviare la pratica statunitense e ora affronterà il vincitore della sfida tra il nostro Flavio Cobolli e Stan Wawrinka. Ecco le parole di Nole dopo la vittoria.
D. Come ti senti a distanza di cinque anni a ricevere il supporto di uno stadio pieno a Shanghai?
“È stato fantastico. In tutti questi giorni, da quando sono arrivato in Cina e a Shanghai, ho ricevuto molto affetto e supporto. Oggi in campo è stato meraviglioso, vivere l’amore dei fan cinesi è esattamente il motivo per cui sono venuto. Mi è mancato essere a Shanghai, mi è mancata la Cina. Cinque anni sono davvero troppi per il tipo di supporto che ricevo qui, dunque voglio ringraziare tutti dal profondo del cuore per essere venuti già al primo match, riempiendo lo stadio e creando una grande atmosfera. Spero che si siano divertiti, è stata una grande partita.”
D: Com’è affrontare un nuovo giocatore a questo punto della tua carriera e cosa pensi abbia funzionato?
“Più invecchio, più nuovi giocatori affronterò perché continuano a emergere, il che è una parte normale dell’evoluzione dello sport. Ho visto Alex giocare negli ultimi due anni, ma non l’avevo mai affrontato prima ed è diverso quando sei in campo. Penso che queste condizioni gli si adattino piuttosto bene, ha un grande servizio e uno stile di gioco offensivo, è stato molto impegnativo per me a tratti, soprattutto all’inizio. Nei primi cinque game mi ha letteralmente dominato, ci è voluto un po’ di tempo per togliermi la ruggine di dosso, dato che non giocavo un match ufficiale da diverse settimane. Quindi ho trovato il ritmo, ho servito bene e penso che entrambi abbiamo giocato a un livello piuttosto alto per entrambi i set, per tutta la partita, l’atmosfera era fantastica.”
D: L’inizio di un torneo è sempre difficile, ma con tutto il supporto e l’affetto che stai ricevendo dai fan cinesi quanto ha influito l’aspettativa di tutti, compresa la tua di voler fare eccezionalmente bene?
“Ci sono sempre grandi aspettative, non solo da parte dei fan, ma anche da parte mia. Ogni volta che arrivo a un torneo ovviamente voglio fare il massimo e dare il meglio di me stesso, soprattutto in un luogo come questo dove ricevo così tanto amore e supporto. Dopo cinque anni è la prima volta che gioco qui e forse questo ha aggiunto un po’ di pressione all’inizio. Ma alla fine cerco di sfruttare tutto questo come una motivazione in più, piuttosto che come un peso.”
D. Vorrei farti una domanda sui Giochi Olimpici. Guardi ancora la finale tra te e Carlos? Perché in Cina le stazioni televisive trasmettono molte volte in replica la finale di Qinwen Zheng…
“Non ho guardato la replica completa della mia partita, ma ho visto gli highlights parecchie volte, in realtà. Ho guardato le celebrazioni dopo con la mia famiglia. In Serbia è stato qualcosa di unico, straordinario, indimenticabile, qualcosa che porterò nel mio cuore e nei miei ricordi per il resto della mia vita. Sono stato molto fortunato ad avere anche mia moglie e i miei figli lì, a vivere tutto dal vivo, perché è stato il momento culminante della mia carriera. Le emozioni più intense che abbia mai provato in campo sono state dopo aver vinto la medaglia d’oro.”