“Per il bene del tennis, Draper deve vincere la battaglia tra il santo e il peccatore”. Esordisce così il Telegraph, noto quotidiano inglese, circa il match dello US Open tra Jack Draper e Jannik Sinner, che deciderà il primo finalista dell’ultimo Grand Slam stagionale. Un titolo piuttosto provocatorio per presentare un incontro tennistico tra due giovani talenti, decidendo così di convergere sul tema parecchio discusso che ha coinvolto il numero uno al mondo nelle ultime settimane, sfruttando il cognome di Jannik, che in lingua inglese ha un significato ben preciso, tradotto appunto con “peccatore”. D’altra parte, invece, il beatificato Jack Draper, inviato in una sorta di spedizione contro l’azzurro, per tentare – secondo il Telegraph – di cancellare il rumore creatosi attorno a Sinner, che a detta degli inglesi è stato protagonista di una vicenda gestita in maniera “opaca” dall’ITIA.
Dal canto suo il giovanissimo talento di Sutton, Jack Draper, ha sempre stimato l’attuale numero uno al mondo, unendosi a lui in doppio nel Canadian Open, in un cammino durato soltanto due turni, a causa del preannunciato ritiro del britannico prima del quarto di finale contro Nys e Zielinski. Draper, ha inoltre affermato che la vicinanza a Jannik sin dal circuito Junior, lo ha aiutato parecchio a superare l’inesorabile routine della vita nel tour ATP, trovando in Sinner un amico con cose in comune da condividere, invece che un acerrimo rivale da battere a ogni costo.
La sfida Draper-Sinner, intesa come una sfida avvolta da un velo di vendetta nei confronti della giustizia, è soltanto scaturita da un Telegraph che non sembra aver digerito l’innocenza del numero uno al mondo, ponendolo a priori come antagonista dell’eroe nazionale Jack Draper, giunto in semifinale – secondo il quotidiano inglese – col compito di vincere la sfida Santo contro Peccatore.