Eccoci giunti alla quarta puntata di ‘Tennis di Periferia’, nuova rubrica di ‘Ubitennis’ (qui il link a tutte le precedenti puntate) che ha l’obiettivo di raccontare le storie dei professionisti di questo sport delle Nazioni meno avvezze a vincere. L’importante, per essere oggetto dei nostri approfondimenti, è che siano stati i soli rappresentanti, o quantomeno i migliori per distacco del loro Paese. Ci siamo già occupati di Sargis Sargsian per l’Armenia, di Victoria Jimenez Kasintseva per l’Andorra e di Marcod Baghdatis per Cipro. Oggi, invece, è il turno di Juan Antonio Marin Casero, che nel corso della sua carriera ha giocato sotto la bandiera del Costa Rica, stato dell’America Centrale. In questo caso, a differenza di alcune puntate precedenti, lui è proprio il solo tennista ad aver tenuto alto il nome della sua patria.
Juan Antonio Marin Casero nasce a San José, la capitale del Costa Rica, il 2 marzo 1975, da genitori entrambi spagnoli. In particolare il padre era di Murcia, mentre la madre era delle Asturie. E all’età di 14 anni, insieme ai genitori, si trasferisce proprio in Spagna. Questo ha fatto sì che dal 1996, anno in cui diventa professionista, fino al 1998 abbia rappresentato proprio il Paese che lo ha ospitato, per poi passare allo stato dell’America Centrale. Il clou della sua carriera è stato proprio nei primissimi anni. Nel 1997, infatti, gioca la sua prima finale, a Bastad in Svezia, perdendo contro il padrone di casa Magnus Norman. Due anni più tardi torna a giocare una seconda volta l’ultimo atto lo Swedish Open, vincendo in due set contro Andreas Vinciguerra.
Non solo, perché in quello stesso anno raggiunge il suo best ranking al n. 55 del mondo e rischia di battere l’allora n. 2 ATP Pete Sampras al Roland Garros, dovendo cedere il passo per 6-7 6-4 7-5 6-7 6-4. Juan Antonio Marin, tra l’altro, vanta un singolarissimo record negativo negli Slam, dal momento in cui in 17 partecipazioni non ha mai vinto un incontro, uscendo sempre al primo turno. Dopo diversi anni di penuria dal punto di vista dei risultati nel 2007 ha deciso di appendere la racchetta al chiodo, salvo poi ritornare a giocare un match nel 2019 in doppio al Challenger di Murcia. In coppia con Nicolas Almagro i due hanno però perso nettamente contro un tennista che conosciamo bene, Andrea Vavassori, e Ariel Behar.